capitolo 1

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-ANNALISA SVEGLIATI!- grida mia mamma dal piano di sotto. Sta preparando la colazione, prima di partire. -SONO SVEGLIA DA MEZZ'ORA-. Ehi, sto per partire per Londra, il mio sogno sta per realizzarsi, devo essere pronta al massimo! -ALLORA VIENI A FARE COLAZIONE, TRA 20 MINUTI PARTIAMO-. Scendo di corsa le scale saltando l'ultimo gradino e atterrando a piedi pari con un tonfo. Faccio la mia solita colazione e torno su a lavarmi i denti e portare giù le valigie. Con la macchina ci vogliono due ore buone per arrivare all'aeroporto di Milano, così decido di mettere FOUR, il nuovo CD di cinque angeli fantastici, che mi hanno salvato la vita senza che nessuno lo sapesse. Quando arriviamo in aeroporto, sono già addormentata e mia mamma deve suonare il clacson per svegliarmi. Quando lo fa io sobbalzo dallo spavento e la maledico per il chiassoso risveglio. Tiro fuori FOUR dalla fessura e lo infilo nella custodia.

*in aereo* Non posso crederci, io, Annalisa Bassi, 13 anni, directioner e una fervida immaginazione, sto partendo per Londra, dove nascono le storie. -é da non credere, il viaggio in macchina è durato più di quello che stiamo per fare in aereo!-esclama mia mamma. Io rido leggermente, così, giusto per non sembrare una cretina. Era vero, il viaggio è durato si e no un'ora, troppo poco per preparasi psicologicamente all'atterraggio. Wow. Mi guardo intorno mentre scendo dall'aereo. Londra è modernissima. L'Italia in confronto, sembra un museo. Io e mia mamma chiacchieriamo fino ad arrivare al nostro hotel per scaricare le valigie ed uscire di nuovo. Fare un giro non era nei suoi piani, ma nei miei si. Acconsente a lasciarmi uscire da sola, siamo poco distanti dal centro, e io sono sempre stata abbastanza autonoma. Appena svolto l'angolo, dopo essere uscita dall'hotel, vedo un ragazzo alto con un cocon (?) in testa. Io alzo gli occhi pensando a che razza di hippie si farebbe una cipolla in testa, ma poi mi blocco. Quelle scarpe... io le ho già viste. Quella giacca anche... mi ci vuole una frazione di secondo per realizzare chi sta camminando nella mia stessa direzione, a meno di 20 metri da me. Corro, corro come una matta fino a raggiungerlo. Rallento il passo poco prima di superarlo, così da sembrare una persona che va di fretta. Dopo averlo superato di qualche metro, mi guardo dietro indisturbata. è lui. LUI!! Gli corro addosso, abbracciandolo più forte che posso. -Harry- dico. La mia voce si spezza dalle lacrime che iniziano a rigarmi il viso. -hi baby- la sua voce cristo. Quella voce. Alzo lo sguardo, restando incollata all'amore della mia vita. -you're beautiful, girl- un'altra cascata mi scende dagli occhi. Sono una 13enne che sa parlare poco l'inglese, ma che farebbe salti mortali per questo ragazzo. Mi accarezza piano la testa. Riesco a dirgli -i love you- in modo quasi comprensibile, ma lui ha capito benissimo. -i love you too.- Tiro fuori il cellulare e scatto una foto a noi due. -Where do you live? (dove abiti?)- -i'm standing in a hotel for a week. I'm from Italy and this is my Christmas holiday- (starò in un hotel per una settimana e queste sono le mie vacanze di Natale). -what's your hotel?- -the Palmers Lodger Hillsprings- -can I bring you there? (posso portarti lì?)- io rimango tipo a bocca aperta e annuisco, lui mi porge il braccio per andare a braccetto. è strano che non ci siano fans qua in giro...Ho parlato troppo presto, una massa di ragazze ci accerchia senza lasciarci spazio. Mi sento tirare da tutte le parti, vogliono staccarmi da lui, ma tiene la presa e continua a camminare, rimanendo impassibile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 10, 2014 ⏰

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