IL COLLEGE

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Scendiamo dall'auto. Lorna e Grace ci aspettano sul patio con i nostri figli. Gli corro incontro. Sono passati solo tre giorni, ma mi sono mancati terribilmente. Sono cresciuti tantissimo! È incredibile la loro velocità di crescita! Li stringo forte a me. Anche Anthony ci raggiunge in un abbraccio collettivo. La famiglia è di nuovo riunita.

Durante il viaggio di ritorno abbiamo parlato a lungo con Anthony. Mi ha fatto presente che sono pronta a riprendere il college. Desidero assolutamente diplomarmi, nonostante i cambiamenti dell'ultimo mese. Con mia grande sorpresa la mia iscrizione all'università a Milano è ancora valida. Dovrò darmi da fare per recuperare la mia assenza di inizio anno, ma so che ce la posso fare. Pensavo che la faccenda in Italia fosse una farsa, invece ho scoperto che Anthony ha provveduto davvero all'iscrizione al mio anno di studio all'estero. "Te l'avevo promesso, che non avresti perso l'anno!" aveva detto candido. Ed io non potevo che esserne felice. Quell'uomo pensa proprio a tutto. Non posso che essere onorata di averlo al mio fianco. Non resta che parlarne con la famiglia e non credo ci saranno problemi.

"Allora ragazzi, com'è andata a Seattle?" Chiede Duncan.

Allora Anthony decide di tessere le mie lodi, su come il signor Black non avesse scampo nel firmare il contratto. Non omette neppure la visita di Dereck e le sue rivelazioni. Non avrebbe avuto senso, visto che è stato Duncan a mandarlo da noi. Ma il colpo di grazia arriva quando comunica loro che il mio dono si stava evolvendo e potenziando. Immagino vogliano vedere con i loro occhi. Allora prevengo la loro curiosità, scegliendo come cavia il mio maestro. Attivo la mia mente e lo inchiodo nella sua posizione, seduto comodamente sul divano.

"Venite, vi faccio vedere." Faccio per uscire e mi seguono. Kayla si ferma a guardare Troy. "Ma come, tu non vieni?"

"Non posso!"

"Hai di meglio da fare? Dai Troy, so che muori dalla voglia di vedermi all'opera!" lo stuzzico.

"Ho detto che non posso!" Mi fulmina con lo sguardo.

"Shaun, aiutalo ad alzarsi!" Lo incita Anthony, ridacchiando.

Shaun gli porge la mano, ma Troy non muove un dito. Allora lo afferra per i polsi per alzarlo di peso, ma rimane allibito constatando che non riesce a spostarlo di un millimetro. Decido allora di bloccare anche Shaun. Rimane chinato sopra Troy senza possibilità di raddrizzarsi. Lo sento imprecare sottovoce. Alla fine il colpo finale: "Vado a disfare le valigie. Ci vediamo dopo."

Li vedo fare un sospiro di sollievo, ma appena si accorgono di non riuscire a muoversi anche se non c'è più il contatto visivo, una voce mi raggiunge: "Non hai mica intenzione di lasciarci qui, vero cognata?"

"E perché no?! Sembri così carino e umile in quella posizione. Non vorrai privarci di già di questa dolce visione?" Ci raggiungono altre imprecazioni. Questa volta le imprecazioni si fanno più sonore e Troy si mette a ridere, seguito dal resto della famiglia.

"Anthony! Tu devi assolutamente mettere al suo posto questa donna!"

"E perché mai? Finalmente ci si diverte a casa!"

Li lascio andare. Shaun fa un tonfo su Troy. Era evidente che non si aspettava ancora la mia clemenza. Scatta un'altra risata collettiva.

***

Più tardi stiamo di nuovo tutto in soggiorno con un Shaun che ancora mi guarda torvo. Gli mimo un bacio e gli faccio l'occhiolino.

Anthony and MadleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora