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Cap 2
Aria pov

Ci guardiamo per quella che sembra un' eternità, poi distolgo lo sguardo e lo rivolgo verso Cora.

-chi é quello?- lei segue il mio sguardo.
-ah lui é Ethan Anderson.-Mi rivolge una strana occhiata

- Oh so cosa ti sta passando per la testa, non ci pensare neanche stagli alla larga non é il tipo per te-

rimango perplessa a quell'affermazione. La guardo con un sopracciglio alzato.

-In che senso non é il tipo per me? -
Mi viene da ridere capendo che lei ha frainteso la mia curiosità con interesse

-nel senso che tu sembri troppo una brava ragazza per uno come lui! fidati é il solito stronzo, non ne vale la pena- mi dice con un gran sorriso.

Ok ora rido davvero

-frena,io volevo solo capire chi è perché sembra un soggetto interessante nulla di più.- dico sincera

-meglio così- sorride

Rivolgo di nuovo lo sguardo su quel ragazzo, non riesco a non guardarlo non capisco il perché, i suoi occhi sono così profondi che sembrano scrutarmi l'anima.

Indossa dei jeans neri aderenti ed una lunga maglietta bianca. Ha dei capelli mossi, quasi ricci di un nero intenso i suoi occhi sono di un marrone sicurissimo, quasi neri.
Distolgo lo sguardo

Ho visto di meglio

Suona la campanella e faccio per tornare in classe, avverto Cora che ci vedremo più tardi, non la voglio costringere a tornare dentro subito.

mentre entro mi sento osservata allora mi guardo un pò in torno, e scorgo due occhi scuri scrutarmi da lontano.

Decido di ignorarlo, non mi importa cosa passa per la testa di un ragazzino con gli ormoni a mille attualmente

È appoggiato ad un armadietto circondato da ragazze in mini gonna che parlano con quella vocina da mal di testa, e lui le asseconda ben volentieri.

Le mie teorie sono ben che confermate. il classico tipo che c'è in tutte le scuole

Che palle e io che speravo di trovare qualcuno di interessante. Noia mortale come ogni volta, ormai ci sono abituata.

Decido finalmente di andare in classe, quindi prendo i libri che mi serviranno per quell'ora e mi dirigo verso l'aula di chimica.
Appena entro non vedo molte persone. probabilmente gli altri saranno ancora fuori.

Mi siedo al penultimo banco a lato della finestra, e mi metto le cuffiette. Man mano le persone cominciano ad arrivare, e la lezione inizia.

Quando dopo 15 minuti dall'inizio della spiegazione, entra lui, Ethan o almeno credo si chiami cosi.

-Scusi del ritardo prof- dice lui con nonchalance e con un piccolo sorriso sulle labbra. -Anderson partiamo bene quest'anno. Su vai a sederti-
dice il prof esasperato.

Lui annuisce e si guarda in torno per cercare un posto libero.
Ce ne sono molti quindi sono sicura che non si siederà mai vicino a me.
ma per mia sfortuna pochi secondi dopo lo trovo accanto a me.

Senza degnarlo di uno sguardo torno a scrivere picchiettando leggermente il ritmo con la penna. Per fortuna non si sente nulla dato il brusio presente in classe

Per tutto il tempo non dice niente, e rimango lì a scrivere quel che mi passa per la testa, quando mi sento chiamare

- ehi piccolo angelo-

il nostro segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora