3. Poetry is not my thing

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Derry
2-08-1989
18:50

Bill, sebbene esultasse internamente per il proprio successo comunicativo, guardava con ansia Anne in attesa di una risposta. Erano già passati due secondi e mezzo da quando aveva pronunciato la proposta, ma ancora la ragazza non aveva risposto. Probabilmente signignificava che stava cercando parole abbastanza cortesi da rifiutare senza ferirlo, pensò afflitto.

Al contrario, Anne gli sorrise e i suoi occhi abbandonarono un po' della malinconia che li riempiva fino a qualche secondo prima.
«Va bene» accettò.
Non chiese dove volesse portarla e non sospettò che in realtà Bill fosse un pazzo omicida o uno strupratore seriale. Quello era uno dei pochi privilegi della balbuzie: nessuno pensa mai mai che tu possa fare male ad una mosca.

Bill ricambiò il sorriso e fermò la bicicletta accanto al marciapiede.

Ma prima di raccontare cosa accadde nei minuti successivi, il gentile narratore vorrebbe spiegare perchè sono così cruciali.
Devi sapere, caro lettore, che Bill Denbrough stava sperimentando una quantità di emozioni immane, emozioni che fino ad allora non aveva mai provato. Perciò era estremamente combattuto tra il lasciarsi andare e il comportarsi come suo padre gli aveva insegnato.

Il padre di Bill era un veterano della guerra in Vietnam, un uomo severo, rigido e freddo come il ghiaccio. Di certo non poteva essere considerato una "femminuccia sentimentale", per citare le sue parole, e riteneva questo l'unico modo dignitoso in cui un uomo possa comportarsi. Dunque, fin da bambino, Bill aveva dovuto nascondere le proprie emozioni come fossero qualcosa di terribile, disgustoso e vergognoso.

Quando Georgie era scomparso, Bill era scoppiato piangere davanti ai suoi genitori, un errore fatale. Il padre gli aveva tirato uno schiaffo in pieno viso, dedicandogli uno sguardo di pura disapprovazione. "Ho visto i miei compagni morire sotto i colpi dei fottuti musi gialli. Non ti permettere di piangere davanti a me, William" gli aveva detto "Sii uomo".

Bill si sforzava da quindici anni di reprimere la propria emotività. E l'unico risultato che aveva ottenuto era la sua totale incapacità di gestire i sentimenti.

Per queste ragioni, dal primo istante in cui aveva conosciuto Anne, Billie si trovava in uno stato di profonda confusione che peggiorava ad ogni secondo.

Come se non bastasse, era abituato a portare su Silver solo i suoi amici, tutti rigorosamente maschi. Non poteva immaginare che trasportare una ragazza, bellissima e triste, potesse essere molto diverso.
Ma si sbagliava di grosso.

Anne si sedette con grazia sul sedile appoggiato sopra alla ruota posteriore e, come se nulla fosse, gli circondò la vita con le braccia appoggiando la testa ricciuta alla sua schiena.

Un brivido percorse Bill, mentre una strana sensazione gli si propagava dall'addome ai genitali.
"Gesù, Giuseppe e Maria Vergine" pensò nel panico.
Non era preparato a qualcosa del genere. Il suo cervello collassò e per poco non si dimenticò di dover partire.

Iniziò a pedalare terrorizzato, mentre la sua mente viaggiava ben più veloce della sua bicicletta. Silver sfrecciava svelta (abbastanza da poter superare il Diavolo, come diceva Bill) lungo la discesa che portava dal centro di Derry alla zona della Cava.
Quando entrarono nel fitto del boschetto, seguendo il canale asciutto nella calura estiva, Anne era ancora avvinghiata alla sua cassa toracica e vi rimase fino al momento in cui, tre minuti più tardi, Bill frenò e bloccò i pedali.

«Siamo arrivati?» domandó la ragazza dopo essere scesa da Silver. Si stava sistemando la maglietta spiegazzata, su cui spiccava il logo dei The Smiths, e si guardava attorno incuriosita.
Bill scosse la testa, rosso come un papavero senza un'apparente ragione. Passò la mani nel ciuffo castano ramato in un gesto nervoso e cominciò a camminare lungo il pendio di una collinetta a pochi metri di distanza.
Anne lo seguì. Ormai aveva capito che, per quanto possibile, Bill evitava di fare conversazione. Così rimase in silenzio e sorrise di nascosto per la dolcezza infantile del suo accompagnatore.

ɴᴏᴛʜɪɴɢ ɢᴏʟᴅ ᴄᴀɴ sᴛᴀʏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora