Strange Story - Daw e Lashrael

CAPITOLO 2

Aveva svolto tutti i compiti che gli erano stati affidati, senza grossi intoppi per fortuna. L'unico evento degno di nota era avvenuto il primo giorno, quando aveva prestato soccorso a un demone. Roba da riderci su, se non fosse stato per il carisma di quella creatura. Affascinante, senza ombra di dubbio, e ora che erano trascorsi i dieci giorni previsti, Lashrael si trovava di fronte all'ingresso della locanda del Fosso.

Il nome non prometteva granché, neanche l'esterno in realtà. Un Elfo Alto avrebbe potuto non essere il benvenuto, ma dato che Daw lo aveva conosciuto con tali fattezze, anche nell'occasione attuale aveva deciso di presentarsi con lo stesso volto e lo stesso colore della pelle. Con sé aveva comunque armi e ingredienti, nel caso in cui le cose non fossero andate bene. Era tarda mattinata, ma il locale pareva essere comunque frequentato. Spinse l'uscio e si trovò avvolto dal profumo di arrosto accompagnato da quello acre della pipa, forse un po' stantio. Vi erano alcuni avventori che si voltarono subito al suo arrivo. Pensò di aver fatto bene a mantenere il cappuccio calato sul volto.

Poi lo vide: l'unico che non stava guardando nella sua direzione, ma riconoscibile dal colore celeste ghiaccio della pelle e dalle corna arricciate. Sospirando, ignorò i borbottii degli uomini seduti in prossimità della porta e si diresse deciso verso di lui, che gli dava la schiena mentre sorseggiava qualcosa al bancone. Gli si fermò accanto e, quando l'oste gli chiese cosa volesse, rispose nella lingua comune: «Quello che sta bevendo lui.»

*

La Locanda del Fosso, a confine tra i due Regni Umani, raccoglieva la peggior feccia di passaggio, di sicuro non era il luogo adatto a un Elfo Alto, per questo Daw non era sicuro che Lashrael sarebbe venuto. Dovette ammettere di essere un po' sorpreso quando lo vide sedersi accanto a lui.
La risposta alla richiesta dell'oste lo fece sorridere. «La birra rancida di questi luoghi non credo si adatti a uno come voi,» disse.
«Ehi! La mia birra non è rancida!»ribatté scorbutico l'oste, mentre poggiava un boccale davanti al nuovo arrivato.
Daw si voltò a guardare direttamente l'elfo. «Sono lieto di rivedervi e, lo confesso, abbastanza stupito.»
Non indossava il solito mantello, alla locanda non ne aveva bisogno, era un frequentatore abituale e, tra tagliagole e mercenari della peggior risma, abbastanza apprezzato. Indossava però i suoi soliti guanti di stoffa nera e sottile che sparivano sotto la tunica.

*

Lashrael prese il boccale e lo avvicinò alla bocca per valutarne l'odore.Fece una smorfia involontaria: in effetti non prometteva niente di buono. «Indubbiamente avete ragione in merito alla birra,» commentò, passando due monete all'oste accigliato. «Ma del resto siete stato voi a scegliere il posto. O forse avrei dovuto immaginarmi che non fosse vostro interesse incontrarci ancora?» ritorse, accennando un brindisi e bevendo un breve sorso della bevanda.

Oggettivamente, faceva schifo.

*

«Tutt'altro,» disse, mentre finalmente riusciva a guardare con calma e attenzione l'elfo. Lunghi capelli lucenti e tratti del viso praticamente perfetti, d'impronta squisitamente giovanile, la pelle chiara e gli occhi dal taglio allungato, azzurrissimi. Dire che fosse bello era decisamente riduttivo. «Tuttavia, questo posto cadente e mal frequentato è abbastanza sicuro per me. Inoltre...» aggiunse con un pizzico di malizia. «Ammetto che il fatto che siate qui mi lusinga oltremodo. Vi faccio io una domanda, laddove qualsiasi nobile elfo mi avrebbe rivolto una smorfia di disprezzo voi mi avete invece chiesto di rivederci. Perché? Dato che non avete alcun favore da chiedermi in cambio di quelli che avete fatto a me, non credo che sia per semplice curiosità.»

*

Lashrael continuò a sorseggiare la birra, prendendo tempo. «Mera curiosità, ve lo assicuro. Non mi capita tutti i giorni di essere fermato per strada da uno sconosciuto per avere un sorso d'acqua.» Sogghignò,posando il boccale. Poi commentò in elfico, a bassa voce: «È una birra davvero pessima!»