La Verità

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Conor
"C'è lo chiediamo anche noi, non ti preoccupare, ma tu sei il prescelto della profezia. E non si possono cambiare le decisioni del fato" sospira.
"Cosa dice la profezia?" chiesi.
Fece un lungo sospiro, poi iniziò " L'anima pura salterà nel velo e sostituirà la sua vita a quella dello spirito. Essa ha appena subito una perdita, ma con ciò va avanti, a compiere il suo destino per il bene di tutto il mondo. Dai pochi giorni che lo separano dal suo destino egli è titubante, non sa cosa farà. Se è veramente lui e non vuole deludere tutti. Ma tutto ciò non muterà il fato"
"e sarei io?" annuì muovendo la testa e chiudendo gli occhi.
"bene, quindi il mio sogno di morire nel sonno non si avvererà" dissi sarcastico. "si vede di no" disse bevendo dalla tazzina bianca. "ti consiglio di non affezionarti a nessuno, sarà più facile la separazione" " penso anch'io... Quando devo farlo?" "il prima possibile. Ma devi essere preparato. Il Velo è situato in una zona particolarmente pericolosa, devi saperti difendere." "ah, cos'è il Velo?" "è il sottile tessuto che divide la vita dal regno dei morti." spiegò "bene, allora. Quando sarai capace di abbattere da solo una manticora o uno Stlegh o una driade nera partiremo." " cosa sono questi animali?" " bhe la manticora lhai già incontrata. Uno Stlegh, o più comunemente noto il falco del tuono controlla il tempo. E una driade nera controlla l'acqua inquinata. Ma anche se non c'è inquinamento può portarlo il suo passaggio. " " sono solo questi gli essere strani? " lui rispose ridendo vedendo che alla parola 'strani' ho fatto le virgolette con le dita " no no, sono solo i più comuni, quelli che puoi incontrare più facilmente" "ah ok.." dissi immaginando già qualcosa di spaventoso.
"bene allora," digitò un numero sul telefono fisso sulla scrivania e attese. " Vieni" disse e basta. La porta si aprí e una figura arrivò velocemente nell'ufficio.
Marlene
Sentii del bagnato sulla mano che tenevo sulle ginocchia portate al petto. Mi guardai la mano dove una colonnello sottile d'acqua che partiva dalle mattonelle del pavimento mi sfiorava la mano, mi spuntò un sorriso triste. " Hey" salutai la ragazza albina vicino alla ringhiera opposta. "Hey, cosa c'è? Scusa se non mi hai vista in camera stavo facendo la doccia" "tranquilla, tanto sapevi dove trovarmi." lei si sedette vicino a me a gambe incrociate. "Hai pianto ancora eh" "si. Di cosa volevi parlarmi?" " so che l'argomento non è dei migliori ma riguarda Erik e Conor" "non voglio più sentirlo il suo nome!" esclamai, una ciocca di capelli mi cadde sugli occhi e ne vidi il color porpora acceso. "uf, ok. Chiamiamolo tu-sai-chi. Ok?" senza darmi tempo di rispondere continuò. " Erik mi aveva detto prima di partire che se non ce l'avrebbe fatta avrei dovuto proteggerti. In qualche modo " " no, non posso esserlo" "lui lo ha scoperto. E sono sicura che aveva ragione" "non dirlo in giro però" "sicuro, a parte che non ci creerebbero ma.." " Jasmine!" " OK ok, calmati!" " sono. Perfettamente. Calma" dissi sforzando un sorriso. "non mi pare. Dai andiamo. Inizia a fare freddino qui" "Sei in canotta! Certo che fa 'freddino,'! " dissi in modo scherzoso. Lei si alzò e la seguii. "certo che però quel Conor è carino eh" disse dandomi una gomitata " non riniziare eh!" "invece continuo" " no ooo" " sii, e per tua informazione stai arrossendo" mi toccai le guance "non è vero!" "invece si ii" " none"
" ok hai solo caldo con 5 gradi al sole"
" esatto!"
Non li vedo, ma penso che i capelli si siano schiariti.

L'anima PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora