Ciao, sono Vel e ora tocca a me scrivere un capitolo anche se non abbiamo un ordine specifico, o meglio, lo avevamo ma alla fine abbiamo fatto alla cazzo ed è venuto fuori un obrobrio senza un filo logico e un interconnessione.
Sono le 23 di sera e sono in chiamata con Visa e Vasso, quest'ultimo sta raccontando un aneddoto accaduto ai tempi del camposcuola (molto poco interessante). In questo momento sto cercando di soccombere al desiderio immenso che nutro verso il mio collo, ora vi spiego meglio: da quando sono nata ho una tic nervoso, mi tocco il collo, più precisamente ho un punto preciso che tartasso di pizzicotti; probabilmente al momento state pensando che sia autolesionismo, ma vi posso assicurare che non è così, io ne traggo solo "piacere", mi rilassa, è come se avessi un anti stress incorporato, basta iniziare a toccarlo e la tensione scivola via dal mio corpo. Non so se sia normale, anzi credo di no, ma comunque non riesco a smettere, è come se fossi drogata, è da quando ne ho memoria che continuo a farlo, tutti i giorni, come se ne valesse della mia vita, è la mia aria, un ossessione.
Parlando di ossessioni, conoscendomi, ho veramente paura di me stessa, di quello che potrei diventare, io non so contenermi, non ho mai vie di mezzo, per me esiste il bianco o il nero, sono i miei due punti di riferimento, non esiste il grigio; sotto certi punti di vista è molto meglio perchè riesco a distinguere le cose con nitidezza ma ogni cosa, sempre, ha i suoi lati negativi, per esempio la neutralità non fa per me, agisco a volte come la Svizzera dichiarando che non mi schiero, ma a livello mentale ho sempre una mia opinione difficilissima da smuovere, infatti cambiare il bianco in nero e viceversa è difficile, sono irremovibile a volte sulle mie idee.
Un altra cosa che mi spaventa di me stessa è il fatto che quando mi piace fare una cosa la farei fino allo sfinimento, come la lettura, trasformandola da passione a ossessione, è inquietante perchè anche qui se ci fai caso non ho mezze misure: o lo faccio fino alla morte o non lo considero minimamente, vorrei avere un po' più di equilibrio in modo tale riuscire a calibrarmi e a dire basta quando supero il limite, adesso farò un esempio: ad aprile dell'anno scorso (2019) iniziai a leggere After, il libro che mi fece nascere la passione per la lettura, mi ricordo ancora che quel pomeriggio, dopo aver comprato il libro alla GrandeMela, litigai coi miei perchè non mi avevano comprato anche il libro di Stranger Things (a distanza di un anno ho capito che avevano ragione loro), una volta tornati a casa mi chiusi in camera e iniziai a leggerlo alle 8 di sera, andai avanti fino alla 4 del mattino del giorno successivo, non riuscivo a smettere, non riuscivo a non fare altro che non fosse leggere, quando andai a dormire alle 4, nello stato di dormiveglia, mi sognavo di leggere il libro, era come se mi avesse invaso la mente; per le due settimane successive feci più o meno la stessa cosa con gli altri 4 libri, quando la protagonista soffriva stavo male anche io a livello fisico, come se fossimo collegate, mi era passata la fame (io mangio come una scrofa e ho un appetito che Cannavacciuolo scansati), non riuscivo a stare bene con un fardello del genere dietro, mi era entrato fin dentro le ossa, avevo smesso di fare i compiti pur di leggere, appena avevo un secondo leggevo e rileggevo, è una cosa malata, avevo 13 anni, era come aver dato una droga ad una bambina che non sapeva come gestire la cosa; ci ho messo altre due settimane a riprendermi... Il fatto che non so controllarmi mi fa anche ipotizzare che se da grande non sarò in grado di farlo potrei seriamente trascinarmi nel giro delle dipendenze, non droga, ma può essere che diventi un alcolizzata, non è ironico quello che sto scrivendo, ho seriamente paura di me stessa, del male che potrei fare a me e alle persone a cui tengo.
A volte mi sento anche profondamente egoista, oggi mia mamma mia ha chiesto di andare a guardare un film con lei e con il resto della famiglia, ma io non ne avevo voglia, quindi sono rimasta su a fare chiamata con i miei amici, la cosa triste è che non ho pensato quasi minimamente a lei, a come deve essersi sentita, ho pensato solo a me, a quello che IO avevo voglia di fare, poi ad una certa sono scesa e ho visto mia mamma da sola sul divano perchè mio papà e mio fratello si erano dileguati, era un scena davvero triste: lei era da sola sul divano con gli occhi stanchi, avvolta da una coperta rossa, mi dava l'aria di una persona sola eppure lei ha una famiglia, mi è venuto un senso di rimorso, mi si è stretto il cuore a vederla così, mia madre è una donna fortissima che non merita di soffrire, però purtroppo io sono laureata in questo, fare soffrire la gente è la mia specialità, non so nemmeno consolare quando è necessario, dovrei essere più empatica e cercare di aiutare le persone senza per forza farmi un opinione su di esse, senza analizzarle per forza, senza studiare o giudicarle per forza.
Ho una testa che ragiona malamente, è un vulcano di pensieri, vomito parole a caso che dentro la mia testa hanno un senso, ma poi quando le espongo sembrano scemenze, io concetti che penso sono sempre inferiori e prolissi, sono la fotocopia di alcune persone e questo lo odio, vorrei avere una mia idea, originale, senza paura di esporla, coincisa. A volte mi sento anche un cagnolino nelle mani di certe persone, non sono mai riuscita a dire la mia con la mia migliore amica di infanzia, quello che decideva lei andava bene, è talmente menefreghista che frega me sempre, sono riuscita a inquadrarla ma non riesco a controllarla e questa cosa non mi da fastidio solo che la trovo strana, io che ho un carattere forte vengo surclassata da qualcuno che ha il giusto livello di superficialità. Sono un enorme punto interrogativo, non mi capisco a volte, sono incoerente. Salto di pale in frasche. Voglio la quiete mentale tanto attesa, non mi sembra chiedere molto.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui tu non sai niente. Sii gentile. Sempre.
Vel
19/04/20
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Pura noia di una quarantena
AléatoireStoria scritta da quattro ragazzi quattordicenni con qualche errorino, libero sfogo, libera immaginazione, tutto quello che ci passa per la testa è lì dentro... Io sono Vel, poi ci sono anche Verde, Vasso e Visa. Siamo tutti quanti annoiati, ma è pr...