The most beautiful eyes || Draco Malfoy

18.

-Mi dispiace, mi sono appena ricordata di avere altro da fare.- disse lei, ancora scossa da quanto accaduto qualche minuto prima.

-Ma non avevi niente da fare se non stare con me.- chiese Draco con aria confusa.

-Allora non voglio più stare con te questa sera.- sputò Chloe.

-Finiscila Blake, non puoi mettermi il broncio perché ho fatto sesso con Pansy, la cosa non dovrebbe minimamente interessarti.- rispose lui con aria arrogante.

-Non ho mai conosciuto una persona con un caratteraccio volubile come il tuo!- squillò Chloe.
Quel ragazzo la faceva imbestialire.
Qualche minuto fa le aveva detto che era bella, le parlava con gentilezza e per qualche attimo le sembrò che le loro ostilità precedenti fossero state soppresse.
Ora, invece, dopo la raccapricciante intromissione di Pansy Parkinson, era tornato l'arrogante, narcisista e permaloso Serpeverde che aveva sempre odiato.

-Beh, sai cosa ti dico? A me non importa se la cosa ti ferisce, non mi importa cosa ho detto dieci minuti fa perché tu non sarai mai disposta a stare dalla mia parte!- tuonò lui, con occhi infuriati, alzando la voce verso la Grifondoro.

-Ma dopotutto, non potevo aspettarmi altro da una come te. Sei solo una pessima Grifondoro Mezzosangue.- terminò lui, con un espressione di disprezzo.
Come se non fosse bastato il pugno nello stomaco inflitto dalle parole di Pansy, Draco non esitò ad affondarla emotivamente più di quanto ella già non fosse. 
Sul suo viso si dipinse un'espressione di delusione mista a rabbia e disprezzo.
Ella squadrò da cima a fondo il ragazzo che, per qualche strana ragione, aveva quasi pensato potesse piacerle.

-Sei ripugnante.- disse solo lei, provvedendo da sola ad una smaterializzazione da qualche altra parte di Hogwarts che non fosse il cortile.

Ma come ho potuto anche solo pensare di piacergli?
Come posso essere così stupida e ingenua?!
Pansy Parkinson!
Grifondoro Mezzosangue!
Aveva smesso di chiamarmi Mezzosangue.
Non merita niente da me, non merita assolutamente niente!

Pensò Chloe in preda ad un silenzioso pianto, nascosta dietro una colonna di qualche corridoio sperduto della Torre Est di Hogwarts.
Ella si asciugò rapidamente il volto con le maniche del suo maglione verde prima di affacciarsi al corridoio per controllare che nessuno l'avesse vista. Con disinvoltura sgattaiolò via da quel posto dimenticato del Castello per rinchiudersi in qualche stanza.

-Credimi, mi sarei divertita di più se l'avessi vista piangere con i miei occhi.- sputò Pansy in Sala Comune durante una accesa discussione con Draco che, dopo esser stato lasciato solo dalla Grifondoro, si era catapultato in Sala Comune per ascoltare le giustificazioni di Pansy.

-Sei una puttana!- urlò il Serpeverde gettando violentemente il suo bicchiere da whisky sul pavimento della Sala rompendolo in centinaia di scheggie.

-Mi spieghi di cosa ti preoccupi?- insistette lei nervosamente noncurante della rabbia del ragazzo.

-Io mi preoccupo solo del mio interesse.- ghignò lui.
-E credimi se ti dico che se ieri fossi stato abbastanza lucido ti avrei sventolata giù la finestra appena ti fossi avvicinata a me.- terminò lui sputando sul pavimento in segno di disprezzo verso la compagna.

-E lei é nel tuo interesse?- chiese incredula Pansy dalle parole appena ascoltate.

-Sì, lo é.- disse lui.
-E se ti avvicinerai a lei, anche solo un'altra volta, giuro su Salazar che ti torturerò finché morte non sopraggiunga.- incalzò lui con tono minaccioso avvicinandosi lentamente a Pansy che, terrorizzata dalla reazione, iniziò ad indietreggiare.
Pansy non proferí ulteriore parola, facendo sì che Draco potesse spingerla violentemente lontana dalla sua vista per poter varcare la porta d'uscita della Sala Comune.
I suoi occhi freddi come il ghiaccio erano iniettati di sangue per la rabbia.
La sua destinazione era ignota.
Ignota nonostante si sforzasse di trovare un posto dove avrebbe potuto liberare la mente.
Erano ormai le 21:00, sessanta minuti al coprifuoco.
In mezz'ora di instancabile camminata per tutti i corridoi del Castello, decise di fermarsi dinanzi alla porta d'ingresso della Sala Comune Grifondoro, rigorosamente sorvegliata dalla Signora Grassa.