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Io ed Efesto siamo gli unici fratelli di sangue, ma Efesto venne cacciato dall'olimpo quando era molto piccolo. Il suo viso  pieno di cicatrici, come le braccia, zoppica anche. E' davanti a me dopo molto tempo, dopo che provo a portarmi via Afrodite. Litigammo, ma intervenne Zeus a dividerci e lo rispedì sulla terra. 
"allora?" urlo "sei impazzito?" 
Lilith è stesa a terra, ora accanto a lei c'è Ermes  "lei non reggerà mai tutta la tua forza! Dovevi prima allenarla, poi testarla sulla difesa, non il contrario" urlo avvicinandomi, le mani emettono fiamme, ma cerco di trattenermi. 
"ma come? il mio fratellino, Dio della guerra, ha dei sentimenti che vanno oltre quelli per Afrodite? A proposito come sta? Si vede ancora con quell'angelo?" domanda. Angelo? 
Corrugo la fronte non capendo. 
"ma come, non lo sai?" mi domanda ridendo "quando sei caduto qui sulla terra ha conosciuto un Angelo, sicuramente è molto più gentile rispetto a te" ride lui. 
"Ares" Lilith è dietro di me, mi afferra per un braccio cercando di allontanarmi da lui, ma la respingo. 
"tu toccala di nuovo e ti ammazzo" indico Lilith, poi schiocco le dita e torno nell'Olimpo alla ricerca di Afrodite. 
"tesoro tutto bene?" mi domanda lei quando spalanco la porta della sua stanza. 
"che cazzo è la storia dell'angelo?" urlo con gli occhi neri come la pece, le mani vanno in fiamme, non trattengo la mia ira così la scateno su di lei con una fiamma. 
"che cazzo è la storia dell'angelo" urlo infastidito. 
"posso spiegarti, Ares, posso spiegarti tutto" 
"quindi è vero" urlo ancora "cosa dovresti piegarmi eh Afrodite? Cosa?" urlo incazzato nero mentre le mani vanno in fiamme. 
"Ares" mette le mani davanti "calmati" 
"come faccio a calmarmi" urlo ancora "prima fai a me la ramanzina, mandi quell cogliona di Era a parlarmi perché vivo con Lilith, cazzo!" 
"Ares, davvero io" 

Urlo talmente forte scaraventando a terra i suoi trucchi, le sue cose e tutto ciò che mi capita davanti. Lei è in un angolo che piange, ma a me non interessa più. 

Lilith's pov 

"Ermes devi portarmi all'Olimpo, sul serio" indico il Dio. 
"cosa? no è impossibile" scuote la testa. 
"non sto scherzando, Ares sicuramente farà una delle sue cazzate" mi avvicino a lui "sono seria"
"ragazza, tu..." 
"io ho metà sangue angelico. Non soffrirò molto" 
"bene" Ermes afferra la mia mano, un vortice ci risucchia e poco dopo ci ritroviamo in una stanza enorme, le pareti bianche, un enorme tavolo contornato da molte sedie ed un tappeto porta fino ad un trono in oro. 
"Lilith?" domanda Zeus osservandomi dal trono. "che ci fai qui?" 
"Ci penso io, vai, il corridoio è quello sulla destra, la camera di Afrodite è la quinta sulla destra, muoviti" mi dice Ermes, corro superando Zeus che mi guarda perplesso. 
Indosso solo un paio di calzini ed il marmo a terra è freddo. 
Spalanco di scatto la porta, ma quello che mi trovo davanti vorrei non averlo mai visto. Afrodite è rannicchiata in un angolo della stanza, a terra ci sono tutte le sue cose, qualsiasi cosa qui dentro è rotta o totalmente distrutta. 
"tutto bene?" le domando avvicinandomi. 
Annuisce lentamente "lui credo sia nella sua camera, sbrigati potrebbe far scoppiare un'altra guerra" 
Esco velocemente dalla stanza e corro per il corridoio, da una stanza si sentono rumori forti e acuti. Era è davanti la porta, ma non la apre. 
"Era, devo entrare" lei si sposta quasi sovrappensiero, apro la porta di scatto trovando Ares che lancia le cose a terra. 
"Ares" lo chiamo avvicinandomi "Ares fermati" mi metto davanti a lui afferrando la lampada che stava per distruggere. 
"ma che vuoi?" urla lui. 
"smettila" 
"vattene Lilith, va via" urla a poco da me, sussulto leggermente, ma lo fermo prima che possa fare altro "finiscila Ares" afferro il suo viso tra le mie mani, è enorme rispetto a me. 
"vattene, potrei fare del male anche a te" urla ancora. 
"non lo faresti male, menti solo a te stesso" 
Era è sulla porta della stanza che osserva la scena. 
"cos'è? Adesso lo vai a dire a tuo marito e così mi rimanderà via dall'Olimpo? Informazione importante: non ci voglio rimanere io" urla lui verso la madre alzandosi. 
"Ares" lo richiamo mettendomi davanti a lui e appoggiando le mani sul suo petto. 
"spostati Lilith così la finiamo una volta per tutte" ringhia, gli occhi neri hanno la solita fiamma, le mani stanno andando a fuoco. 
"andiamo a casa" sussurro cercando di fermarlo inutilmente. 
"io non ho una casa" ringhia. 

"Ares" sussurra Era. 
"vaffanculo" ringhia lui, poi mi afferra la mano  schiocca le dita, ci ritroviamo di nuovo nella piccola casa. 
"lasciami solo Lilith" va a chiudersi nella camera, io invece vado nel piccolo salone trovando Efesto seduto sul divano. 
"credo tu te ne debba andare" gli dico. Lui ride, ma poco dopo scompare, mi siedo sul divano tornando a fare zapping, ma Ermes blocca la mia visuale mettendosi davanti al televisore. 

"dove sta?" 
"di là, ma lascialo stare"
"no, Lilith, ha combinato un disastro, ha distrutto di tutto, ha fatto del male ad Afrodite" 
"ci parlerò io dopo" 
"intendo farlo io" incrocia le braccia al petto. 
"Ermes" mi alzo "te lo spiego un'ultima volta, Ares non avrà pietà questa volta" mi avvicino al Dio "lascialo stare per una volta, si è contenuto, appena si sarà calmato ci sarà delle spiegazioni" 
"me ne fotto di quel Dio da quattro soldi" va verso la camera da letto e spalanca la porta. 
"che vuoi, Ermes?" Ares è sul suo letto, le braccia sotto a testa, guarda il soffitto. 
"le tue fottute scuse, Afrodite non ti mette le corna brutto idiota" 
"non me ne frega" alza le spalle. 
"sei un presuntuoso ed un'arrogante" ringhia l'angelo. 
Ares si alza di scatto "Ermes" lo chiamo "va di là" 

Lui esce sbattendo la porta ed imprecando qualcosa a bassa voce. 
Ares torna sul suo letto, mi avvicino e mi sdraio al suo fianco.
"che fai?" domanda. 
"è stancante rincorrenti" sussurro appoggiando la mia testa sul suo petto, lui sospira prima di iniziare ad accarezzarmi i capelli "devi sempre avere tutto sotto controllo, vero?" 
"certo" ridacchio chiudendo gli occhi. 
"perché non hai paura di me?" sussurra. 
"perché le nostre azione hanno sempre una causa valida, non ho paura di te perché so che non mi faresti mai del male" 
"grazie, Lilith" sussurra ancora, prima che io possa chiudere gli occhi ed addormentarmi. 

ARES - quando un Dio cade dall'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora