7. So essere fragile

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La sveglia ha suonato tre volte ma Bethany continua a dormire così decido di occuparmene io: prendo il cuscino di pelle sintetica borchiato dalla sedia della scrivania e lo sbatto in faccia alla mia amica. Credo di averle fatto male perché, tralasciando l'urlo, ha dei piccoli segni rossi sulle guance.

<<Dovevi proprio?>> 

<<Su dai, non ti ho fatto niente>> ridacchio, ma lei sembra piuttosto offesa quindi uso la mia arma segreta: il labbruccio e gli occhi da cerbiatto. So benissimo che lei non può resistermi, come d'altronde nessuno può farlo. Quando Ethan si arrabbia con me non riesce a durare più di tanto con un'espressione arrabbiata; stessa cosa con i miei genitori e soprattutto con i professori: ricordo che la scorsa estate non avevo fatto nessuno dei compiti di biologia ma la Prewett ovviamente non si è arrabbiata. Credo di poter ottenere qualsiasi cosa con questa faccia che ha appena fatto tornare il sorriso alla mia migliore amica.

<<Meg?>> sento Bethany chiamarmi quando sto per entrare nel bagno, riconosco quel tono, significa che ha in mente qualcosa e se mi sta chiamando vuol dire che io sarò sua complice. Conosco troppo bene la mia migliore amica, infatti, la vedo seduta sul mio letto (che in questo momento sembra una discarica) con due cuscini in mano. La sua mano destra tiene il cuscino che le ho tirato in faccia e con l'altra mano stringe un cuscino simile ma con le paillettes al posto delle borchie.

<<Cosa vuoi fare?>> chiedo con un sorriso furbo avvicinandomi a lei. Appoggio la spalla alla cornice della porta del bagno mentre aspetto la sua risposta che non tarda ad arrivare, <<Mi sembra ovvio,no? voglio svegliare quei due...>> mi fa l'occhiolino e sorride. Senza rispondere vado davanti a lei e afferro il secondo cuscino. Cerchiamo di non fare rumore mentre ci avviamo verso la stanza di mio fratello ma quella maledetta porta cigola come al solito, nonostante mio padre gli avesse ripetuto quattro vote di sistemarla. Fortunatamente non sentiamo alcun rumore, segno che dormono ancora, così entriamo e li troviamo in mutande, uno sul letto e uno sul divano. Bethany corre in punta di piedi verso Ethan quindi io mi avvicino al divano dove dorme Thomas. Bethany mi fa segno con le mani di aspettare il via, seguo le sue dita : 

.............   3   ...........  2    ..........  1 ............. SBAM !!! 

Tutta la forza che ho si è appena scaricata sulla sua faccia, sono così fiera di me in questo momento e carica che potrei buttare giù un muro con il cuscino che ho in mano. Eccolo finalmente, sento qualche mugolio di dolore misto a confusione, non appena alza la testa lo vedo tremendamente confuso, dev'essere strano addormentarsi con il suo migliore amico  e risvegliarsi con sua sorella che gli tira un cuscino. Per non parlare del suo viso: è graffiato dal mento, fino all'attaccatura dei capelli. Gli scoppio a ridere in faccia e lui mi guarda talmente male da farmi sentire la persona più stronza in questo mondo. Questa gloria non poteva durare a lungo perché non appena mi volto per vedere in che stato si trova Ethan, mi ritrovo a testa in giù. Non capisco più niente: non so in che punto della stanza mi trovo, se mi sto muovendo e tanto meno in che posizione mi trovo, lo capisco solo quando mi ritrovo, per la seconda volta in due giorni, le sue mani sul mio sedere. <<Thomaaaass!>> inizio ad urlare come una pazza mentre sento le risate degli altri due, ma lui non mi lascia andare, anzi sento la sua presa stringere probabilmente per non fare la fine di ieri sera. 

<<Mettimi giù!>>continuo a urlare e agitarmi, cercando di fargli mollare la presa

<<Sei tu che te la sei cercata>> non riesco a liberarmi dalle sue braccia che mi stringono i fianchi quindi cerco un modo più facile per farlo: allungo le braccia verso il pavimento e cerco di afferrare il mio cuscino ma è troppo lontano così prendo quello del divano e inizio ad agitarlo cercando di colpire Thomas. Riesco a dargli una cuscinata sul polpaccio che però non ha effetto su di lui; credo si sia arreso perché vedo il divano sempre più vicino e la stretta sulle mie cosce sempre più lenta. 

Avevo ragione, sento finalmente la pelle della mia schiena a contatto con quella del divano e tiro un sospiro di sollievo. Dopo essermi ripresa mi metto seduta, senza mollare il cuscino per un secondo, e guardo Thomas con occhi infuocati ma noto che lui non sta guardando me, ovvero non la mia faccia. Sta fissando la mia testa con un sorriso irritante, e capisco perché solo quando metto le mani tra i capelli: sono un disastro!

Tiro un ultima cuscinata a Thomas con tutta la rabbia che ho in questo momento e credo sia molta a giudicare dal fatto che ora lui è coperto di piume. Almeno ora ho un secondo per sistemarmi i capelli mentre lo scemo scosta i resti del cuscino dai suoi capelli rossi.

Odio quando mi prende in braccio, sentirmi piccola e indifesa, in confronto a lui che riesce sempre ad ottenere tutto, è una sensazione orribile. Non penso queste cose perché mi da fastidio il fatto che mi provochi, infondo siamo tutti un po' così, ma le mie insicurezze mi impediscono di vedere tutto ciò come uno scherzo e piuttosto come una minaccia. Non so che problema ho, credo solo che sia un fatto di bassa autostima anche se in realtà ne ho molta, è una cosa un po' complicata, insomma, è come se lui riuscisse con un solo gesto a eliminare tutta la fiducia che ho in me stessa. Solo lui ha quest'effetto su di me. 

Torno nella mia stanza seguita dalla mia migliore amica e mi vesto velocemente, <<Che hai Meg? sembri assente>>, <<Non ho niente>> rispondo secca 

<<Ti conosco troppo bene, avanti, sputa>> mi afferra per le spalle e mi fa sedere sul letto, ha un'espressione preoccupata ma anche vagamente serena,<<E' solo che... ecco io con lui.... mi sento insicura>> sto sprofondando, non so perché capisco solo adesso che la sua presenza mi infastidisce, credevo fosse solo "odio", non mi sono mai sentita così con nessuno: indifesa, insicura, inferiore. <<Megan, tu sei perfetta così, non devi preoccuparti per qualche stupida battuta o gioco infantile, tu sei forte>> fa un sorriso talmente dolce da riscaldarmi il cuore e io non posso fare a meno di lanciarmi tra le sue braccia. << Ti voglio bene Bethany>>, <<Anche io ti voglio bene Meg>> restiamo abbracciate per un po' quando , lei si stacca leggermente << Vestiti scollata, oggi non andiamo a scuola>> mi fa un sorriso furbo e si alza afferrando le mie mani per trascinarmi davanti al mio armadio, << che intenzioni hai?>>, << Andiamo a fare shopping, no? mi pareva ovvio>> sorride e va in bagno a truccarsi, mentre io cerco qualcosa da mettermi che non mi faccia male, il livido enorme che ho sulla spalla è ancora grande come prima.

Non impiego molto tempo a prepararmi così non appena finisce anche lei, scendiamo giù in soggiorno dove guarda caso ci sono mio fratello e l'altro essere che ci guardano male quando notano i nostri vestiti che sicuramente non sono adatti per la scuola. Ignoro i loro sguardi quando Beth saluta mio fratello, non voglio guardare Thomas quindi vado verso la porta <<Ciao>> dico fredda per poi uscire fuori, Bethany mi raggiunge in meno di 30 secondi.  

Nessuna di noi due ha la patente perciò dobbiamo fare per forza l'autostop; riusciamo subito a trovare un passaggio e giusto un quarto d'ora dopo ci troviamo al centro commerciale,<<Dove vuoi andare?>>, << mmh....... non saprei>> porto un dito sul mento e faccio un sorriso: sono contenta di avere un'amica come Beth, riesce a tirarmi su il morale ogni volta e so che, cascasse il mondo, lei farebbe qualsiasi cosa per me. 

Le voglio un mondo di bene, 

Infondo è o no la mia migliore amica?



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Ciaooooo;

Ecco la nuova parte....

Cosa succederà ora che Megan ha capito cosa la fa stare male?

Presto uscirà il nuovo capitolo, 

Andate a leggerlo!

Il migliore amico di mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora