Cap 20

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Mi sveglio per via di un mal di testa allucinante.
Ma che è successo ieri?
Perché non ricordo niente?
Cos'ho fatto in tutto il giorno?
A distrarmi dai miei pensieri è un braccio che mi stringe il fianco.
Apro gli occhi ma sono girata verso la finestra che mi mostra una mattinata soleggiata, così mi rigiro e mi trovo di fronte a un Logan completamente addormentato.
Cerco di ignorare il mal di testa atroce che sento e inizio ad osservare Logan.
Gli osservo le labbra, rosee e carnose, ad osservarle mi mordo involontariamente le mie, poi senza accorgermene mi ritrovo a tracciarne il contorno con le dita, ma quando vedo Logan aprire gli occhi tiro bruscamente la mano indietro.
Lui mi fa un sorriso e mi dice a bassa voce ma con voce roca "buongiorno piccola, perché ti sei fermata?"
"I-io.." Non sapendo cosa rispondergli penso a qualcos'altro da dire ma il mal di testa torna a martellarmi sempre più forte, tanto che mi porta a strizzare gli occhi e ad appoggiare una mano sulla testa.
"Ti fa male la testa? Ti ho preso un'aspirina, tieni!" Mi dice Logan passandomi un aspirina e una bottiglietta d'acqua.
Prendo tutto e una volta fatto lo ringrazio, sperando che l'aspirina agisca in fretta e mi faccia passare questo mal di testa atroce.
"cosa è successo ieri? Non ricordo niente..." dico l'ultima frase in tono insicuro guardandolo dritto negli occhi.
Lui mi accarezza la guancia e mi risponde "piccola non so perché l'hai fatto, ma ieri ti sei ubriacata. Non riuscivi neanche a riconoscermi"
A quelle parole mi vengono in mente dei frammenti di ricordi della giornata di ieri.
"Mi dispiace..." gli dico riferendomi al fatto di non averlo neanche riconosciuto.
"Come hai fatto a trovarmi?" Gli chiedo poi.
"Ti ho trovata grazie ad isaac" mi risponde avvicinandosi a me con tutta l'intenzione di darmi un bacio sulle labbra.
Involontariamente chiudo gli occhi, ma il bacio non arriva, li apro e lo vedo nello stesso punto di prima che mi sorride.
Gli do una spinta leggera sulla spalla "dai!" Mi ritrovo a dire.
"scusa piccola" mi risponde lui per poi darmi un bacio veloce sulle labbra.
"Perché l'hai fatto?" Mi chiede cogliendomi di sorpresa.
"Cosa?" Mi ritrovo a dire infatti.
"Perché ieri ti sei ridotta in quel modo" mi risponde lui.
A quella domanda mi viene una stretta al cuore, e poco dopo mi ritrovo con gli occhi lucidi.
"Perché..." inizio a dire e poi mi fermo, non so cosa rispondergli, non so se ne voglio parlare, ma so che non mi lascerà in pace fino a quando non gliene avrò parlato.
Mi avvicino a lui e appoggio la testa sul suo petto, lui a quel contatto mi abbraccia.
"che c'è piccola?" Mi domanda dandomi un bacio sulla testa.
"i-io l'ho fatto p-perché..." mi fermo di nuovo per prendere coraggio, mi sto trattenendo dall'iniziare a singhiozzare.
Lui mi accarezza come a volermi tranquillizzare.
"Ieri era il giorno in cui mia madre è morta..." sussurro tutto d'un fiato, talmente piano che penso che non mi abbia sentito, ma poi non ce la faccio più e inizio a singhiozzare.
Cerco di trattenermi ma non ci riesco, veramente non ce la faccio.
È passato un anno e in teoria avrei dovuto accettarlo, no?
E allora perché non ci riesco?
Perché è come se con lei fosse morta anche una piccola parte di me?
"Mi dispiace piccola, scusa se te l'ho chiesto, non lo sapevo" mi dice lui stringendomi forte.
"Perché non riesco ad accettarlo?" Gli chiedo anche se so che non saprà nemmeno cosa rispondermi.
"Perché non è mai facile dire addio ad un genitore" mi dice lui continuando a stringermi tra le sue braccia.
Passiamo una decina di minuti così, con lui che mi asciuga le lacrime e che mi rassicura.
Quando ormai ho smesso di piangere mi stacco appena dall'abbraccio e appoggio delicatamente le mie labbra su quelle di Logan.
"Grazie" gli dico rimettendomi tra le sue braccia.
"Non ringraziarmi piccola, non ho fatto nulla" mi risponde lui.
Passiamo almeno un altra mezz'ora abbracciati con lui che continuava a lasciarmi dei bacini su tutto il viso.
"Piccola?" Mi dice lui.
"Si?" Gli chiedo io chiudendo gli occhi, appoggiandomi al sul suo petto e ascoltando il suo battito cardiaco.
"Puoi dirmi tutto quello che vuoi, hai capito? Puoi dirmi se stai male, se sei triste, se fai gli incubi, tutto quanto. Io per te ci sarò sempre, lo sai? Se stai male vieni da me e io farò di tutto purché tu ritorni a sorridere"
A quelle parole lo abbraccio ancora più forte e gli rispondo "non voglio darti fastidio"
"non potresti mai darmi fastidio, voglio che fai affidamento su di me, okey?" Mi ripete lui.
E a quel suo tono dolce e convincente non ho potuto fare a meno di rispondere di si.

-Compagni Di Vita- Life MatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora