Erano ormai le 10.30 quando Marta rientrò in casa. Appoggiò borsa, computer e chiavi della macchina sul tavolino d'ingresso e osservò che il grande vaso posto al centro di esso non c'era. Salutò Lucìa: "Sono tornata." disse a voce alta. Qualche secondo dopo sbucò Maria da dietro la porta della sala pranzo: "Buonasera signorina Marta. Spero abbia passato una bella serata." le sorrise, era davvero gentile: "Grazie, Lucìa. Non è stata tra le più belle in realtà..." lasciò la frase in sospeso mentre si toglieva la camicetta. Le passò di fianco e si diresse in cucina: "Ho una fame assurda... Ah, ecco dov'è il vaso!" affermò vedendolo vuoto e pulito sul tavolo da lavoro in cucina: "Si, mi sono permessa di svuotarlo e pulirlo perché l'acqua stava iniziando a cambiare colore." Marta fece una faccia schifata e aprì il frigorifero pensando che senza Lucìa quella casa sarebbe una discarica: "Hai fatto bene. Che farei senza di te? Probabilmente sarebbe tutto un disastro." afferrò un recipiente coperto dalla pellicola trasparente: "Aspetti, dia pure a me. Glielo riscaldo" si avvicinò per prenderle ciò che aveva tra le mani, ma Marta si scostò leggermente: "No, ci mancherebbe. Posso scaldarmi il pollo da sola. Siediti pure. Sarai stanca... è tutto il giorno che sei qua..."fece una pausa mentre prendeva una padella antiaderente: "Ti va un po'?" si girò a sorriderle mentre versava il pollo con i funghi: "No, la ringrazio." si sedette sullo sgabello attorno a quel tavolo di marmo che tanto utilizzava per soddisfare le voglie alimentari del suo capo: "Il suo nuovo amico non mi sembra molto il suo tipo..." a quel punto tornò prepotente il pensiero di Diego e la sua misteriosa personalità da stron*o: "Perché no? È un ragazzo come gli altri..." fece spallucce mentre Lucía iniziò a ridere:"Lei è proprio una brava ragazza, Marta... davvero, lo dico con tutto il cuore." a quel punto si voltò, dando le spalle ai fornelli e guardando la sua dipendente:" Apprezzo davvero le tue parole, ma sai che mi da fastidio che mi dai del 'lei'." le sorrise cordialmente poi continuò:"perché pensi che non potremmo essere amici?" Lucìa fece spallucce: "Vedi ... qui, ci sono 'compagnie' non proprio raccomandate. Anche se, il quartiere in cui abiti è uno dei migliori: ci sono solo le famiglie che possono permettersi grandi villette, con una piscina e magari hanno una barca al porto più vicino... ma tutti conoscono quello che succede in periferia. Tra l'altro penso proprio che il tuo amico sia il nipote di Shark, ma non l'ho visto molto bene." Marta era molto incuriosita e increspò le sopracciglia aspettando che proseguisse. Nel frattempo Lucìa si alzò e si avvicino: "E' pronto il pollo." affermò mentre prendeva un piatto da una mensola. La lasciò fare, la giovane sapeva che per quanto glielo dicesse la sua governante amava il suo lavoro, in realtà amava prendersi cura di lei e lo faceva anche oltre le ore di lavoro. Come farà a intendere, trovare brave persone senza segreti o affari loschi alle spalle, era impossibile in quel posto: "Lui si chiama Diego, ma lo chiamano DH, da quanto ho capito... dice anche che protegge il quartiere." avvilita da quel poco che conosceva di lui, si sedette dove poco prima era seduta Lucìa: "DH, eh?" Lucìa, con un'espressione controversa, versò il contenuto della pentola in un piatto e glielo pose davanti con una forchetta. Marta annuì leggermente e la guardò aspettando che dicesse qualcosa:"Come sospettavo, ti sei imbattuta nel figlio di Little Shark." fece spallucce: "Fossi in te, sarei felice che mi ha dato buca." Marta delusa addentò una forchettata di funghi: "Non mi ha dato buca... solo che ... non lo so, è molto strano." fece una pausa:"Comunque come fai a sapere chi è?" le chiese molto curiosa: "Te l'ho detto. Qui tutti sanno cosa succede in periferia... solo che non se ne parla, ma se fai il nome di Shark tutti ne parleranno bene. Non ricordo il suo vero nome, perché da quando aveva 17 anni lo iniziarono tutti a chiamare così. Si dice che uccise un uomo con un morso alla gola, ma credimi ha fatto tanto bene a questa città, era un vero uomo d'onore. Purtroppo però l'ultima volta che lo hanno rilasciato di prigione, ha potuto godersi per poco la libertà. Il cuore... se non ricordo male. Ah.." sospirò: "Ero giovane! E' successo una trentina di anni fa o qualcosa di più." il suo viso era rilassato e probabilmente stava ripensando a dei vecchi ricordi di gioventù, ma Marta era impaziente di sapere cosa centrasse quella storia così la incitò a continuare :"Cosa successe poi?" il viso di Lucìa si scurì improvvisamente: "Quando Shark morì, suo fratello Alonso, si è messo a capo dei Cobras, ma ben presto abbiamo capito che le cose erano cambiate. Era un uomo spietato, privo di dignità: uccideva chiunque non gli andasse a genio. Mi ricordo come fosse ieri, la paura di uscire di casa... nemmeno più i bambini erano al sicuro con lui. Ha fatto delle atrocità che nemmeno ti immagini...." fece spallucce:"Shark aveva un figlio, però: Little Shark, ovviamente seguiva suo zio all'inizio, ma ben presto lo spronarono ad opporsi e nel giro di qualche mese, Alonso si ritrovò solo, ma per ottenere la completa fiducia dei Cobras, Little Shark lo uccise. " Marta era inorridita da quella storia: "E' terribile..." sospirò: "Pensi che Diego abbia dovuto sopportare tutta questa storia? Cosa c'entra lui?" lei prese il piatto ormai vuoto e lo iniziò a lavare: "In realtà penso che ora ci sia lui a capo. Insomma, dopo che Little Shark uccise Alonso, non ricordo come ma iniziarono a chiamarsi "Quelli della ventottesima", probabilmente perché ormai il nome Cobras era sempre associato ad Alonso... ma, nonostante questo, Little Shark restò in prigione per una quindicina di anni e quando uscì, ci rientrò poco dopo. Sicuramente la sua infanzia non è stata come la tua..." sorrise un po' amaramente: "come non lo è l'infanzia della maggior parte dei ragazzi di periferia. Qui, le lotte tra gang sono all'ordine del giorno." Marta si soffermò sulle spalle di Lucìa che alla fine di ogni frase sollevava: " Beh comunque il tuo amico penso proprio sia Diego Hernandez, DH." Marta annuì, pensando che alla fine tutto combaciasse: il fatto che dicesse di protegge il quartiere, i tatuaggi, il ventotto sul collo e il serpente sul braccio. In quel momento cercò di capire come dovesse essere stata la sua vita: "Chissà cos'ha passato..." sospirò Marta. Lucìa che aveva finalmente terminato di mettere a posto la cucina, si voltò e la guardò con un'espressione addolcita: " Sicuramente non dev'essere stato semplice."
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Prendiamoci Cura;
Random"Due vite opposte, due cuori attratti." Una giovane ragazza in carriera si trasferisce per motivi lavorativi in un piccola cittadina sul mare dove ha intenzione di stare per qualche mese. Lì scoprirà la vita di strada, si confronterà con una realtà...