Ragnar:"e perché mai tu vorresti venire con noi?non vorrei offendervi ma sei...fragile,non dureresti due giorni"
Alice a quelle parole rispose con tono indignato "ma stai parlando di me?io fragile?ma dai non scherziamo...dammi quell'ascia ora"
tese la mano verso Ragnar in attesa che gli passasse l'arma.
Ragnar gliela diede.
Quando Alice ebbe quell'ascia in mano sorrise,si avvicinò ai suoi due uomini e con tono minaccioso iniziò a parlarci.
"Allora...o la smettete di pregare inutilmente o quest'ascia potrebbe giusto per caso arrivarvi in fronte.Mi sono spiegata?"
I due continuavano a pregare e urlare che suo padre avesse scoperto una cosa del genere di certo non la avrebbe riammessa a castello.
Tutti gli uomini di Ragnar non ne potevano più.Erano due lunghe ore che urlavano e così Alice impugnò ben salda l'ascia e con forza la tiró dritta dritta in testa,fece così anche per il secondo uomo.
Era stato tutto così freddo...come se non provasse niente in quel momento.
In realtà era distrutta,aveva già ucciso in passato ma era per una buona causa,ora invece poteva risparmiare quelli uomini...erano solo spaventati e cercavano invano la pietà ma in qualche modo ogni possibile parola,preghiera,simbolo che riconducesse a suo padre la faceva imbestialire.
Voleva eliminare ogni cosa che le faceva male, con una freddezza tale da mettere i brividi.
Guardó nella direzione di Ragnar e Rollo "sono ancora troppo fragile per voi?"
lasciò cadere l'ascia,prese i corpi e li gettó in mare.
freddezza.Se pure proveniva da un mondo di vivere completamente diverso da quello di quelli uomini l'equipaggio iniziava a fidarsi di lei,sembrava quasi innocua quando non parlava e aveva armi,era più simile di quando si pensasse di quelli uomini che volevano saccheggiarla.
Alice riprese il controllo di se stessa e cercó un confronto con Ragnar.
"Senti so di non essere il tipo di ragazza che ci si aspetta,ma credetemi posso esservi d'aiuto,in cambio vi chiedo solo di portarmi con voi,il più lontano possibile da mio padre."
Ragnar la guardó fissa negli occhi,era una cosa che faceva spesso,Alice si sentiva strana quando la guardava,era come se potesse entragli dentro e vedere la sua anima con un solo sguardo.
"Non deve starti molto simpatico vero?"
"chi mio padre?pff...se sapessi cos'ha fatto finiresti per odiarlo anche tu credimi.
Lui se ne sta lì sul suo trono,credendo che tutto gli sia concesso,che il potere,i soldi,la fama gli siano dovuti per una sorta di devozione a Dio...ma a che prezzo?il male che ha fatto..."
Alice avrebbe potuto continuare la sua lunga lista di cose negative del padre ma per lei erano ancora una ferita aperta.
Ragnar le se avvicinò un po',come se avesse sentito in qualche modo il suo dolore.
"Non so perché ma sento che è giusto aiutarti,c'è qualcosa in te che mi ricorda...niente lascia stare" Ragnar cambió subito tono di voce,si allontanò da Alice e si giró di spalle
"Ti aiuterò,indipendentemente da chi sei,conta pure su di noi"
Ragnar se ne andò subito e non lascio nemmeno a Alice il tempo per ringraziarlo.Ancora abbastanza scossa decise di avvicinarsi al ragazzo che le aveva tappato la bocca appena si erano incontrati.
Stava affilando la sua spada su un tronco di betulla tagliato e Alice si sedette di fianco a lui.
"hey..."
Il ragazzo giró leggermente il capo verso di lei ma non rispose.
"ti da fastidio se mi sono seduta qui?"
"no"
rispose in ragazzo secco.
"Posso sapere il tuo nome?"
"Eirik"
Poi ci fu un silenzio,la conversazione stava diventando imbarazzante,nessuno dei due sapeva cosa dire.
Alice per salvare quella conversazione iniziò a chiedere se conosceva suo zio e a parlare del suo viaggio.
Sembrava che andassero abbastanza d'accordo anche se alcune volte Eirik sembrava quasi in imbarazzo a parlare con lei e la maggior parte delle volte non le rispondeva neanche.
All'incirca mezz'ora Ragnar e Alice misero su un piano degno di un'Oscar.
La loro barca si sarebbe fermata al porto del castello.
Di conseguenza sarebbero arrivati degli uomini mandati dal Re per capire chi fossero.
Dopo di che Alice doveva recitare in modo impeccabile.
Vestita in modo rozzo e con lividi e ferite che si sarebbe procurata apposta,doveva fingere che quelli uomini la trattassero male.
Che l'avrebbero uccisa se non ottenevano quello che volevano.
Conoscendo suo padre Alice sapeva che si sarebbe preoccupato,ma non per sua figlia,attraccando al porto tutti l'avrebbero vista e se c'era una cosa che poteva ferirlo era il mal contento dei suoi fedeli.
Di solito con gli stranieri era piuttosto gentile (sempre per mantenere l'apparenza).
Gli avrebbe sicuramente invitati a un pranzo insieme per poi consegnarli i soldi in cambio della liberazione della figlia.
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vikings: the beginning
Historical FictionAlice è figlia di un Re d'Inghilterra,vive una vita piuttosto diversa da quella tipica di una principessa. Alice ha molti più segreti di chiunque altro e spesso questi segreti l'hanno portata ad aver perso molti amici e non solo. Il più grande segre...