Capitolo 1794

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V: va bene,prenderò qualcosa di semplice.

A: e magari ci fai legare intorno quelle bustine per farle crescere bene.

V: ah ho capito,così mettono quella e sono sicuri.

A: esatto.

V: non gli fai una gran bella pubblicità eh...

A: ma lo sanno anche loro... è che a volte si illudono di saper fare tutto.

Nonostante avessero entrambi passato i cinquanta,avevano ancora un forte lato fanciullesco e quando si univano erano incredibili. Ognuno di loro crede di essere bravo in qualcosa e l'altro glielo fa credere: per esempio mamma si crede brava in cucina e papà nel giardinaggio,ma sono due fallimenti puri.

V: non vedo l'ora di conoscerli però... anche se sono agitata e vorrei scappare.

A: anche loro scommetto.

V: pensi che anche noi arriveremo al loro livello?

A: in che senso?

V: beh di amore... credo che un amore lungo come il loro sia il sogno di tutti.

A: un sogno appunto.

Queste parole le dico scherzando e quasi prendendo in giro il concetto su cui ruotano attorno,ma mi accorgo nell'esatto momento in cui le ho pronunciate,di aver sbagliato. Virginia non ha più quel bellissimo sorriso entusiasta che aveva fino a poco fa e ha abbassato lo sguardo.

A: amore non intendevo quello... volevo dire un'altra cosa,mi è uscita male.

V: lo so,tranquillo.

Nonostante mi stia accennando un sorriso e mi abbia detto parole che dovrebbero essere rincuoranti,riesco a vedere che non va affatto bene. A volte dovrei imparare a non lasciare il cervello costantemente collegato con la bocca.

A: scusami... non volevo dire quello: lo sai che voglio arrivare a quell'obiettivo e lo voglio con te.

V: davvero Alex non preoccuparti,ho capito. È comprensibile che tu non abbia più molta fiducia nell'amore in generale.

Su questo non posso darle torto,perché devo ammettere che il divorzio e soprattutto la modalità in cui è avvenuto,mi ha segnato parecchio. Mi sono sposato abbastanza giovane,ma ci credevo davvero tanto al punto di iniziare una famiglia. Il fatto che un amore importante sia finito per nulla,a mio avviso,mi ha tolto non poca fiducia. Tuttavia non mi sarei mai aperto di nuovo se non avessi provato per lei qualcosa di davvero importante. Le prendo la mano,cercando di attirare di nuovo la sua attenzione.

A: sai che ti amo.

V: lo so. - mi sorride debolmente - Mi dispiace però che tu non veda le cose come le vedo io.

A: non è colpa tua se sono stato deluso,ma è merito tuo se ho iniziato a crederci di nuovo.

V: spero che riuscirò a dimostrarti che puoi fidarti di me. Anche se sono più piccola di te e non ho ancora figli o responsabilità simili,so che...

A: ehy. - la fermo subito - Che discorsi fai?

La guardo leggermente contrariato perché non mi piace quando inizia a mettersi in dubbio e mi irrita ancora di più che sia stato io a spingerla a farlo,proprio ora che è anche nervosa per l'incontro con i miei. E' più giovane di me,ma è molto matura e responsabile per la sua età. Aveva conosciuto Matías e Adele che si erano trovati benissimo con lei. Aveva anche accettato il mio lavoro senza alcun problema o pregiudizio e soprattutto aveva accettato una persona come me,per niente facile da gestire. La sua personalità è persino troppo delicata per una persona che come me deve ancora smussare le sue spigolosità.

V: so che non credi che tra noi durerà per sempre Alex... cercherò di crederci io per entrambi.

A: non è così.

V: guarda che non ti biasimo. - mi sorride dolcemente - Ci hai creduto una volta e sei rimasto ferito.

A: ma tu hai curato quella ferita. L'hai rimarginata fin da subito.

V: ho sbagliato io a tirare fuori il discorso... avrei dovuto pensarci,ma mi sono fatta trasportare.

A: amo il tuo farti trasportare.

Le prendo la mano,che non ho mollato un secondo,portandola alle labbra per posarci un bacio sopra. Da questo punto di vista sembrava sempre una bambina che si perdeva con occhi sognanti quando pensava all'amore e non vorrei che perdesse questa sua visione per nulla al mondo.

A: ho detto così perché è davvero difficile arrivare ad essere come i miei genitori: sono poche le coppie che ce la fanno di questi tempi.

V: lo so...

A: difficile,ma non impossibile però ed io ho tutte le intenzioni di provare ad arrivarci.

V: dici davvero?

A: ma certo. Sai che non sono bravo con le parole quando devo esprimere i sentimenti,ma ci credo davvero.

Finalmente le vedo accennare un sorriso che dietro nasconde un pizzico di divertimento,così le accarezzo la guancia e mi sporgo per darle un bacio. Non voglio che il suo bellissimo sorriso si spenga a causa mia.

A: sei bellissima quando sorridi.

V: grazie.

A: anche quando arrossisci.

V: dai smettila...

A: ma è la verità.

V: sai che mi imbarazzo quando qualcuno mi fa dei complimenti.

Passo il pollice sulla sua guancia che si è colorata subito di rosa,sfiorandole poi poco sopra l'angolo della bocca dove le si formano due bellissime fossette quando sorride.

A: cosa ne dici se dopo il pranzo,passiamo da mia sorella?

V: Em?

A: sì,le facciamo una sorpresa dai.

V: ma dovresti avvisarla,magari si arrabbia... non ama molto le improvvisate lo sai.

A: nah... le portiamo un vassoio di pasticcini e vedrai che ci stende il tappeto rosso.

Mia sorella,come poi anche mia madre,era una delle più golose in famiglia ed essendo incinta,la cosa era amplificata. In effetti detesta non farsi trovare pronta ad accogliere le persone,persino me,ma in questo periodo basta poco per tranquillizzarla.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora