Ruof

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Jimin arrivò il giorno dopo all'accademia particolarmente di buon umore. Il graffio sul suo zigomo pizzicava ancora leggermente dalla sera prima, ma il fastidio che gli provocava contribuiva solamente ad aumentare quel senso di impazienza che lo aveva tenuto sveglio e in fibrillazione tutta la notte. Non sentiva affatto la stanchezza, bensì non vedeva l'ora di mettersi in azione e allenarsi.

Quel giorno, aveva la prima lezione congiunta con Yoongi. Per qualche motivo a lui sconosciuto, o che aveva deliberatamente deciso di ignorare, il pensiero di rivedere quel pallone gonfiato non lo disgustava affatto. Il ricordo ancora fresco nella sua memoria della Sciabola di Yoongi, della potenza che aveva sentito prolungarsi dall'elsa ad ogni fibra del proprio corpo, la soddisfazione di aver ucciso il loro primo demone e la scarica di adrenalina che lo aveva infuocato subito dopo lo avevano reso fortemente motivato a fare di meglio. Dall'altra parte, però, aleggiava in lui ancora una minuscola ma percettibile punta di delusione e vergogna nel rivivere passo dopo passo quel combattimento.

La cosa che lo turbava era aver lasciato che Yoongi lo vedesse come un Meister distratto, debole, incpace. Aveva agito come un dannato principiante, invece di dimostrare a Yoongi che fosse mille volte meglio di lui.

Quella lezione sarebbe stata la sua occasione per riscattarsi, per sbattere sulla faccia da cazzo di Yoongi l'evidenza e costringerlo a cambiare idea su di lui.

Quando arrivò al campo d'addestramento, vide che Yoongi si trovava già lì, intento a scaldarsi i muscoli.

Jimin avanzò di qualche passo, senza annunciare la sua presenza, nonostante sapesse che non era affatto passata inosservata.

Infatti, mentre si portava un braccio sopra la testa e si aiutava con l'altro a stirarlo, Yoongi esordì:"Siamo in ritardo, angelo. Dormito poco?"

"Non ho dormito affatto. La tua faccia mi ha fatto venire gli incubi."

Yoongi ridacchiò, passando a tendere l'altro braccio, "Sicuro sia colpa della mia faccia? Mi sembravi piuttosto spaventato da quel demone di ieri."

Jimin iniziò a sua volta a sgranchirsi un po' le gambe, piegando il busto per cercare di toccarsi la punta dei piedi con le mani. Yoongi sapeva esattamente dove mirare per assicurarsi di colpire nel segno, e di certo non si sarebbe lasciato sfuggire quell'occasione per mettere Jimin in ridicolo.

"Ti farò vedere—"

"Buongiorno, ragazzi," li interruppe il professor Bang, prima che potessero pronunciare insulti peggiori. Sbucò alle loro spalle con la solita cartellina tra le mani su cui annotava ogni singola cosa. Li guardò per quache secondo al di sopra dei suoi occhiali da sole, facendo oscillare lo sguardo tra il volto di Jimin e quello di Yoongi, per poi scrivere velocemente qualcosa sul foglio.

"Questa è la vostra prima lezione congiunta, quindi l'allenamento di oggi sarà incentrato maggiormente sul familiarizzare l'uno con l'altro."

Entrambi si affrettarono a raddrizzarsi e ad annuire.

"Signor Min, raggiunga l'estremità destra del campo. Signor Park, lei l'estremità sinistra."

Fecero come richiesto, mentre il professore annotava qualcos'altro senza neppure sollevare la testa dalla sua cartellina.

Attesero che finisse di scrivere per ricevere delle indicazioni su come proseguire, ma Bang si limitò a guardarli come se stesse aspettando qualcosa. Jimin e Yoongi si scambiarono un'occhiata confusa a distanza, senza sapere come si sarebbero dovuti comportare.

"Cosa state aspettando? Signor Park, impugni il signor Min," si limitò a spiegare il professore, come se fosse la cosa più ovvia e semplice del mondo.

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