Assistiamo da giorni a continui elogi e ben indirizzati ringraziamenti rivolti al personale sanitario e non solo. Abbiamo tutti letto i messaggi delle istituzioni governo e autorità locali oltre che semplici e privati cittadini commossi dallo sforzo encomiabile di chi spende questo difficile periodo negli ospedali (leggi trincea).
Quello che però nessuno dice è che gli eroi per loro costituzione sono invincibili e immortali, poco inclini alla sconfitta e per naturale propensione votati alla vittoria. Sempre nelle loro uniformi smaglianti, pronti a guarire in men che non si dica anche dalle peggiori ferite. È facile rendersi conto che le caratteristiche sopra elencate non possano appartenere a nessun essere umano. Neanche al più allenato o al più resiliente.
Perché chiamare: medici, infermieri, personale delle pulizie e forze dell'ordine, eroi? Perché caricarli di responsabilità che sappiamo sin da ora saranno, con buona pace di tutti, deluse? Perché costringerli a imprese che sarebbero proibitive per ciascun essere umano?
Per comodità. È estremamente facile far passare gli operatori sanitari come eroi, far credere alle persone, costrette a casa, che negli ospedali dei superuomini saranno in grado di porre rimedio a qualunque cosa anche la peggiore, e che saranno assolutamente indistruttibili e immuni da qualsivoglia sofferenza.
Come giustificare allora i numerosi morti fra coloro che invece immortali lo sono per cieca costruzione ?
Sostituendo la parola eroe, con quella di soldato. Cambiando la prospettiva e facendo quindi diventare caduti, e quindi effetti collaterali di poco conto, tutti coloro che nel tentativo di alleviare le altrui sofferenze, hanno finito col contrarre il virus.
Ma non sarebbe di gran lunga più corretto, parlare di uomini, con le loro fragilità, che donano se stessi e le proprie energie per curare chi sta male? Non sarebbe più giusto considerare chi muore una perdita che si poteva alle volte evitare ma che per cecità si è sommata al già tristemente lungo elenco?
Sì, probabilmente sarebbe più giusto ma è molto più facile ringraziare gli "eroi" di turno, invece che aiutarli concretamente.
Invece di fornire loro protezione, riparo di fronte a questa burrascosa tempesta.
Crediamo forse che apostrofare qualcuno con il termine ero gli conferisca immediatamente le caratteristiche che abbiamo elencato?
Concludendo facciamo molta attenzione a come "razzola" chi predica bene perché se a parlare di eroi non si fa fatica esserlo è tutta un'altra storia
CS
ps spero vi piaccia questo pensiero che ho voluto condividere con voi. Mi raccomando votate.
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Non chiamateli eroi
Short StoryUna breve riflessione, scritta di getto, sulle complessità che stiamo affrontando.