Capitolo 18.

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«Si è licenziata»

Sono state queste le prime parole che mia mamma mi ha rivolto quando stamattina sono sceso a fare colazione. Le ho semplicemente domandato come mai fosse così indaffarata e lei mi ha risposto così.

È colpa mia? È questa la domanda che mi ronza in testa, ma la cosa peggiore è che non ne ho idea.

Stamattina ero convinto di svegliarmi con il rumore del suo leggero russare e di vedere quel viso corrucciato che ha sempre...come se anche quando dormisse i suoi pensieri non le dessero una tregua.

Era veramente così? È sempre stata piena di pensieri? Sono stato davvero tanto egoista? Si... ed era la verità, lei mi ascoltava sempre e io non avevo mai ascoltato lei.

Eppure ieri sera pensavo che quel suo riavvicinamento avesse cambiato le cose e invece no, le ha solo peggiorate.

È passato più di un anno da quando la conosco e non sono riuscito comunque a togliermela dalla testa in nessun modo possibile... e poi quando, ieri, al suo compleanno c'è stato quel riavvicinamento che aspettavo tanto, come temevo, è scappata.

Si è licenziata. Stesso il giorno dopo.

Io mi aspettavo di vederla dormire nel mio letto e invece mi sono svegliato da solo.

«Louis mi ascolti?» mi chiede mia mamma.

«Mh?» alzo lo sguardo.

«Puoi portare Daisy e Phoebe a scuola mentre io accompagno i gemelli da Georgina?»

Annuisco e vado a preparami velocemente.

**
È un po' triste questa città ad essere sincero...non ho bei ricordi, in realtà.

I miei hanno divorziato quando ero molto piccolo e sono cresciuto con Mark, che considero il mio reale papà, non ho mai avuto un bel rapporto con i miei lo stesso però. Mi erano sempre vicini e io non facevo altro che allontanarli... il perché? Non lo so.

I pensieri stanno vagando un po' mentre provo a decifrare cosa c'è scritto sulla lista della spesa.

Sbuffo alzando lo sguardo da quel pezzetto di carta e la vedo.

Indossa dei semplici jeans e una maglietta bianca, ha i capelli raccolti in uno chignon disordinato ed è struccata... e per i miei occhi è comunque la ragazza più bella che io abbia mai visto.

«Nina?» Sembra quasi un sussurro, ma lei si gira verso di me e accenna a stento un sorriso.

Mi avvicino «È successo qualcosa?»

«No perché?» prende una scatola di cereali dallo scaffale accanto a lei e lo mette nel carrello.

«Come mai ti sei licenziata così di punto in bianco?»

Lei sospira «Lascia stare,Louis» e riprende a camminare.

«No» le afferro il braccio facendola girare verso di me.

«Ho trovato un altro lavoro, tutto qua» mi guarda mordendosi il labbro inferiore.

«Che è successo?» quasi la prego per farle dire la verità.

«Louis non ho tempo, scusami, devo fare la spesa, andare a casa e tornare a lavoro» giuro di aver sentito, per la prima volta, incrinarsi.
Toglie la mia mano dal suo braccio e quasi corre via.

Io rimango immobile, come sempre, a guardarla andarsene per l'ennesima volta.

Perché sono così?

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