Parte senza titolo 2

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“Tra quanto arriviamo?” chiese Clary ansiosa.

“Ancora dieci minuti…” rispose scocciato il suo fratellone Michele.

Mancavano solo cinque chilometri all’estate più epica di sempre. La nostra dimora, per sette giorni, sarebbe stata una graziosa casetta di montagna, sulla riva di un piccolo laghetto, che Jace definiva ‘la pozzanghera gelata’.

Quel ragazzo è sempre stato esageratamente spigliato, a differenza di Jacopo, che era molto timido, ma veramente bello. Michele invece, è sempre stato come un fratello per Jace; ne hanno combinate tante insieme! Come quella volta che misero la panna montata al posto della schiuma da barba di Jacopo, o come quando da piccoli si rotolavano nel fango e tornavano a casa buttandosi poi sulle lenzuola pulite del letto. Noi ragazze invece siamo sempre state le loro vittime principali, e nonostante questo li abbiamo sempre difesi. Siamo sempre stati un bel gruppo fin da piccoli! Anche se le nostre età sono differenti, noi sei contro il mondo!

“Siamo arrivati?” questa volta a domandare fu Rachele, che non riusciva più a sopportare la guida spericolata di Michele, il suo ragazzo.

“Ancora qualche minuto e siamo arrivati dolc…”. Michele non riuscì a finire la frase che all’improvviso Jacopo urlò “Eccolaa!!! È quella laggiù!”

Un sospiro di sollievo uscì dalle bocche di tutti.

Era la casa in cui i nonni di Clary e Michele vivevano da giovani. Infatti la casetta aveva ancora un arredamento antico.

C’era un enorme salotto, dove avremmo dormito con i sacchi a pelo. In un angolo c’era un camino in marmo e al lato opposto un divano dei primi decenni del novecento. La cucina era piccola, ma davvero graziosa, con ancora i piatti nella piattaia sopra il lavandino. Poi c’era una piccola stanzetta, con un letto matrimoniale, sul quale abbiamo lasciato le nostre valigie. Il bagno...ehmm.. era un bagno!

Dopo aver sistemato i bagagli, Jace, con un urlo da Tarzan, sollevò Clary e la buttò nel lago, poi si tuffò anche lui, seguito da Michele e Rachele. Io, come una stupida, rimasi a guardarli, fuori dall’acqua, mentre Jacopo mi parlava.

Intanto si era fatto buio, ma a nessuno importava. C’era freddo, ma per noi erano solo particolari.

Quella prima sera, ci divertimmo davvero tanto, soprattutto a coccolare un bellissimo cane randagio che avevamo trovato dietro casa. A lui ci siamo subito affezionati e abbiamo deciso di chiamarlo Nuvola perché era peloso e bianco, come un batuffolo di cotone.

Fra bagni nel lago, camminate nel bosco, giochi pazzeschi e serate intorno al fuoco, i giorni passarono molto velocemente, all’insegna del divertimento.

Il giorno prima della partenza, Jacopo decise di andare insieme a Nuvola a fare la spesa nel paese più vicino. La sera avremmo preparato una cenetta con i fiocchi per festeggiare la nostra epica vacanza che stava finendo.

Partì la mattina presto, ma a metà pomeriggio non era ancora tornato. Provammo a chiamarlo al cellulare una miriade di volte, ma era sempre irraggiungibile. Così decidemmo di andare a cercarlo. Jace rimase a casa, nel caso che Jacopo fosse tornato, mentre Clary, Michele, Rachele ed io siamo andati a cercarlo, portandoci dietro l’occorrente per rimanere fuori la notte, se non lo avessimo trovato. Infatti, arrivò sera, ma di lui ancora niente.

Decidemmo di ripararci in una grotta. Michele accese il fuoco perché si era fatto molto buio ed era freddo. C' era un clima da paura…

Durante la notte sentimmo un forte colpo che ci svegliò e ci spaventò molto. Michele andò a vedere cosa fosse successo e vide che eravamo intrappolati nella grotta da un enorme tronco che bloccava l'uscita. Tra noi ragazze scoppiò il panico, ma Michele riuscì a farci calmare “Ragazze, adesso riposiamoci, poi domani mattina cercheremo di spostare quel tronco e vedrete, troveremo Jacopo. Ve lo prometto!” disse.

La mattina dopo, con la luce del sole, ci accorgemmo che in realtà il tronco non bloccava del tutto il passaggio e riuscimmo ad uscire da un buco.

Dopo aver camminato tanto senza trovare alcuna traccia di Jacopo, apparve Nuvola che ci riconobbe e ci fece capire che dovevamo seguirlo.

Dopo qualche minuto avvistammo una macchina, la nostra macchina, la macchina che Jacopo quella maledetta mattina aveva preso per andare a fare compere. Era distrutta, schiacciata dentro a un burrone.

Si, c’era la macchina, ma Jacopo dov’era? Così mi misi ad urlare “Jacopoo!!!!!! Dove sei?!!!”

Tutti rimanemmo in ascolto qualche secondo, poi udimmo un filo di voce provenire dall’auto “Sono quaggiù, ma non riesco a muovermi! Sono bloccato, le mie gambe non si muovono!” Era Jacopo, ferito ma vivo, e l'avevamo trovato solo grazie a Nuvola.

Michele cercò di farlo uscire, ma tutti i tentativi possibili non ebbero buoni risultati. Allora chiamammo Jace per avvertirlo del fatto. Poi, quando decidemmo di chiamare i soccorsi, Michele riuscì, finalmente, dopo altri tentativi, a liberare Jacopo, e tutto di nuovo grazie a Nuvola, che aveva trovato una corda nello zainetto di Michele e l’aveva portata a Jacopo, che se la legò in vita. Così, con l'aiuto di Clary, che era scesa insieme a Nuvola, Jacopo riuscì a togliere il piede da sotto al freno, dove era bloccato. Poi Nuvola portò la corda a Michele, che aiutato da Rachele, tirò su, prima Jacopo e poi Clary.

Felicissimi che Jacopo fosse salvo, lo portammo in braccio fino a casa, dove lo medicammo, e poi festeggiammo con una gustosa cenetta, preparata da Jace mentre ci stava aspettando.

Quel giorno ho avuto molta paura. Pensavo di non poter mai più rivedere la persona che mi aveva fatto passare gli anni del liceo nel più bello dei modi, ridendo e scherzando....

Invece eravamo tutti lì, felici e insieme, come sempre.

Avevamo un solo 'problema'. Avremmo dovuto rimandare di un giorno la partenza, dato che ci doveva venire a prendere la mamma di Clary e Michele, perché la nostra macchina era distrutta.

Ma poi, non ci dispiaceva mica così tanto rimanere insieme un altro giorno!!!

#SPAZIOAUTRICE#non so se ci sono errori o cosa...è la prima volta che scrivo qualcosa qua sopra...questa non è una STORIA...è un racconto che io e delle mie amiche abbiamo scritto per un concorso obbligatorio per la scuola...siamo arrivate tra i primi 10 su 90/100 racconti...quindi...o questo racconto è abbastanza carino o tutti glia altri fanno proprio schifo a scrivere... comunque io vi consiglio delle storie fantastiche.... la baby-sitter di _drewstar     the perfect love di clary802     Amo il mio peggior nemico di FelllnLoveWithBooks ciaoooo <3 <3 <3

UNA VACANZA INDIMENTICABILEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora