.StayAway.2

48 2 0
                                    

Avevo faticosamente smesso di guardarlo appena mi ero accorta che lui si stava girando verso di me. Continuava a fissarmi, così tirai fuori il primo libro della saga di Harry Potter che mi ero portata con me; era proprio il periodo giusto perché è a settembre che Harry prende il treno per Hogwarts, mentre io, diversamente, stavo prendendo la metropolitana per il liceo... Avrei preferito essere Harry. Mentre fantasticavo su Harry Potter e fingevo di leggere, mi sentii toccare la spalla e sobbalzai, mi girai e lo vidi mi sorrideva mentre un fumo denso gli usciva dalla bocca; lo fissai per un paio di lunghissimi secondi, persa nei suoi occhi azzurri...ah, era davvero stupendo...."Dai un po' di contegno!" mi dissi così mi tolsi le cuffiette e gli dissi "Si?" "Da quanto l'aspetti?" mi disse con una voce profonda, "Da una decina di minuti" dissi con voce tranquilla, "Che cacchio, questi mezzi del cazzzo!" disse e aggrottò le sopracciglia, poi però mi guardò, arricciò le labbra ridacchiando fra se è se è disse "Non pensavo che ci fosse chi ancora è al primo Harry Potter" io aggrottai le sopracciglia, avevo deciso che l'avrei tenuto lontano da me, non volevo avere un'altra delusione come quella dell'estate passata, così fui scorbutica "Qual'é il problema scusa? Comunque lo sto solo rileggendo!", non sentii la risposta perché la metropolitana passò e il rumore sovrastò la sua voce. Non gli chiesi di ripetere, sperai per pochi secondi che lui dovesse salire sulla prossima ma appena posai il piede sullo scalino lui mi venne dietro, "cazzo" pensai tra me e me. Il vagone su cui eravamo era affollatissimo, infatti dopo pochi minuti i ritrovai spiaccicata al tipo, tanto eravamo vicini che sentivo i suoi polmoni riempirsi alle mie spalle. Mancavano due fermate e mi sarei potuta staccare da quel tipo, improvvisamente sobbalzai sentendo il suo alito caldo sul mio orecchio, ci fu una frenata brusca e le sue labbra toccarono il mio orecchio, ebbi un brivido, ma la sua voce mi riporto alla realtà "Non ho avuto il tempo di presentarmi, io sono Aaron" mi disse all'orecchio, "Io mi girai quel poco che potevo e dissi "Io mi chiamo Clara" poi mi girai immediatamente davanti per evitare di rimanere incantata dal suo sorriso; per fortuna mancava poco e mi sarei potuta allontanare da lui non solo mentalmente ma anche fisicamente ma a causa di varie curve mi ritrovai troppe volte attaccata a lui, mancavano pochi secondi alla fermata quando ci fu una curva, io persi l'equilibrio sbilanciandomi in avanti, sarei caduta a faccia a terra, ne ero sicura, ma prima che la gravità mi trascinasse sul quel lurido pavimento sentii delle mani cingermi la vita e tornai appiccicata a lui, mentre tutto contento lo sentii sussurrare " Presa!", non aveva ancora staccato le mani dai miei fianchi, "Grazie" dissi togliendo i controvoglia le sue mani calde dai fianchi, " Di niente" fece lui; ed ecco finalmente grazie a tutti in dii che esistono sulla Terra, su Marte e su Giove la metro si fermò e io quasi mi buttai fuori. Prima che lui uscisse corsi fuori dalla metro verso la mia nuova scuola; arrivata lì fissai la scuola, quella in cui avrei dovuto passare la maggior parte delle giornate dei prossimi cinque anni se non di più; continuai a fissarla e sotto voce dissi "Fai davvero schifo, lo sai?".

BIG_CRUSHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora