Segreti

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<<Allora, cosa devi dirci?>> mi chiede sua madre sedendosi sul divano.
<<Ecco, non è facile da spiegare... Greta mi ha detto della sua situazione>> vedo che Gabriela, la madre di Greta, le manda una rapida occhiata di rimprovero << e una persona che conosco si è offerta di pagarvi le cure>> Gabriela e Aaron si guardano stupiti. Vedo speranza negli occhi di tutti.
<<In cambio però vorrebbe...>> mi spiace dover uccidere così presto quella scintilla, ma tanto prima o poi lo avrebbero dovuto sapere.
<<Che cosa vuole?!>> chiede preoccupato Aaron, alzandosi dalla sedia.
<<Lui vorrebbe lavorare con Greta>> la ragazza aggrotta la fronte, alzando le sopracciglia. Non è l'unica a essere stupita.
<<Ma chi è lui?! E perché vuole lavorare con mia figlia?!>> ora il padre si sta alterando. Probabilmente gli da fastidio avere tanti interrogativi, quindi mi affretto a rispondere <<Per quanto riguarda la prima domanda, è Tony Stark>>
<<Tony Strak! Intendi quel Tony Stark?!>> mi domanda entusiasta Gabriela, alzandosi di scatto dal divano.
<<Si, lui>>
<<Oh mamma mia!! Hai sentito Aaron?! Conosce Tony Strak!!>> si appoggia al tavolo, lo sguardo perso nel vuoto, probabilmente a fantasticare su Tony.
<<Si, ho sentito>> risponde seccato il marito <<Piuttosto, come fai a conoscerlo?!>>
<<Questa è una lunga storia, diciamo solo che Greta non è l'unica a cui gli Avengers si sono interessati>>
<<In che senso? Tu lavori per loro?!>>
<<Si>> anche se preferirei dire "con loro".
<<Aspetta, ora che ti guardo meglio tu mi ricordi la new entry di cui hanno parlato poco tempo fa al tg...>> dice Aaron, avvicinandosi per squadrarmi meglio.
<<Si, sono io>> gli confermo, arretrando leggermente. Mi da fastidio quando la gente mi esamina.
<<Ma non capisco, perché dovrebbero volere Greta?!>> interviene Gabriela, riemergendo dal suo mondo.
<<Perché non lo chiedete direttamente a lei?>> So che Greta mi odierà per questo, ma prima o poi andava detto. Non può certo andare avanti a nascondere ai suoi genitori una cosa così importante, poi ne va della salute di sua madre! I genitori di Greta le si avvicinano con aria interrogativa.
<<Vi lascio soli>> e me ne vado in un'altra stanza.
Le urla del lilitigio però passano attraverso le mura e io non posso fare a meno di ascoltare. Beh immagino che se lo aspettino, comunque.
<<E tu non ci hai detto niente?!?!>> sento Aaron rimproverare la figlia.
<<Ma io l'ho fatto per la mamma...>> la voce di Greta è più bassa e incrinata, sta per piangere.
<<Ho capito, ma non c'era bisogno di arrivare fino a questo punto. Avremmo comunque trovato un modo>> le spiega Gabriela.
<<Si, come no. E intanto il tempo sarebbe passato>>
<<Oh, tesoro, io lo so che...>> ora la voce di Gabriela è troppo bassa perché io la senta. Deve star consolando Greta, dal tono. Non riesco più a seguire la conversazione, quindi inizio a girovagare per il piccolo appartamento, per distrarmi. Sul frigo in cucina ci sono attaccate molte calamite di posti che probabilmente hanno visitato. Sono soprattutto luoghi di mare, vedo la Sardegna, Nizza, la Grecia... Suppongo che a loro piaccia viaggiare, e come dare loro torto?! Dei posti che ho visto non tutti erano... ecco... belli e altri non ho avuto ancora modo di visitarli per bene,  ma prima o pporci riuscirò. Certo, non lo potrò fare con la mia famiglia, ma lo farò. E magari conoscerò anche qualche persona interessante. Sento che mi sta venendo di nuovo da piangere. No, basta. Devo concentrarmi su qualcos'altro. Mi guardo intorno. Mi accorgo che ora c'è silenzio. Forse hanno deciso. Entro nella stanza, lentamente, e li vedo tutti e tre abbracciati sul divano. Che bello. Mi ritrovo ad asciugarmi una lacrima. Hanno tutti gli occhi chiusi, non devono avermi sentita arrivare da quanto ho fatto piano.
<<Ehm, scusate...>> faccio per attirare la loro attenzione.
Gabriela è la prima ad aprire gli occhi <<Oh, Kristen, scusaci. Ci siamo un attimo lasciati prendere dalle emozioni>> Noto che hanno tutti gli occhi rossi e lucidi. Siamo in buona compagnia.
<<Tranquilli>> sorrido <<Io però avrei bisogno di sapere...>>
<<Oh, si, già, giusto>> Gabriela si alza dal divano, seguita dagli altri.
<<Accetto>> mi dice Greta.

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