A: ma le hai preso un regalo?
B: certo,per chi mi hai preso? Non ho mai dimenticato nemmeno un anno.
A: lo so,ma magari lei pensa che non glielo hai preso.
B: ma figurati... scommetto che sa persino dove l'ho nascosto.
Tra i due,a differenza di quello che si può pensare,quello bravo con le date sono proprio io. Prima del matrimonio non avevo mai scordato un singolo mese e così poi con gli anni: la data di oggi è tatuata sul mio cuore.
A: beh... cosa gli hai preso?
B: 3 rose blu e un bracciale con 3 brillanti abbastanza grandi.
A: perché 3 rose e 3 brillanti?
B: meno male che sei un genio Alex... sono 33 anni,che numeri avrei dovuto usare?
A: ah è vero. So esprimere meglio il mio genio in altre cose... comunque non potevi pensare a qualcosa di meglio?
B: meglio?! Ascolta,prova tu a trovare idee dopo aver già fatto 32 regali... senza contare le altre feste.
La fantasia non mi manca di certo e le cose che possono piacere ad Emma sono ancora tante,ma tra Natali e compleanni non era facile nemmeno per me trovare sempre qualcosa di nuovo. Le rose gliele regalavo tutti gli anni perché era una sorta di simbolo per noi due e poi aggiungevo sempre un regalo. Quest'anno le ho preso questo bracciale perché quando lo ha visto,le è piaciuto molto. A questo punto spero sia sufficiente e soprattutto che mi dia l'opportunità di darglielo e di parlarmi almeno.
A: le hai scritto un bigliettino?
B: sì rompiscatole... glielo scrivo sempre.
A: e che hai scritto?
B: ma nei giorni che non ti ho visto,mi sei diventato un impiccione?
A: ma che dici? Voglio solo sapere cosa le hai detto...
B: dopo fai quella faccia schifata,fidati.
A: miele?
B: miele su miele.
A: allora no grazie.
Mi guarda categorico,tornando ad aiutarmi con i piatti. A volte credo che voglia sapere certe cose per avere dei consigli ed io sarei anche contento di dirglieli,ma poi fa quelle facce: a questo punto meglio non dire nulla.
A: quindi stamattina non era così?
B: per niente. È stata una tortura alzarci dal letto stamattina.
A: non puoi solo dirmi no... sempre questi dettagli.
B: oh andiamo Alex,sei grande da un pezzo: sai anche tu come siete nati tu e le tue sorelle.
A: che c'entra?
B: è il nostro anniversario,come dovremmo passarlo?
Lo guardo con un'espressione interrogativa,ma anche lui non sa cosa rispondermi questa volta. Quando ci siamo alzati questa mattina,siccome Gaia era via già da ieri,abbiamo potuto coccolarci un po': quella Emma non è affatto quella di ora.
A: le hai fatto gli auguri?
B: sto mettendo in dubbio la tua intelligenza....
A: beh sapere che è il vostro anniversario,non vuol dire farglielo capire.
B: ma secondo te? È la prima cosa che le ho detto quando ho aperto gli occhi.
A: lei era sveglia almeno?
Con la sua ironia si becca una bella occhiataccia,tuttavia non rispondo per evitargli imbarazzi. Emma era più che sveglia,nello specifico era stesa sopra di me intenta a farsi coccolare e baciare dal sottoscritto.
A: sono sicuro che troverai un modo per chiarire... mamma è fatta così lo sai. Magari è pure una cavolata.
B: lo spero,perché non so cosa possa aver fatto di tanto grave.
A: non è che ti ha scritto qualche donna e magari le hai risposto con una parola di troppo...
B: ma figurati: io non ho occhi che per tua madre e se anche fosse,lei lo sa che lo faccio per essere educato.
Tutti i giorni,ma ormai da anni e anni,riceviamo sia io che lei ondate di messaggi: chi un semplice saluto,chi proprio dei lunghi messaggi. Solitamente se ne occupavano i "piani alti",ma ad entrambi piaceva rispondere a qualcuno ogni tanto. Poteva capitare che ricevessimo dei complimenti e ovviamente rispondevamo in modo gentile,ma anche lei sa che non è nulla di serio.
A: allora non saprei proprio....
B: fa lo stesso dai. Appena andate,vedrò di parlarle.
A: dovresti essere bravo a convincerla. Certo,non hai più vent'anni,ma...
B: ma cosa,scusa? Arrivarci tu alla mia età in questo modo poi ne riparliamo.
A: sono tuo figlio: è molto probabile che ci arrivi.
Mi guarda con il sorriso sulle labbra perché sa che,punzecchiarmi sotto quel lato,mi fa diventare matto. Non sono solito vantarmi,ma sono ancora un bell'uomo nonostante abbia superato il mezzo secolo.
B: visto che fai tanto il furbo... come va con la spina che hai ingoiato prima?
A: lascia perdere... sei stato pessimo: avresti dovuto reggermi il gioco.
B: ah sì? E perché scusa.... spine non ce n'erano.
A: non fare il finto tonto: avrai reagito uguale quando mamma ti ha detto che era incinta di me.
Mi scappa un sorriso perché nella mia testa ripercorro i ricordi di quel momento,ancora chiari e vividi nella mia mente. In effetti era stata una bella botta,ma avevo toccato il cielo con un dito. Le nostre posizioni sono diverse e in effetti riconosco di non averlo aiutato.
B: lei non è incinta,ha solo detto che le piacerebbe costruire qualcosa con te.
A: sì,ma quando una donna inizia con le ipotesi poi ci vuole poco che le venga voglia di realizzarle.
B: questo è vero,ma Virginia mi sembra una ragazza che tiene molto a te Alex.
A: mentre venivamo qui abbiamo litigato.
B: litigato?! E non ti tiene il muso? Sposala subito allora.
A: beh non litigato... come al solito ho usato questo e non questo.
Si indica prima la tempia e poi il cuore,iniziando poi a spiegarmi velocemente quello che si erano detti mentre venivano qui da noi. Conoscendo mio figlio e quello che ha passato,posso capire il perché della sua risposta,ma mi metto anche nei panni di Virginia.
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Biondo ed Emma - Ricordati di ... 10
Romansa- SEQUEL - Nel libro precedente sono successe moltissime cose alla famiglia Baldasseroni che continua ad allargarsi e a diventare sempre più unita. C'è chi è stato fortunato come Emily e chi invece in amore ha preso una grande batosta come Alex. Qua...