Capitolo 1793

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V: pensi che quindi a tuo padre andrò a genio?

A: sicuramente. Parti male con papà solo se sei uomo e giri attorno alle mie sorelle.

V: beh spero che allora tua madre si faccia trasportare dall'opinione di tuo papà.

A: non pensarci... piuttosto guarda se mia sorella mi ha scritto qualcosa,per favore.

Prendo il cellulare dalla tasca della giacca e le faccio guardare. Avevo mandato un messaggio ad Emily quasi subito dopo essermi alzato,per sapere come stava e non mi aveva ancora risposto. Colin era uscito da qualche mese dall'ospedale e,anche se non nel pieno delle sue forze,stava molto meglio. Lei invece era di nuovo incinta di ormai sei mesi. Con due bambini di quasi tre anni non era facile per loro,e in particolare per mia sorella,evitare fatiche,considerato anche il fatto che lei non si tira indietro da nulla. Virginia muove le dita sul mio cellulare per qualche secondo prima di leggermi il messaggio.

V: dice che è tutto ok e che i bambini ti mandano un bacio.

A: bene,rispondile che...

V: ah e anche in bocca al lupo,cioè mamma con due faccine che ridono.

Non riesco a non farmi sfuggire un sorriso perché quando alle mie sorelle avevo detto che avrei presentato Virginia a mamma e papà hanno cominciato a fare festa. Solitamente erano loro quelle che passavano questo momento,in particolare con papà che faceva un terzo grado dopo l'altro. Questa volta ero io e a me sarebbe toccata mamma,che tra i due è quella più attenta alle mie relazioni.

V: lo dice anche tua sorella...

A: ma va... - sorrido - sai com'è Emily,scherza.

V: sarà... cosa le dico.

A: rispondi come vuoi,ma alla fine scrivile ciao balenottera.

V: dai Alex,non sei simpatico.

A: a parte il fatto che lo è anche se,detto tra noi,è bellissima anche così,però almeno non fa più l'impicciona.

Vedo con la coda dell'occhio che Virginia sorride,scuotendo la testa ma scrivendo poi sul cellulare. Lei ed Emily avevano un buon rapporto a differenza che con mia sorella Lilia e Gaia,ma semplicemente per il fatto che non si erano ancora conosciute. Lei ed Em invece si sono viste molte volte,anche in ospedale. Dopo qualche secondo,Virginia fa segno di volermi restituire il cellulare così le indico la tasca.

A: mettilo qui.

V: ok. - lo mette in tasca - Non pensi che dovremmo portare un piccolo regalo?

A: a chi scusa?

V: come a chi? Ai tuoi genitori no?

A: e perché? - la guardo confuso - Non è Natale.

V: ma cosa c'entra? - si mette una mano sulla fronte - Per rispetto si fa così di solito quando si va come ospiti da qualcuno.

Il mio primo istinto sarebbe quello di dire che non siamo per niente degli "ospiti" a casa dei miei genitori,ma mi trattengo. Virginia è molto fissata con le buone maniere e il fatto che voglia fare una bella impressione,accentua soltanto questa sua caratteristica.

A: ma cosa vorresti portare Vi? Non gli serve niente.

V: magari possiamo fermarci a comprare il dolce?

A: lo escludo... papà avrà sicuramente preparato qualcosa.

V: ah già... - abbassa lo sguardo - mi ero dimenticata che è bravissimo a cucinare.

A: amore,loro non sono fissati con queste smancerie davvero...

In questi mesi mi era capitato molte volte di parlargli dei miei genitori e in generale della mia famiglia,ma per il resto quello che conosceva derivava tutto da ciò che si sentiva dire su di loro. Non si diceva nulla di male,ma personalmente credo creasse aspettative troppo alte: se pur famosi,i miei genitori erano persone semplici. Non servivano vestiti di lustrini e paillettes per conquistarli e nemmeno gesti esagerati. Per quanto potessero essere protettivi con noi,alla fine vinceva chi dimostrava di essere una bella e buona persona.

V: almeno una piantina... un fiore? Che ne dici? Piacciono a tua madre,no?

A: sì molto,ma....

V: allora potremmo portarle un regalo del genere.

A: ti farebbe stare più tranquilla?

Non mi dice nulla,ma la vedo osservarmi molto speranzosa e farmi di sì con la testa. Detto francamente non credo serva nulla di tutto ciò,ma ai miei genitori non dispiacerà e inoltre la farà stare bene.

A: ok. Ci fermiamo dal fioraio preferito di mamma,contenta?

V: grazie.

A: ma quale grazie... - la guardo divertito - dammi un bacio piuttosto.

Non trattiene il suo bellissimo sorriso e,sporgendosi verso di me,mi da un tenero bacio sulle labbra. Uno dei tanti motivi per cui mi sono innamorato di lei,è questa sua dolcezza a volte estrema,ma molto naturale. Se la si vedesse soltanto,si penserebbe quasi ad una ragazza superficiale e forse persino frivola,ma è totalmente l'opposto.

V: ha delle preferenze tua madre?

A: no... l'unica cosa: non prenderle rose blu.

V: perché?

A: quelle gliele regala solo papà.

V: allora niente rose.

A: no beh solo quelle blu,il resto se vuoi prendile pure.

V: ma non ha molto senso....

A: benvenuta nel mondo dei miei genitori.

Non erano persone fissate con determinate abitudini o quant'altro,ma su quel punto mamma era davvero irremovibile: le rose blu le prendeva solo da papà. Era una cosa che avevano fin da giovani,appena si erano conosciuti,ma vai a capire loro e il loro amore.

V: magari mi faccio consigliare qualcosa.

A: fai qualcosa di semplice e più che altro duraturo.

V: nel senso che viva molto?

A: beh sì e che non necessiti di tante attenzioni più che altro.

V: sicuramente non hanno tempo di dedicarsi ad una piantina...

A: no,il tempo ce l'hanno eccome. È che sono negati per il giardinaggio.

Per quanto mio padre si vantasse di riuscire anche in quello,la realtà era che nessuno dei due aveva il pollice verde. Il giardino che avevano a casa era sempre bello soltanto perché una volta al mese lo sistemava il giardiniere,altrimenti sarebbe diventata tutta paglia nel giro di poco. Per lo meno dicendo queste cose,sembra che Virginia si stia rilassando.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora