Piano B

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Hermione portò istintivamente una mano alla bocca.
La sua più grande paura si era appena concretizzata davanti ai suoi occhi, e nel modo peggiore.
Ron la stava fissando, pallido come non mai, con uno sguardo vuoto. Fissava lei, ma era come se non la vedesse realmente.
-Ron, io...- iniziò Hermione, dopo alcuni secondi di silenzio assordante.
Dopo il primo attimo di shock totale, Ron mise a fuoco il viso preoccupato della ragazza.
-Non dire niente...- sussurrò, ancora senza fiato.
Poi, una grande collera si fece largo in lui.
Lo sguardo che le lanciò, un misto di rabbia e delusione, le gelò il sangue nelle vene.
-R... Ron, mi dispiace così tanto!- sussurrò Hermione, avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi.
Ron arretrò fino alla porta, mettendo distanza tra loro -Ti ho detto di TACERE, Hermione!- le urlò, costringendola a fermarsi.
Hermione lo fissò, mortificata ed affranta, mentre lottava con se stessa per non piangere di fronte a Ron e, soprattutto, davanti a Malfoy.
Draco Malfoy... per un attimo Hermione si era persino dimenticata di lui.
Eppure era immobile e silenzioso proprio dietro le sue spalle.
Strano, per un tipo zelante come lui.
Hermione non poteva vedere la sua espressione in quel momento e, da una parte, ne fu sollevata.
Essere l'artefice della sconfitta peggiore per Ron da parte di Malfoy e leggere gioia nei suoi occhi, sarebbe stato troppo.
A causa sua, Ron l'avrebbe odiata per sempre.
Sì, era meglio per lei non sapere.
-Sai, Hermione...- iniziò Ron, riportando l'attenzione della ragazza su di lui.
Adesso si era voltato verso la porta, incapace di guardarla. Ma la sua voce risultò comunque più pacata, anche se trasparì ugualmente rabbia e frustrazione.
-Visto che mi sentivo molto meglio avevo deciso di raggiungerti a lezione, per parlarti del discorso che abbiamo interrotto in infermeria.-
Il cuore di Hermione perse un battito.

-Mi piaci, Hermione, mi sei sempre piaciuta, solo che non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.-

Cosa gli aveva fatto?
Si sentì un mostro.
Ron strinse i pugni con tanta forza da conficcarsi le unghie nella carne -Ma a quanto pare...- Continuò, con voce ferita -... ho sbagliato a maledire Madama Chips per avermi costretto a portare le lenzuola in lavanderia prima di andare in classe. Se non fosse stato per lei, non avrei mai scoperto quanto bugiarda tu potessi essere. Ed io idiota che ti ho anche confessato i miei sentimenti!- disse, tutto d'un fiato e con le orecchie paonazze.
Hermione singhiozzò sommessamente.
-Weasley, dunque, si è dichiarato?- pensò Malfoy, spostando lo sguardo su Hermione.
Non riuscì a non chiedersi cosa avesse provato la Granger in quel momento.
Ron mise una mano sulla maniglia, ma non aprì la porta.
-Per quanto tempo ancora mi avresti preso in giro?- disse, a denti stretti.
-Ron, io non volevo...- pigolò Hermione, con le lacrime agli occhi -Mi dispiace che tu l'abbia scoperto così... ma non volevo prenderti in giro...io... io non sapevo come dirtelo.-
A quelle parole, Ron si girò come una furia -SMETTILA DI MENTIRE!- le urlò, facendola arretrare dalla paura.
-Io pensavo di essere corrisposto da te, invece tu te la spassavi alle nostre spalle con questa Serpe schifosa.-
Finalmente Ron posò lo sguardo sulla causa di tutti i suoi problemi.
Malfoy, ormai in piedi, ricambiò il suo sguardo senza alcuna remora.
-TU... Ma certo!- tuonò.
-Cosa le hai fatto?-
Si voltò a guardare la ragazza cercando di capire se fosse sotto Imperio.
Ma quando la guardò in viso e vide le lacrime di Hermione scendere prepotentemente sulle guance, Ron convenne tristemente che non avrebbe pianto se fosse stata maledetta... allora sicuramente Malfoy aveva usato qualche altra cosa per costringerla a baciarlo. DOVEVA essere per forza questo il motivo.
-Che filtro le hai dato?- gli chiese subito, facendo un passo verso il ragazzo con uno sguardo inferocito.
-Dimmelo!-
Malfoy sospirò.
-Nessun filtro, Weasley. Mi dispiace per te.-
Ron strinse i pugni.
-STAI MENTENDO!!!- tuonò nuovamente.
Malfoy si passò una mano fra i capelli.
Si sentiva strano.
Quella per lui doveva essere la più succulenta delle rivincite che da anni aveva promesso ai suoi nemici Grifondoro.
Ed invece non riusciva a gioirne.
Vedere Weasley perdere la testa in quel modo gli aveva ricordato per un momento se stesso.
E la cosa non gli era piaciuta per niente.
-No, è la verità.- disse nuovamente con voce calma e controllata, incrociando le braccia -Puoi chiederlo direttamente a lei se vuoi...-
Hermione abbassò lo sguardo sotto quello furioso di Ron.
-E' vero, Ron.- disse, asciugandosi gli occhi con la manica della divisa.
-Non sono sotto l'influsso di niente... l'ho baciato perché lo volevo io.-
Ci fu un attimo interminabile in cui Ron la guardò fisso negli occhi. Il dolore che Hermione lesse, le fece stringere il cuore dal dispiacere.
Poi, senza dire una parola, si voltò ed aprì la porta della lavanderia.
-Torno in infermeria.- Annunciò -Mi è tornato il mal di pancia.-
Hermione allungò il braccio verso di lui -Ron, aspetta...- disse, cercando di non farlo andare via.
Ma Ron la bloccò con un gesto della mano.
-Hermione...- iniziò con voce sofferente, senza guardarla negli occhi -Non rivolgermi mai più la parola.-
La Grifondoro impallidì.
-Non ti voglio più nella mia vita.-
Detto questo, Ron uscì sbattendo la porta con la stessa rabbia con la quale aveva appena chiuso ogni rapporto con una delle persone più importanti della sua vita.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora