The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇ

Prologo

Nel caso vi servisse un capitolo introduttivo dell'omegaverse chiedere pure e lo aggiungerò

Buona lettura~
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La brezza marina gli scompigliava i capelli di un color dorato che sotto i riflessi delle luci aranciate dell'alba assumevano una sfumatura rossastra, donando un che di etereo in quella figura affacciata ad una delle grandi finestre poste sul mare della sua stanza. Il vento fresco del mattino muoveva le tende dietro di lui e lo fece rabbrividire nella sua vestaglia da notte di seta blu come le sfumature dei muri di quella che per diciotto anni era stata la sua stanza.

Spostò lo sguardo dall'orizzonte più in basso, dove posizionate in fila sul molo si trovavano le navi reali. Una in particolare, più grande e più maestosa rispetto a quelle che la circondavano, mostrava già a vela aperta lo stemma reale che gli procurò dei brividi lungo le braccia.

Da ormai un mese aveva raggiunto la maggior età e da allora attendeva questo momento: partire in viaggio alla ricerca del tesoro rosso, nascosto nelle tetre grotte di Ehsul. A partire dal primo re del regno di Daeson, ogni discendente prima di poter ottenere la corona doveva viaggiare e portare al suo popolo un tesoro come segno di fedeltà e garantire a quest'ultimo protezione e sostegno.

Suo padre un alfa puro sangue, alla sua stessa età - come d'altronde anche suo nonno ed il suo bis nonno non ché il fondatore del regno e primo re - lo avevano fatto portando gloria e fierezza al regno. Anche Taehyung, l'attuale principe ereditario, un eccezionale caso di omega nato da due genitori alfa, avrebbe portato a termine quella missione più di chiunque altro e per svariate ragioni oltre quelle principali: dimostrare al popolo che anche un omega può governare un regno ed anche a sé stesso che nonostante le caratteristiche che lo differenziano da un puro sangue alfa, anche lui poteva essere in grado di fare le stesse identiche cose, sia come spadaccino che come marinaio. Né la sua paura né tanto meno il suo ansioso padre l'avrebbero fermato e a dimostrarlo erano i primi uomini che si stavano dirigendo con casse pesanti su quel veliero e che avrebbero affrontato quel viaggio insieme a lui.

Lo scattare della porta lo distrasse dai suoi pensieri e d'istinto i suoi occhi si spostarono verso la fonte del rumore alle sue spalle dalla quale una domestica vestita con una lunga divisa nera ed un grembiule dai ricami in pizzo entrò a testa bassa con dei vestiti stretti tra le braccia.

«Vostra Altezza» disse flebilmente prima di alzare la testa ai primi passi dell'omega, che senza proferire parola si lasciò spogliare dalle mani calde della donna beta che lo aiutò a indossare vestiti mai provati prima. La camicia larga di seta lucida lasciava il collo scoperto a v, dove le clavicole si intravedevano leggermente, mentre scendeva morbida sulle braccia stringendosi verso i polsi; il panciotto nero in camoscio gli fasciava il busto ed i pantaloni infilati in degli stilavi alti fino a metà polpaccio mettevano in evidenza la sua figura snella e le forme particolarmente accentuate dei suoi fianchi a causa della sua natura di omega. Nonostante questo però poteva vantarsi di avere un addome piatto e abbastanza scolpito e delle spalle larghe e forti.

Per ultimo - lo fece lui stesso - strinse in vita la cintura che teneva appeso il fodero con custodita al suo interno la spada che il re gli aveva regalato al suo sedicesimo compleanno e che raramente usava per paura di rovinare la lama lucente.

«Il capitano Yun mi ha informato di dirle che il veliero è pronto così come l'equipaggio. Attendono il vostro arrivo» disse la domestica a capo chino prima di congedarsi in seguito ad un cenno da parte di Taehyung.

Era pronto anche lui ma gli mancava solo un'ultima cosa da fare: salutare suo padre che probabilmente, come stava facendo lui in quell'esatto momento, stava uscendo dalle sue stanze dopo essersi preparato per partecipare alla partenza del suo unico figlio verso l'orizzonte.