6. Il frigorifero

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Tutti i giorni sempre la stessa solfa, ormai frequentavo più l'infermeria che la mensa. Dal giorno dell'incidente le persone che più vedevo erano Bethany, Ethan, Ryan e l'infermiera, una donna piuttosto bassa e grassottella ma molto gentile e delicata. Ormai mi ero abituata alla sua voce che stamattina per la quinta volta in dieci minuti pronunciò queste parole: <<Mi raccomando cara, disinfetta le bruciature tutti i giorni, altrimenti faranno infezione>>.

Oh  mio Dio! Sono salva! 

Risposi con un sorriso un po' mascherato per paura di offenderla, infondo è sempre stata molto carina con me in questi giorni. Ma non potevo nascondere la mia felicità.

<<Allora vengo a prenderti con Bethany alle 3, okay?>>

<<Grazie fratellone, ci vediamo dopo>> schiaccio il pulsante con la cornetta rossa e porto il cellulare al petto appoggiando la schiena al cuscino del mio letto in infermeria. Sono troppo felice, vorrei quasi urlare dalla gioia ma non posso, quindi cercando di trattenermi allargo la bocca talmente tanto da poter sentire le guance premere sotto i miei occhi. La mia faccia in questo momento è paragonabile a quella di una bambina. Credo di aver fatto un sorriso troppo grande di quanto possa permettermi in questo momento perché sento il labbro inferiore cedermi provocando un urletto; il mio taglio sul labbro brucia come non mai.

<<Grazie mille, Clarissa>> mio fratello sorride all'infermiera e chiude la porta alle nostre spalle non appena questa si gira e ritorna al suo lavoro. Saliamo in macchina sorridendo e dopo aver sistemato il borsone dove tenevo i miei abiti, vedo Ethan chiudere bruscamente il mio sportello da fuori per poi sedersi al suo posto e mettere in moto.

Per tutto il tragitto penso al modo per farmi una doccia: non voglio che le ferite si aprano. Un'altro problema sarebbe infilarmi gli abiti: oggi indosso una t-shirt di Ryan, quando ha visto il livido enorme che ho vicino la spalla, mi ha portato la sua maglietta preferita, non so come avrei fatto altrimenti a mettere uno dei miei top strettissimi. 

Mi manca Ryan, non lo vedo da due giorni e mi dispiace, sarei voluta tornare a casa con lui ma infondo avevo bisogno di vedere la mia migliore amica e soprattutto i miei genitori: non sono andata mai a casa, potevo allontanarmi dal letto dell'infermeria solo per andare in mensa o per farmi passare gli appunti per studiare, date tutte le lezioni che ho perso.

<<Ehi! a cosa pensi?>> sento le dite magre di Bethany pizzicarmi il braccio destro, <<Niente, cercavo solo un modo per lavarmi...>> scherzo.

<<Tesoro, mi dispiace tantissimo , se hai bisogno posso prendere qualche maglia dalla stanza di tuo fratello ma per il bagno non so come posso aiutarti>>

<<Io credo ti sia scordata il pezzo "chiedo le maglie a tuo fratello">> borbotta Ethan distogliendo per un attimo lo sguardo dalla strada.<< Okay.....>> sbuffa la mia migliore amica, ma subito dopo mi fa l'occhiolino e faccio una risata soffocata.


Quando apro la porta  di casa vedo gli occhi verdi di mia madre avvicinarsi sempre di più, e sfiorarmi poi nel tentativo di un abbraccio, ma io la respingo.

<<Scusa mamma è solo che...>> le mostro il livido tra il seno e la clavicola e lei indietreggia;

<<Mi dispiace, tesoro non l'avevo visto>> la vedo molto dispiaciuta quindi prendo le sue mani tra le mie e le sorrido, lei ricambia.

Dopo un po' vado in camera mia con Beth: devo assolutamente farmi una doccia, non so ancora come.

Bethany mi ha aiutata a lavarmi ma con scarsi risultati, ho cercato di rimediare con litri di deodorante. Non voleva lasciarmi sola così è rimasta per cena e mio fratello che " si sentiva solo", ha chiamato Thomas.

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora