One Shot

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1976
La notte di luna piena era passata da qualche ora, il cielo cominciava a schiarirsi e quella famosa sfera argentea iniziava a sparire tra le montagne, lasciando spazio ai primi raggi del sole.
I Malandrini erano stesi sul prato verde non tagliato, poco distante dalla Stamberga Strillante dove, la notte prima, avevano fatto compagnia al loro amico Lunastorta che ora, esausto, era steso al fianco di James con una barretta di cioccolato tra le mani.
La notte precedente era stata particolarmente faticosa ma, al tempo stesso, piacevole dato che l'aveva passata in compagnia dei suoi amici che erano rimasti al suo fianco nella loro forma da Animagi per tutta la notte, a correre divertiti nella Foresta Proibita.

Aveva gli occhi semichiusi, si stava godendo la leggera brezza mattutina, quel vento fresco, morbido, delicato, che ti sfiora il volto e ti fa scompigliare leggermente i capelli.

James guardava il cielo e, stranamente, aveva portato con sé una macchina fotografica.
Sirius, invece, guardava Remus con dolcezza, preoccupato per le cicatrici che si era inflitto la notte scorsa, ma poi sorrise, pensando a quanto fosse forte il suo amico.
Peter, ancora, era sovrappensiero, sicuramente preoccupato del fatto che avrebbero potuto scoprirli e metterli tutti e quattro in punizione. Beh, sicuramente era lui il più paranoico del gruppo.

Remus, intanto, aveva aperto lentamente gli occhi e all'improvviso, nel silenzio, cominciò a ridere, guardando prima Sirius, poi James e infine Peter.

"Grazie"

Disse, mentre il suono della sua risata piano piano sfumava e lasciava spazio ad un sorriso sincero.

"Lunastorta, smettila di ringraziare, siamo tuoi amici"

Si intromise Sirius con tono divertito, dando successivamente una pacca sulla spalla al suo amico.
James, invece, che era rimasto insolitamente in silenzio, aveva preso la macchina fotografica e aveva puntato l'obbiettivo su Hogwarts che, adesso, era contornata da una luce dorata. Il sole stava sorgendo.

Sirius e Remus lo guardarono perplessi, mentre il ragazzo scattò una foto al castello e poco dopo, la porse a Lunastorta.

"Perché?"

Chiese il ragazzo, sempre più confuso.

"Perché, Remus, voglio ricordarti una cosa. Che non importa quanto le notti possano essere difficili, e la luna possa far paura, alla fine, sorge sempre il sole e spero che tu possa sempre viverla così. Con noi al tuo fianco"

Remus singhiozzò, stringendo a sè la foto che Ramoso gli aveva dato.
Era fortunato ad aver trovato delle persone così nella sua vita, non riusciva a capire cosa avesse fatto di così tanto buono per meritarle.

Poi, insieme a James e Sirius, tornò a guardare il sole, facendo una promessa a sè stesso.
Che mai avrebbe perso quei tre ragazzi strambi ma coraggiosi e leali che aveva conosciuto solo 5 anni prima e che, da quel momento in poi, avrebbe sempre guardato la luna, con un sorriso, pensando che al suo posto sarebbe sempre spuntato il sole.

1 Novembre, 1981
Remus si trovava nella sua umile casa nello Yorkshire. Un'altra notte di luna piena era appena passata ed era tornato a casa strisciando, distrutto e pieno di ferite.
Ma quelle non facevano poi così tanto male, il cuore gli doleva molto di più. James e Lily erano morti. Peter era morto. E Sirius era stato portato ad Azkaban, colpevole della morte dei suoi tre amici.
Era un traditore.
Aveva perso tutto in poche ore, non aveva più niente.
Era solo. Era rimasto solo.
E quella era stata la prima notte di luna piena passata in solitudine dopo vent'anni.
Non riusciva neanche a piangere.
Era vivo solo perché non aveva avuto il coraggio di uccidersi.
Cordardo. Era un cordardo, ne era certo.

Si alzò. Anche se solo stare in piedi richiedeva uno sforzo sovrumano.
A passo lento, si avvicinò alla piccola mensola che aveva sul camino e il suo occhio cadde su una foto.
Quella foto.

La foto di Hogwarts all'alba.
Quella che nel 1976, James, gli aveva regalato dopo una notte di luna piena.
Gli occhi gli si fecero lucidi, il suo corpo iniziò a tremare.
Prese quella foto tra le mani, soffiò su di essa, togliendo la polvere che si era depositata sopra, per poi accarezzarla leggermente con il pollice.

"Sorge sempre il sole, non è vero, James?"

Disse singhiozzando, mentre calde lacrime gli rigavano il volto.
Quella domanda morì nell'aria, nel vuoto della stanza e Remus non ricevette mai una risposta.

Alzò il volto, guardò fuori dalla finestra.

Il sole era appena spuntato da una montagna in lontananza.
Sorrise tristemente, ingoiando le sue stesse lacrime, lacrime che non riusciva a fermare.
Era un nuovo giorno.
Un nuovo sole.

Ma senza i suoi amici.
E quella promessa era morta nel vento, esattamente come la domanda che aveva posto in precedenza.

Però su una cosa James aveva ragione.
La notte poteva essere quanto più buia possibile,
ma il sole sarebbe sorto ugualmente.
La luce avrebbe sempre, in ogni caso, inghiottito l'oscurità.

E con quel pizzico di speranza che gli rimaneva, Remus ripose quella foto al proprio posto, aprì la porta e si abbandonò ai primi raggi del sole, respirando, come aveva fatto anni prima, la leggera brezza mattutina.

Non aveva i suoi amici, questo era vero.
Ma non aveva ancora perso il sole.

"dawn always rises" || The Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora