Sei La Mia Rovina

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Ore e ore di volo, una distesa immensa di sabbia in un deserto che sembra non terminare mai. Abbiamo sorvolato la Turchia, il Mar Caspio per arrivare nel nulla più assoluto. Silenzio, nessuno parla e nell'aria c'è un caldo bestiale nonostante sia fine inverno. E alla fine capisco il perché.
<<Oh mio Dio.>> le mie ali si stoppano di botto e il mio corpo torna dritto. Una voragine, non so quanto grande, che straripa di fiamme. I miei piedi raggiungono terra e la mia visuale viene interrotta da Alessandro.
<<Adesso tocca a te.>> anche il resto del gruppo si avvicina <<Calati all'interno, e ricorda cosa è successo.>>
<<Come faccio ad entrare lì dentro?>> un vuoto allo stomaco si impossessa del mio corpo, una sensazione più che familiare.
<<Entrerai.>>
<<E voi? Venite anche voi vero?>> guardo Nicola che mi afferra una mano.
<<Devi andare da sola.>> mi dice <<Non avere paura di scoprire cosa sia successo, non avere paura di ricordare.>>
<<E cosa dovrò fare? Come faccio a ricordare?>>
<<Dovrai far collaborare questo.>> Alessandro mi porta un dito sulla fronte <<E questo.>> per poi poggiarlo sul cuore.
<<Sì ma, ci sarà qualcuno lì sotto, o no?>>
<<Qualcuno ci sarà, ma per loro sarai invisibile, non per tutti.>>
<<Non per Lucifero.>> sussurro guardando il grande buco.
<<Non ti dirà e tantomeno farà nulla, ma sa del tuo arrivo e ti osserverà.>> Francesco mi afferra le spalle.
<<Non appena avrai ricordato dovrai immediatamente far ritorno qui sopra, dovrai volare, come non hai mai fatto.>>
<<Ci rivedremo vero?>> e a questo punto Alessandro dopo aver infilato una mano in tasca estrae un pacchetto di noccioline.
<<Devi tornare a prenderle.>> sorrido e annuisco <<Ascolta, quando avrai riacquistato i tuoi ricordi molte cose non ti andranno giù.>> abbassa lo sguardo <<Mi dispiace e non sai quanto.>>
<<Va bene.>> sbuffo anche se non ho capito e i quattro si allontanano lentamente.
<<Buona fortuna.>> mi dicono.
<<Crepi.>> fletto le ginocchia e spicco il volo, e nel momento in cui l'aria torna fresca scendo in picchiata, sentendo il calore disumano delle fiamme che avvolgono il mio corpo, e come una realtà parallela entro. Entro dentro l'inferno. Inspiegabilmente la temperatura è molto più bassa di quel che mi aspettavo ed è tutto davvero scuro. Sembra un labirinto di muri neri. E c'è qualcosa che mi spinge ad andare in una di queste vie. Quando atterro istintivamente mi fascio il corpo con le ali e tremo quando da delle porte di ferro le urla si alzano. Numeri su tutte le porte, ponti neri attraversati da demoni che non mi prendono in considerazione. Dolore e lamenti ovunque. Poi, d'un tratto tutto si zittisce, la mia testa è presa da qualcos'altro: un silenzio. Come può attrarre un silenzio? Qualcosa nel labirinto mi chiama, so come muovermi e dove andare, so dove svoltare e i miei piedi pestano le foglie secche cadute a terra. Poi lo vedo, un ponte, non come gli altri ma più rovinato, e giuro di averlo già visto. Schivo qualche buca, qualche masso caduto e mi ci ritrovo al di sotto e nel momento in cui la mia mano entra in contatto con la pietra fredda la vista mi si offusca e delle immagini mi appaiono in mente.

<<Ti riaccompagnerò alla porta e tornerai a casa per ritornare ad incontrarci sotto il salice piangente un'altra volta>> mi diede un bacio <<E un'altra ancora.>> ancora un altro.
<<Che la mia vita non sarà mai completa senza te al mio fianco lo sappiamo entrambi.>> i suoi occhi si spalancarono di botto. Stavo per girarmi quando le mani del mio amato mi afferrano il viso e mi bloccano ogni movimento.
<<Cosa succede?>> chiesi.
<<Vi scongiuro, lasciatela andare.>> la sua voce era rotta e si abbinava perfettamente al mio cuore <<Ve ne prego.>> la sua presa si allentava, forse per paura, forse per rassegnazione ma quando i miei occhi si scontrano con la luce emanata dalla dannata bellezza di Lucifero li abbassai in fretta e una fitta mi attraversò la schiena.
<<Chi sei?>> la sua voce riuscì a farmi tremare anche il più piccolo degli ossi.
<<Neoma, l'angelo del lunedì.>>
<<Un angelo all'inferno?>>
<<Ve ne prego.>> con uno sguardo il suo Dio riuscì a far inginocchiare il mio amore e a farlo soffrire nel peggiore dei modi.
<<Perché sei qui?>> e volevo mentire, poter scappare ma le urla che arrivano alle mie orecchie mi facevano così male che non bloccavo le lacrime <<Sono per lui?>>  mi chiese indicando il mio viso bagnato.
<<Lasciatelo andare ve ne supplico.>> le urla cessarono e nel momento in cui girai lo sguardo e lo rigirai una volta ancora Lucifero sparì ma lasciando dietro sé una scia di nero.
<<Devi andare via. Vai via.>> i sussurri di Abigor mi arrivano vani e mi accasciai a terra insieme a lui.
<<Cosa è successo?>> una nuova voce mi giunse alle orecchie e il mio demone si alzò di scatto <<É lei... il tuo angelo.>> un ragazzo, che se non fosse per le sue ali nere come il petrolio sembrerebbe innocente.
<<Lui- lui l'ha scoperta, ci ha trovati e->> Abigor si ritirasse di scatto e il demone si irrigidì.
<<Abigor...>> gli tese una mano.
<<Sei stato tu...>> le ali del mio amore si gonfiarono e del rosso ne faceva i riflessi.
<<Non avevo altra scelta, ci avresti messo nei guai a tutti noi.>>
<<Tu sei andato a rivelare a Lucifero quello che io ti avevo confidato?! Dimmi che non l'hai fatto, dimmi che mi sto sbagliando.>>
<<Mi dispiace.>> il ragazzo venne scaraventato con furia verso una parete del ponte e massi cascarono come neve.
<<Alessandro io mi fidavo di te!>>

Gli occhi mi si aprono di colpo e la testa mi gira come non mai mentre cerco un appoggio e recupero il fiato. Ma nulla mi da pace in questo momento.

<<Non possiamo passare come nulla fosse su quanto accaduto, una punizione assegnata va.>> il Signore ci guardò e guardò Lucifero.
<<Verrete banditi, sarete orfani di protezione, voi e chiunque sapesse di questa vicenda. Vivrete e morirete come comuni mortali in giro per la terra senza mai ricordare nulla di ciò che eravate e ciò che avevate intorno.>> disse il Caduto.
<<Ma.>> Dio alzò un dito <<Verrà un tempo, lontano, in cui tutti voi vi rincontrerete, tutti voi vi ricorderete il vostro passato, tutti tranne uno.>> spostò lo sguardo su di me <<Continuerai il tuo ciclo di vita nascendo e morendo e mai ricorderai nulla. I tuoi ricordi arriveranno solo se chi ti ha messo in mezzo a questo peccato ti aiuterà ad uscirne, ma attenta, dal primo ricordo che avrai se da lì mai dovesse succederti qualcosa la tua vita si interromperà una volta e per tutte.>>
<<Non è->> Abigor venne messo in ginocchio una volta ancora.
<<Non troverete pace.>> Lucifero con una mossa di mano ci fece precipitare, e precipitare per così tanto tempo, per così tanti giorni che le ali ormai non servivano a nulla e la stanchezza era tanta, tanta da farmi chiudere le palpebre.

Mi tappo la bocca quando un dolore lancinante mi arriva dritto alla radice delle ali, giro lo sguardo con le lacrime agli occhi e le vedo crescere e diventare sempre più bianche. Devo uscire da qui. Guardo la porta che sembra più lontana di prima sulla mia testa e con tutte le forze che ho volo e volo fino a respirare un'aria piatta e trovare la luna al posto della luce del sole. Mi lascio cadere fino a ruzzolare tra la sabbia fredda e stavolta oltre a coloro che c'erano prima si sono aggiunti anche Anibal, Delilah ed Edoardo. Casco in ginocchio e ficco le mani nella sabbia mentre annaspo in cerca d'aria e sento le loro presenze avvicinarsi.
<<My sol?>> Anibal mi poggia una mano sulla schiena e io cerco di calmare i respiri e di scatto poso lo sguardo in quello di Alessandro.
<<Perché?>> le lacrime scendono da sole <<Perché l'hai fatto?>> mi alzo e gli vado incontro senza essere bloccata da nessuno.
<<Mi dispiace.>> sono le uniche parole che dice.
<<Ti dispiace?>> la mia voce si incrina e stringo i pugni <<Questa è tutta colpa tua e l'unica cosa che sai dire è che ti dispiace?>> non mi risponde <<Hai tradito il tuo migliore amico, ci hai fatto scoprire tutti e ti dispiace?>> lo spintono <<Sai cosa succede se dovessi morire? Lo sai? Cosa ci hai guadagnato? Che cosa!? Hai avuto il posto accanto a quello di Lucifero? Ti ha nominato suo prediletto? No! Ti ha punito come ha punito me, come ha punito Abigor e tutte le persone che ne erano a conoscenza! Cosa ti aspettavi? Una medaglia?>>
<<Mi dispiace davvero.>> senza rispondere a nessun comando le mie mani si scontrano con il  petto di Alessandro e nel momento in cui una scossa esce da loro il biondo viene scaraventato dall'altra parte della porta rotolando nella sabbia.
<<Neoma!>> Nicola urla il mio nome.
<<Lasciala o ti ucciderà.>> Francesco lo blocca e io senza ragionarci mi scontro un'altra volta ancora contro Alessandro, che non reagisce.
<<Sei un falso, traditore bastardo. Ti odio Alessandro, ti odio con tutta me stessa, sei la mia rovina.>> una forza mai provata prima e il suo viso che pian piano si insanguina e all'improvviso delle mani che mi bloccano le braccia.
<<Adesso basta.>> la mia schiena si scontra con il petto di Edoardo e i miei respiri si fanno sempre più pesanti. Quando tutto sembra sopprimermi l'unica cosa che mi viene in mente è di fuggire, il più lontano possibile. Spintono Edoardo e spicco il volo in cielo non sapendo dove andare ma sapendo di voler stare sola. E mi sento chiamare, la luna mi chiama a sé e io l'ascolto.

Il Mio Cuore Chiede Di TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora