•H•E•L•P•M•E•

401 13 1
                                    

Il sole splendeva, ed illuminava l'aula del laboratorio di chimica dove stavo "seguendo" una lezione, mi passai una mano fra i capelli mentre riguardavo il messaggio che mi era arrivato da Tony in cui era presente un cuore rosso non so il perché ma pensare che avesse messo quella stupida emoticon del cuore mi faceva scogliere come il burro in una padella incandescente mi faceva sentire speciale, le parole del professore passarono in secondo piano erano quasi come ovattate non avevano idea di cosa stesse succedendo forse era un attacco di panico? Ma perché proprio adesso? presi la bottiglia della mia borsa e bevvi un sorso d'acqua sperando che mi passasse ma la situazione non miglioro mi sembrava di star soffocando le mani mi tremavano cosa stava succedendo-hey amico tutto bene?- disse Ned che era seduto affianco a me, mi poso una mano sulla spalla e continuo a chiamarmi io lo sentivo lontano era come se si trovasse a chilometri da me , chiesi al professore di uscire e subito mi precipitai fuori dalla classe respiravo a fatica e mi tremavano le mani per un secondo pensai di chiamare May ma eri sicuro che si sarebbe arrabbiata con me se non fosse stato niente di grave. Mi dirigo vero il bagno ancora con quella strana sensazione alla gola come se qualcuno mi stesse strozzando appoggio le mani sul lavandino e mi sciacquo la faccia  ma la situazione non migliora anzi peggiora ora e come se oltre ad avere una stretta alla gola ho anche un macigno sul petto e un morsa allo stomaco - amico tutto okay?- era Ned avrei voluto tanto dirgli qualcosa ma non mi usciva un filo di voce - amico se hai bisogno chiamo May o il signor.stark- io gli feci cenno di no con la testa e subito mi precipitai fuori dal bagno. Corsi fuori la scuola e iniziai a camminare in giro pensavo che un po' di aria fresca mi avrebbe fatto bene ma invece niente mi arrampicai su un palazzo con le ultime forze che mi erano rimaste nel corpo la testa mi girava ed era come se un macigno mi si fosse posato sul petto per impedire di far entrare un briciolo d'aria, la vista mi si appanna, le mie gambe iniziano a tremare e poi buio l'ultima cosa che sento è un rumore alle mie spalle

-Tony! Stai attento!- subito mi fiondo su di lui e lo spingo fuori dalla palazzina che stava crollando su se stessa, e poi un crollo vedo dei macigni cadere dritti verso di me provo a coprirmi portando le mani sopra la testa ma niente vengo schiacciato e poi di nuovo buio.finché.
-signor.stark non mi sento molto bene- era tornato su titano il pianeta rosso su cui si era spento per la prima volta
- stai bene- disse Tony anche sei suoi occhi dicevano altro -non so che mi succede- continuai io mentre mi buttavo tra le sue braccia in cerca di aiuto, lo supplicavo di salvarmi mentre sentivo ogni cellula del mio corpo staccarsi faceva male era come se il mio corpo si strappasse avevo paura - mi dispiace- furono Le mie ultime parole prima che quel dolore fini e io rimasi intrappolato nella gemme del anima

<><><><><><><><><><>

Ero molto eccitato per la serata che avrei trascorso sta sera avevo anche un regalo per pepper, May e Morgan gli avrei regalato un weekend alle Hawaii solo per donne così loro si sarebbero divertite stando ammollo in una piscina e io mi sarei gentilmente offerto di badare a peter in modo tale da stare in po solo con lui. Mi avviai nel mio laboratorio e stavo lavorando al prossimo aggiornamento da fare alla tuta di spiderman giusto per renderla ancora poi sicura avrei aggiunto un sottilissimo stato di vibrano nei luoghi in cui era più frequente che venisse colpito, il mio telefono inizio a squillare era Ned l'amico strano di peter di sicuro è successo qualcosa, risposi alla telefonata e il ragazzino inizio a parlare a raffica - s-signor. Stark e peter non sta bene era come se avesse un attacco di panico non riusciva a respirare non so cosa fare è uscito da scuola e non ho
Idea di dove sia- merda con tono calmo dissi- ok Ned ti coprilo con gli insegnati io mi occupo di lui- chiusi la chiamata e subito chiesi a JARVIS di localizzare la posizione di peter, presi un armatura e subito mi fiondai nel luogo che J mi aveva indicato mi tremavano le mani e stavo letteralmente andando in panico quando lo vidi era in piedi su un palazzo, arrivai alle sue spalle ma cadde a terra svenuto subito scesi dal armatura e mi avvicinai a lui -JARVIS dammi i suoi parametri vitali subito- la voce robotica diceva che era stabile mi inginocchia affianco a lui e lo strinsi a me questa scena mi riportava in mente troppe spiacevoli ricordi. Lo presi in braccio e lo portai nel mio laboratorio. Entrato li subito lo feci stendere sul divanetto e gli medicai la ferita che aveva alla testa, controllai il telefono e c'era un messaggio del suo amico che chiedeva come stesse io gli risposi che satava bene ma che non sarebbe tornato alle lezioni oggi. Gli passai una mano sulla guancia anche mentre dormiva era così perfetto sarei potuto rimanere a guardarlo per ore. Mi sedetti affianco a lui e gli feci poggiare la testa sulle mie ginocchia chi sa cosa stava sognando, non ebbi il tempo di immaginarlo che subito inizio ad aggirarsi nel sonno si dimenava e urlava le lacrime gli bagnavano il volto, subito lo bloccai in un abbraccio e i sussurri all'orecchio- va tutto bene piccolo, ci sono io a proteggerti- lui stava iniziando a tranquillizzarsi ma lo strinsi ancora di più a me è gli lascia un bacio sulla guancia rimanemmo così per dei minuti interminabili mi era mancato tenerlo così stretto a me alla fine lo feci riaccomodare nelle posizione precedente gli passai una mano tra i suoi capelli mossi era perfetto non riuscì più a resistere mi avvicinai e feci sfiorare le nostre labbra in un piccolo e veloce bacio, era ancora tra le braccia del sonno e quindi non se ne accorse ma il mio cuore sperava che si svegliasse e che ricordasse tutto.
Passo un ora e mentre io continuavo il mio lavoro senti alle mie spalle qualcuno muoversi- buongiorno pete- lui si alzò e si avvicinò a me portandosi una mano sulla testa dove c'era la ferita e disse- che cosa è successo?- io mi girai e mi incamminai verso di lui -hai avuto un attacco di panico e sei svenuto il tuo amico mi ha chiamato e io sono arrivati giusto in tempo però ora riposati- gli presi la mano e lo accompagnai sul divano invitandolo a sedersi affianco a me-cosa hai sognato pete? Ti stavi agitando in una maniera assurda gridavi e piangevi mi hai fatto prendere un colpo- lui abbasso lo sguardo e i suoi occhi si fecero ancora poi lucidi- mi dispiace è colpa mia lei non si preoccupi- io alzai un sopracciglio e gli presi la mano- mi preoccuperò sempre per te pete e non devi scusarti - lui mi abbraccio e inizio a piange, lo strinsi forte a me è mi odiavo perché sapevo che la causa del suo dolore ero, gli lasciai un bacio sulla tempia e poi dissi -ti va di raccontarmi cosa è successo- peter fece un respiro profondo e inizio a raccontare- ho sognato il luogo del incidente quello in cui ho perso la memoria ho visto letteralmente il palazzo crollarmi addosso poi ho provato a scappare e a liberarmi ma mi sono ritrovato su titano avevo dimenticato quanto fosse stato doloroso quanto facesse male sentire che ogni cellula del tuo corpo si sta strappando- le lacrima gli bagnavano il volto e io mi sentivo ancora più in colpa io ero la causa dei suoi incubi ero al causa del suo attacco di panico ed ero la causa della sua tristezza e mi odiavo per questo, ma ora mi toccava fare l'adulto ed essere forte per lui, e fare di tutto per far sbocciare un sorriso sul suo volto, si fiondò di nuovo su mio petto e io lo tenevo stretto a me riuscivo a sentire l'odore dei suoi capelli  -grazie signor.stark - disse prima di staccarsi dal abbraccio - ti va una cioccolata calda pete?- lui sorrise e annui - a e pete ho organizzato un viaggio sole donne per pep May e Morgan se vuoi puoi stare da me e darmi una mano con dei progetti- i suoi occhi si illuminano- se per lei non è un problema- lui era sempre così si preoccupava troppo pero era questo che lo rendeva ancora più attraente hai miei occhi, era così timido e impacciato - certo che non è un problema pete, mi aiuterai nei progetti e ci rilasseremmo a malibu nella mia piscina sarà divertente- passammo il resto del pomeriggio ridendo e scherzando mentre aggiornavamo la tuta apportando qualche modifica, le ore passarono e si fece sera - mi sa che è ora di andare pete a casa c'è una bambina che aspetta di vedere il suo fratellone e di giocare con lui- lui mi guardò un pochino preoccupato magari non aveva ancora ricordi chiari di lei- non preoccuparti pete non sforzarti a ricordare sappi solo che è la tua fan numero uno e che ama costruire lego sono sicuro che te la caverai- scendemmo nel parcheggio e salimmo sul auto sportiva - ah pete May non sa quello che è successo quindi non dirgli niente, per il graffio alla fronte inventa una scusa sono sicuro che ne sei capace- non rispose a nessuna delle mie provocazioni per tutto il viaggio e non avevamo idea di cosa stesse succedendo perché non mi parlava più avevo detto qualcosa di sbagliato? Di sicuro avevo fatto qualcosa - come mai questo silenzio bimbo ragno- lui senza distogliere lo sguardo dal finestrino rispose - sto pensando- aveva un tono triste e malinconico -a cosa pensi ?- lui fece passare un paio di secondi e poi rispose - che tutta la mia vita è un incognita non mi ricordo quasi nulla di importante ho attacchi di panico e avvolte ho deja vu strani, gente dice du conoscermi ma io non ricordo nemmeno il loro nome- le parole vennero sparate a raffica è una lacrima gli bagno la guancia lui subito con la manica della felpa l'asciugo - pete non posso immaginare come ti senti posso solo dirti che ti proteggerò e che non permetterò che nessuno ti farà più del male lo giuro sulla mia vita e sei hai bisogno non esitare un solo secondo a chiamarmi anche se hai voglia di compagnia ho non sai ha chi dire una  stupida battuta....per i ricordi se hai voglia di parlarne io ci sono anche se li reputi stupidi e insensati con me puoi sempre parlarne ti prometto che non ti prenderò in giro-
Finalmente si giro e mi guardò in faccia aveva gli occhi lucidi - grazie- mormorò prima di girarsi di nuovo verso il finestrino della macchina

•F•O•R•G•E•T•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora