𝓕𝓲𝓻𝓼𝓽 𝓭𝓪𝔂! ~1~

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Alex's pov

Scuola: Società Che Uccide Ogni Libero Alunno! (Sorry, dovevo AHAHHAH) Quanta verità in questa frase. Non esisteva cosa che odiavo di più. Insomma, quando non c'erano le lezioni potevo anche starci, ma appena suonava la campanella dovevo assolutamente trovare un modo per distrarmi, era più forte di me. Inoltre, la presenza del mio migliore amico, Cico, non mi aiutava per niente. Insieme eravamo terribili, ma quel giorno non potevo neanche immaginare come saremmo cambiati. 

Era il primo giorno dopo le vacanze estive, dovevamo iniziare il quarto anno delle superiori. Mentre camminavo tristemente nei corridoi di quel luogo, a mio parere infernale, vidi il ragazzo dai capelli rossi, così mi diressi verso di lui. <<Hey, ciao Cico>> gli dissi. <<Ciao Alex. Immagino tu sia felice quanto me di ricominciare>> concluse ridacchiando. <<Da morire, letteralmente->> esclamai ironicamente. <<Non dirlo a me...>> rispose lui poco prima del suono della campanella. Dopo qualche sbuffo entrammo nella nostra classe attendendo la fine della prima parte della mattinata. 

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Contammo i secondi mancanti all'inizio del, da noi tanto atteso, intervallo e, finalmente, ci lasciarono uscire dall'aula. Dopo qualche lamentela sulle lezioni appena svolte ed i soliti scherzi che si fanno tra amici, ci incamminammo verso il bar. 

Appena arrivati nella grande sala optammo per sederci in un tavolino vuoto poco distante da noi. Nonostante fossimo tra i più popolari della scuola non ci piaceva avere troppa gente intorno. Preferivamo stare per conto nostro. C'era sempre qualche ragazza che provava a mettersi vicino a noi ma senza mai riscontrare successo. 

Eravamo quasi arrivati al tavolo quando un ragazzo dai capelli biondi con dei ciuffetti viola, non vedendolo, andò addosso a Cico, il ché lo urtò e non poco. Infatti non perse tempo a richiamarlo: <<Ma che cazzo fai, stai attento a dove cammini>>. Il più piccolo si affrettò a scusarsi, ma, probabilmente in soggezione perché eravamo più grandi di lui (sia anagraficamente, ché fisicamente), dalla sua bocca uscirono solo dei balbettii parecchio fastidiosi. <<Riesci a parlare come le persone normali?>> gli domandai infastidito. Da lui provenne solo un silenzio tombale mentre il suo sguardo restava fisso sul pavimento. Il rosso ridacchiò. <<Sei muto o non te lo hanno insegnato?>> disse quest'ultimo. <<Non è difficile, apri la bocca e tiri fuori la voce>> aggiunsi io. Nel frattempo, un ragazzino dai capelli castani corse verso di noi urlando di lasciare in pace il biondino. Ovviamente non lo ascoltammo, anzi, iniziammo a prendere per l culo anche lui. <<Ma che carino, vuole difendere il suo amichetto>> esclamò Cico con un finto tono dolce seguito da una fragorosa risata a cui mi aggregai anch'io. Dopodiché, anche lui smise di proferire parola. All'improvviso, dal nulla sbucò una ragazza bassina. <<Adesso basta. Il fatto che voi siate più popolari non vi da il diritto di insultare gli altri. E se proprio dovete, almeno prendetevela con quelli della vostra taglia, non con i più piccoli>> esordì la giovane nel tentativo, vano, di riprenderci. A stento trattenni un ghigno e subito le risposi. <<Calmati, stavamo solo scherzando>>. E poi riprendemmo a camminare in direzione del tavolino da prima adocchiato. 

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Anna's pov

Non potevo credere che quei due avessero preso in giro i miei amici. Avevo sempre intuito che fossero insopportabili, ma non avrei mai pensato che potessero arrivare a tanto. Giorgio e Strecatto erano parecchio insicuri e sapevo perfettamente che anche solo un minimo commento avrebbe potuto ferirli, infatti, dopo che quei due se né andarono, li abbracciai entrambi nel tentativo di rassicurarli. <<State bene?>> domandai loro. Ottenni una risposta affermativa dal castano, mentre il ragazzo dai ciuffi rosa scoppiò in lacrime senza mai scollare gli occhi da terra. Provammo senza successo a tranquillizzarlo ricevendo un <<Sto bene>> poco credibile da parte sua. Era abbastanza chiaro che stesse mentendo, non stava bene davvero, diceva così per non farci preoccupare ma, ogni volta, il risultato era completamente opposto.

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