24 - Strateghi

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Vidi il braccio di mio padre scattare verso di me e spingermi delicatamente indietro, per proteggermi dalle parole e dallo sguardo di quel mostro. Non sapevo se lui fosse al corrente del fatto che quell'uomo avesse tentato di uccidermi, ma dal suo sguardo capii che non gli sarebbe servita come motivazione per piantargli un proiettile in corpo. Peccato che quest'ultima parte ci avrebbe creato problemi non indifferenti, problemi che comprendevano una nostra possibile e rapida dipartita.

- Devo ammetterlo - continuò il vicepresidente, posizionandosi dietro l'invalicabile schieramento di federali armati, - se non foste così fastidiosamente irritanti, potrei quasi ammirare la vostra forza di volontà, Davis. Nonostante tutto, vi siete ostinati a lottare per ciò in cui credete e, che mi crediate o no, è qualcosa che rispetto e condivido.

Lo guardavo, e vedevo un malato di mente, un uomo che chiamava determinazione la sistematica uccisione di persone deboli e indifese, inconsapevoli del destino a cui stavano andando incontro mentre varcavano le porte di una struttura che avrebbe dovuto garantire la loro salute. Il padre di Simon era morto così, a causa di quella stessa smania di potere che stava distruggendo il nostro sistema dall'interno e che aveva già colpito così tanti, che aveva portato la mia famiglia sull'orlo del collasso. Quell'uomo aveva provocato una spaccatura profonda all'interno del nostro Paese, una ferita che forse eravamo ancora in tempo per ricucire. Ma non così, non bloccati in un ospedale con dei fucili puntati contro; per quanto lo volessi, non riuscivo a trovare alcun via d'uscita a quella situazione, se non continuare ad ascoltare quel folle sproloquio e sperare in un miracolo.

In quel momento sentii un tonfo, seguito da un gemito di dolore. Vidi Simon riverso sul pavimento, probabilmente sfuggito alla presa dei federali, pallido come la morte, il respiro talmente flebile da sembrare inesistente. Stava morendo, e stava accadendo sotto i nostri occhi.

- Simon! - Mi precipitai accanto a lui senza pensare, senza preoccuparmi di come il mio movimento improvviso avrebbe potuto scatenare un disastro. Non vedevo nessun'altro, se non lui. Mi inginocchiai al suo fianco e gli afferrai delicatamente il viso, fissando i suoi occhi bellissimi e sofferenti. - Simon, resta con me, ti prego, resta con me...

Ero spaventata a morte dalla possibilità, non troppo remota, che smettesse di lottare, che ad un certo punto decidesse che non aveva più senso continuare a resistere e soffrire quando arrendersi all'oblio appariva così facile e dolce. Ero terrorizzata dal fatto che, ad un certo punto, il suo corpo potesse prendere quella decisione per lui.

Quel ragazzo si era avvicinato a me, mi aveva spinto a fidarmi di lui, poi mi aveva tradita e consegnata al nemico e alla fine era tornato indietro per salvarmi. Ancora non capivo come interpretarlo, come riuscire a leggere chi fosse davvero a meno che non fosse lui stesso a rivelarmelo, ma ora tutto quello non aveva importanza: perché la paura di perderlo era lancinante, totale, e dannatamente frustrante era la sensazione di impotenza che mi costringeva a starmene lì, ferma, senza poter fare niente se non guardarlo morire.

Iniziai a piangere. Non me ne resi conto finché non sentii le lacrime scorrermi sul collo e bagnare il bordo della maglietta, calde e salate e amare come la mia disperazione. Non mi interessava di dare spettacolo, né che quello fosse il momento meno adatto per lasciare che i miei ormoni prendessero il sopravvento: ormai sapevo di essere indissolubilmente legata a quel ragazzo, e il pensiero di perderlo era insopportabile.

- Non piangere - mormorò lui con enorme sforzo e una voce roca e sofferente. Con un gemito di dolore, mosse lentamente una mano e intrecciò le sue dita alle mie, in una stretta debole ma significativa. Le mie mani si tinsero del suo sangue. - Sono... qui.

Tossì, e dalle labbra fuoriuscirono schizzi di sangue, che gli gorgogliò in gola. In preda ad un panico crescente, mi voltai verso il vicepresidente, che ci guardava con assoluta indifferenza. - La prego, sta morendo. Lasci...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2020 ⏰

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