Capitolo 3

151 21 6
                                    

La settimana che trascorse fu per Jo piena di compiti e verifiche scolastiche tuttavia se la cavò alla grande. Una sera Tim era in camera con lei, allora Jo pensò a ciò che Tommaso le aveva detto sull’autobus la settimana scorsa.

<<Se io non fossi tua sorella vorrei essere la tua fidanzata!>>. Lui schernì e le diede un sonoro bacio sulla fronte. Il ragazzo rimase zitto qualche momento poi una frase si formò nella sua mente.

<<Perché dici questo? Come mai questo pensiero?>>, domandò Tim incuriosito.

<<Non c’è un motivo preciso…>>, confermò Jo. <<Buona notte fratellone>>. La ragazza lo salutò con un gesto del capo, si infilò sotto le coperte e iniziò a leggere fra le pagine di un libro in attesa che arrivasse la sonnolenza.

<<Ciao, Jo>>. La voce di Tommaso, per Jo, suonava diversa ogni mattina, in lui c’era qualcosa che la attirava, non tanto il fisico che dimostrava più di sedici anni. C’era qualcosa nel suo carattere, qualcosa che Jo non riusciva a identificare ma che la incuriosiva fortemente.

<<Senti, Jo… mi chiedevo se uno di questi giorni ti andava di uscire con me?>>. La ragazza ci rimase di stucco. Lo fissò per qualche istante poi si morse il labbro inferiore e rispose: <<Ehm… credo… sì… va bene>>, in un primo momento parlò incerta, poi sempre più convinta.

<<Posso avere il tuo numero così ti scrivo?>>, Tommaso parlò in modo disteso andando dritto al punto senza giri di parole.

Jo gli diede il numero poi insieme scesero dalla corriera e si avviarono verso l’istituto.

I pensieri di Jo aumentarono durante la giornata: <<E se va male? Ma non dovrebbe… non è la prima volta che esco con un ragazzo...>>. Tuttavia non poteva negare a sé stessa che questo ragazzo le piacesse molto.

Tornata a casa Jo era già più tranquilla. Aveva appena incrociato Tommaso sul bus ma l’incontro non l’aveva per niente impensierita.

<<Ehi Tim – lo chiamò la ragazza – sai che la prossima settimana esco… con un ragazzo…?>>.

<<Wow… lo conosco?>>. Tra i due non c’erano segreti in questo argomento. Jo lo rendeva sempre partecipe e Tim faceva lo stesso. <<No non credo. Si chiama Tommaso usa il nostro stesso autobus ma parla con me solo dopo che scendi oppure quando non ci sei>>. Tim immaginò il senso di un tale comportamento, si fidava di Jo e questo era sufficiente.

<<Allora…sono contento per te sorellina>>, disse il fratello con un sorriso ampio e sincero.

I giorni passarono in modo scorrevole e a fine settimana Jo era ancora energica e carica di voglia di fare. La ragazza, seduta sul suo letto, fissava il cielo fuori dalla finestra. Siccome si stava avvicinando la sera il cielo aveva assunto un colorito blu acceso che si andava sfumando dove sembrava toccare l’orizzonte. In quei momenti la giovane pensava a come potesse sentirsi un uccello a volare spensierato in quel cielo sereno. Sognava di spiegare delle possenti ali da falco e solcare le tinture azzurre di quella volta celeste che attraeva così tanto la sua attenzione. Le venivano in mente quiete, calma, libertà, passione e tutta un’altra schiera di parole che esprimevano in modo dettagliato sentimenti, emozioni e stati d’animo.

Fu lì che si ricordò di una frase letta da un libro qualche tempo prima: “Emozioni. Ecco cosa siamo. Nient’altro che emozioni”. Pensava a quanto questa frase esprimesse la verità in maniera affascinante. Non ricordava il titolo del volume dal quale l’aveva letta, ma di fatto le era rimasta impressa nella memoria.

L’indomani sarebbe uscita con Tommaso ma, a questo punto, non era assolutamente nervosa. I due sarebbero andati al parco a fare una passeggiata e poi a bere una cioccolata calda nella pasticceria che si diceva la migliore della città. Jo andò a dormire felice, contenta della giornata appena trascorsa. Apprezzava ogni giornata che non si rivelava una catastrofe ma non era una di quelle persone che vivono nel terrore che possa andare tutto storto. La considerava una sciocchezza che risucchia fino all’ultima goccia di umore positivo di una persona.

La mattina arrivò con i suoi colori caldi e lucenti. Era sabato. Quel sabato le lezioni scolastiche erano sospese a causa di uno sciopero. I suoi genitori le avevano caldamente consigliato di rimanere a casa a studiare. Quella mattina, essendosi già presa avanti con gli studi, aveva deciso di uscire lo stesso.

<<Ciao Jo>>, disse Tommaso.

<<Ciao Tommaso>>, esclamò Jo di risposta.

<<Vogliamo andare?>>.

<<Certamente>>.

I due adolescenti si incamminarono verso il parco. Continuarono a camminare per diverse decine di minuti a passo lento da passeggiata. Ogni tanto facevano una sosta sulle panchine che capitavano sul loro tragitto. Chiacchieravano di qualsiasi argomento gli capitasse a tiro. Parlarono riguardo la scuola, i compiti, la famiglia, gli sport, e Jo raccontò la sua esperienza in merito, poi il discorso si spostò sul tempo libero e sulle passioni. Più conversava con Tommaso e più si rendeva conto di avere a che fare con una persona colta e con dei principi solidi, con la propria opinione e capace di esprimerla senza volerla imporre. Non era un ragazzo come tanti di quelli che Jo aveva incontrato. Il tempo in sua compagnia passò velocemente e in modo sorprendentemente piacevole.

Dopo aver fatto uno spuntino e poi riso e scherzato ancora un po’ i due si congedarono e si diressero verso le rispettive case.

<<Com’è andata la tua uscita “romantica”>>. La domanda di Tim non tardò ad arrivare.

<<Ehm… bene>>, rispose Jo sfuggendo ad una pacca affettuosa da parte di Tim. La conversazione finì lì. Nessuno disse altro. Ma la ragazza continuava a pensare allo sbocciante amore per Tommaso che ben presto sfociò in una vera e propria relazione di coppia. Le sue carezze, i suoi baci e le sue attenzioni la facevano sentire unica, amata e felice.

Oltre il muro si vola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora