capitolo 2 il segreto di Betty..

815 57 2
                                    

Lo splendore dell'amicizia
Non è la mano tesa né il sorriso gentile
Né la gioia della compagnia
È l'ispirazione spirituale quando scopriamo che
Qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi
  R.W  Emerson

- tesoro dove stai andando? Io e te non abbiamo ancora finito- Rubio pronunciava quelle parole con un ringhio erotico sommesso,  che suscitò in Betty brividi che le percorrevano tutta la schiena.

- oh mi dispiace mio Sire,  credevo di avervi soddisfatto abbastanza, ma mi sarò sbagliata, intendo subito rimediare al mio sbaglio- Betty con l'ennesimo nodo alla gola si avvicinò al suo Re pronta a dargli ciò che più bramava da lei, si slaccio' le vestaglia di seta nera e la lascio' scivolare via dal suo corpo, sorrise come solo lei sapeva fare e con voce sensuale disse al re - ditemi, dove volete che appoggi le mi labbra?-

Rubio se la stava mangiando con gli occhi e il suo membro, ormai al limite massimo dall'eccitazione,  chiedeva subito attenzione - vieni mia bellissima occhi blu, metti le tua labbra proprio qui- e prese in mano il pene.

Betty chiuse per un secondo gli occhi, doveva ancora fingere per po', doveva assolutamente avere la piena fiducia di Rubio se voleva mettere in atto il suo piano.

Si avvicinò a lui, camminando molto lentamente e fissando quello che lui in quel momento teneva fra le mani, in modo da fargli credere che ha lei piacesse davvero quello che aveva davanti. appena giunta davanti a lui si inginocchio', si passò la lingua sulle labbra e lo prese in bocca,  lanciando dei piccoli gemiti di piacere.

Rubio mollo' la presa dal suo sesso e buttò la testa indietro, godendo del contatto delle labbra di Betty e le disse - oh Cazzo Betty,  potrei morire per come mi fai godere, sei unica-

Betty sorrise compiaciuta, mentre se lo lavorava fino in fondo.

- se fosse possibile per un vampiro,  io ti amerei follemente-

Betty odiava Rubio,  fin dentro le viscere, così per farlo smettere di parlare aumento' il ritmo lasciandolo senza parole.

Dopo quasi un'ora Rubio fu sazio di tutto quel sesso e si congedo'da Betty con un bacio e poi le disse - ora vado a risolvere qualche problema di corte, te intanto mangia e riposati, quando torno voglio il bis-

Appena il re si chiuse la porta alle spalle, Betty lo insulto' in tutte le maniere possibili, ovviamente senza farsi udire da nessuno - pervertito di merda, aspetta e vedrai quel che succederà una volta o l'altra! Il tempo sta per scadere e quando il tutto sarà pronto ti infilero'un paletto dritto nel culo!-

Finito di insultarlo a bassa voce, si rivesti' di fretta e andò dalla guardia reale sua complice : Jason.

- hai fatto ciò che ti ho chiesto?- chiese lei

- certamente Mia Signora-

- allora la via è libera? Siamo sicuri? Non voglio mandare in fumo quasi quattro mesi di duro lavoro-

- stia tranquilla, nessuno udira' o vedrà nulla. Venite dobbiamo fare presto- Jason gli passò un mantello completo di cappuccio scuro che lei indossò al volo, facendo attenzione a nascondere bene la sua faccia e i suoi occhi inconfondibili.

Jason le passò anche un libro, che lei nascose subito sotto il mantello.

Con aria  decisa, ma guardinga Betty disse - bene andiamo-

- venite da questa parte, conosco una strada più sicura- rispose Jason  risoluto.

I due camminavano lesti,  ma silenziosi, i loro passi non emettevano nessuna eco nonostante i lunghi corridoi fossero completamente privi di qualsiasi mobile o oggetto ornamentale. L'unica fonte di luce, in tutta quel l'oscurità,  era la torcia che Jason teneva in mano.

I corridoi si susseguivano in maniera interminabile, tanto che Betty cominciava a chiedersi se Jason sapesse veramente la strada o stava andando per tentativi.

Quando ormai l'ansia si stava impadronendo di Betty e il suo cuore martellava nel petto a ritmo frenetico, Jason si fermò la guardò e le disse sottovoce - c'è una sentinella,  questa non ci voleva. Ora state zitta e lasciate fare a me-

Betty annuì e indietreggio' quel poco che bastava per spostarsi alle spalle di Jason.

La sentinella che era davanti alla porta di metallo si irrigidi alla loro vista e con voce quasi tremante disse - nome e motivo della visita-

Jason si schiari' la voce e poi rispose con tono autorevole - Jason Rakey,  membro ufficiale della guardia reale, sono qui perché ho avuto l'ordine di portare questa femmina al cospetto di suo fratello, il prigioniero Zac Verdem-

La sentinella si scuri' in volto - non sono stato informato di questa visita, temo di non poterla farla passare signore-

Jason per un paio di secondi parve indeciso sul da farsi, ma poi gli venne in mente la soluzione - ok, come vuoi, riferiro' al re che la sentinella di guardia non ha ubbidito ai suoi ordini- appena fini' di pronunciare si girò e fece per andarsene, quando la voce della sentinella lo richiamò - no vi prego fermatevi, non voglio disubbidire al re, sono nuovo, ma so già cosa succede a chi non ubbidisce agli ordini del Re-

Jason si voltò di nuovo verso la guardia e le sorrise soddisfatto - bene, vedo che la fama del nostro Amato Re ti ha fatto cambiare idea,  meglio così e se vuoi un consiglio, ti conviene non fare parola a nessuno di questa visita se non vuoi che il Re scarichi su di te la sua rabbia-

La sentinella degluti' con forza e poi annuì.  Aprì la porta,  digitando un codice e con un inchino li lasciò passare.

Jason si spostò per far passare betty e le disse - la prego di restare per non più di cinque minuti, signora-

Betty, ancora nascosta per bene sotto il cappuccio annuì senza parlare e varco' la porta, che venne richiusa subito alle sue spalle.

Betty si levò il cappuccio e il suo cuore prese a battere con un'altro ritmo. Era la prima volta che rivedeva Wolf dopo che lei li aveva "traditi".

Si avvicinò alla cella e guardò l'interno, quello che vide gli raggelo' il sangue.

Quello non era il suo Wolf, ma solo l'ombra di ciò che era un tempo, il suo corpo un tempo possente ora era quasi ridotto all'osso, il suo viso era così scarno che si potevano vedere benissimo le ossa del cranio.

Cominciò a piangere, attirando così l'attenzione dei tre prigionieri, che con fatica alzarono lo sguardo.

Betty si sentì percorrere da violenti brividi, i loro sguardi erano spenti, svuotati, ma appena capirono chi avevano di fronte il loro sguardo muto' e al posto della rassegnazione arrivò l'odio nella sua forma più pura.

Se non fosse stato che lei era lì per un motivo ben preciso sarebbe scappata di corsa.

Lasciò un'ultima occhiata a Wolf,  per memorizzare ogni singolo angolo del suo viso e per adorarlo ancora qualche secondo, poi prosegui' fino ad arrivare alla sua meta,  la cella di Zac.

Aprì la bocca per parlare ma Zac la anticipo' - cosa Cazzo vuoi? Puttana traditrice-

Betty chiuse gli occhi cercando di mantenere la calma poi gli rispose - tieni, prendi questo- e tirò fuori il libro che aveva nascosto sotto il mantello.

Lui la squadro' da capo a piedi e le disse - sai dove puoi ficcartelo quello?-

Betty si morse la lingua e lo fissò cercando di fargli capire qualcosa, poi parlò - il tempo è giunto e sta per scadere- detto questo lasciò cadere il libro nella cella, ai piedi di Zac e veloce come era arrivata se ne andò.

Zac non capì cosa voleva dire Betty con quelle parole, ma qualcosa in lui lo indusse a imprimere nella memoria quelle parole e a nascondere il libro portato da lei.

Il sussurro dell'anima ( secondo libro della mezzosangue)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora