Ancora oggi, dopo un mese dalla notizia, non posso crederci. Io, una venticinquenne pugliese, in una serie così famosa? Ma quando mai! Ho fatto il provino qualche mese fa, quasi per gioco. Studio recitazione da quando ho tredici anni; ho iniziato perché mi sentivo sola e diversa, e lì, trovai altre persone come me, che potevano capirmi. Persone che, in qualche lezione, diventarono i miei migliori amici. Il cinema, mi salvò dalla tristezza che ero costretta a vivere ogni giorno. Ricominciai a sorridere, a scherzare, ad essere la Ambra che tutti conoscevano. Ma non avrei mai, e dico mai immaginato di poter diventare un'attrice famosa. Bisogna ammetterlo, quante persone, ci provano, ma non riescono? Perché, proprio io? Dal giorno che mi hanno chiamata, per annunciarmi che ero stata presa, non smetto di pensarci. E quando ci penso, sorrido costantemente. Domani iniziano le riprese, e per e-mail, qualche giorno fa' mi hanno inviato le sceneggiature che devo imparare. Questi giorni, sono stati di studio intenso. Non voglio ne' farli pentire di avermi preso, ne' deluderli. Adesso, ho alzato la testa da quei benedetti fogli, per uscire a comprare qualcosa da mangiare. L'aria fresca e intensa mi rinfresca il viso, mentre cammino a passo svelto verso il supermarket che, per fortuna, è aperto ventiquattr'ore su ventiquattro. Nel frattempo, parlotto con me stessa, e ripeto le battute che domani dovrò recitare. È il mio primo contratto serio, anche se ho comunque lavorato in altri telefilm o fiction. So che questa è la mia strada, lo so benissimo. Ne sono certa. Quando recito mi sento bene, riesco a dare il meglio di me, e non succede quasi mai in altre occasioni. Il mio manager, mi ha detto di godermi questi ultimi giorni da persona normale, e che presto diventerò una star. Si chiama Sergio, ha trent'anni ed è il mio migliore amico. Ci conosciamo da quando eravamo bambini, e ci raccontiamo tutto. È la classica persona solare, un po' mattacchiona e socievole. È lui, che mi ha spinto a fare questo provino. Sergio ha sempre creduto in me, anche quando io non lo facevo. E, quando, durante l'adolescenza avevo bisogno di supporto morale, dato che mia madre non c'era mai, chiamavo lui. Mia madre. Mia madre è una donna giovanile, bellissima, e sempre indaffarata. Ha due occhioni celesti e i capelli marroni sulle punte biondi che scendono sulle spalle. Grazie a tutti questi pregi lei è sempre piaciuta. Insomma, tutto il contrario di me. Mio padre è morto quando avevo cinque anni, assassinato dalla mafia. Io e mia madre, viviamo nel suo ricordo. Ero molto legata a lui, tanto da passare quasi tutto il mio tempo insieme. A pesca, a calcio, nella nostra fattoria. Io assomiglio quasi totalmente al mio papà. Ho gli occhi verdi, i capelli castano chiaro e sono un po' bassina. Non che possa lamentarmi, insomma, sono alta un metro e sessanta. E, aggiungerei, tanta voglia di crescere. Prendo dagli scaffali lo stretto necessario per pranzare, prima di riprendere a camminare verso la mia casetta in puglia. Tra poche ore devo essere in aeroporto, per volare fino a Formello, dove domani inizieremo le riprese. È impossibile spiegare quello che sento, un miscuglio di emozioni positive che mi fanno battere il cuore all'impazzata. Quando esco dal super market, mi rendo conto che c'è molta gente in giro. Per un momento non riesco a comprendere, ma poi capisco. Oggi è 14 febbraio, san Valentino. Sono single, ho smesso di credere nell'amore da quando ho scoperto, qualche giorno prima delle nozze, il mio fidanzato con un'altra. Lui ha provato a rimediare, ma io non vedevo più nulla nel nostro amore. Non che io non lo amassi più, anzi, ancora oggi quella ferita fa molto male. Ma ho imparato a convivere con la consapevolezza che il vero amore non esista. È una cosa inventata, dagli uomini, per perdere tempo. Non ci tengo, ad amare, se poi rimango fregata. Le guardo quasi con compassione, quelle persone, sussurrando a denti stretti 'tanto prima o poi finirà'. È la verità, è inutile fare promesse, sperare. E poi, perché dipendere da qualcuno, se si può essere liberi? Ricordo come fosse ieri, quel pomeriggio di dicembre. Avevo lasciato la giacca a casa nostra, e sono tornata a riprenderla prima di recarmi a lavoro. Erano passati sì e no quindici minuti da quando ero uscita da casa la prima volta. Aprendo la porta, non ho scoperto proprio la scena più bella che si potesse vedere. I giorni che susseguirono quel freddo pomeriggi, sono stati i più brutti della mia vita. Ho pianto così tanto da farmi venire mal di testa. E solo una domanda, mi rimbalzava in mente. Perché? Poi, una risposta è arrivata. Perché il mondo va così, e non si può far nulla per cambiarlo. Non è possibile , e non si può neanche renderlo migliore. E poi, sarebbe inutile. Salgo le scale di casa mia molto velocemente, appoggio la giacca all'entrata e mi siedo a tavola. Mangio giusto un panino, prima di dirigermi verso la mia macchina. Carico le valige e saluto con un bacio in fronte mia madre, che mi saluta con un cenno. A dire il vero, ci rimango un po' male. Non mi aspettavo chissà cosa, ma almeno un abbraccio dato che devo partire per mesi credo di meritarmelo. Ingoio la delusione, salendo in macchina. Metto in moto, e sospiro, prima di partire. Mia madre, da quando mio padre non c'è più, non è la stessa. È diventata fredda, ed è come se di me non gliene importi più nulla. È sempre troppo indaffarata o con il lavoro, o con i suoi mille fidanzati. Pensare che, sono dieci anni che, alzandomi la mattina, ne trovo uno diverso. Nemmeno il tempo di impararne il nome, che ce n'è un altro. Fermo la macchina davanti a casa di Sergio, e suono il clacson. Quando esce, con le valige in mano, scendo per abbracciarlo. 'sei pronta?' mi chiede, abbracciandomi. 'si!' rispondo io, con un sorriso. 'le battute le sai? Benissimo, perché faremo un viaggio di ripasso! Ah, e Ambra...guido io' mi dice, dirigendosi dall'altra parte del veicolo. 'si sa...donna al volante, pericolo costante' ridacchia. Alzo gli occhi al cielo, prima di salire in auto. Prendiamo il primo volo per Roma, e, appena giunti a Fiumicino, prendiamo un taxi per arrivare in hotel. Ci salutiamo, dato che, ovviamente abbiamo le stanze divise, ed entro nella mia. Carina e semplice, come piace a me. Mi toccherà trovare un appartamento, visto che dobbiamo rimanere più di otto mesi. Poso le cose e guardo l'orario. Le 18.50 . ho appena tempo per fare una doccia, poi dovrò andare a cena. Si, noi del cast, abbiamo deciso di andare a mangiare insieme per conoscerci un po' prima di iniziare le riprese. Dato che Sergio non ci sarà, immagino già che sarò la solita asociale. Perché, perché devo essere così dannatamente timida? Perché per una volta non posso lasciarmi andare? Perché devo avere tutto sotto controllo? La risposta è solo una. Perché ho imparato a non fidarmi di nessuno fuorchè di me stessa. Mentre l'acqua scende sul mio viso, lascio scivolare anche qualche lacrima. Perché fa ancora così male? Perché non posso semplicemente dimenticarlo? Perché mi sono fatta fregare così? Troppe domande, poche risposte. Quando esco dalla doccia, sento il cuore un po' più leggero. A volte ne ho bisogno, anche se faccio la forte. L'ho fatto fin dall'inizio. Ho indossato un'armatura. Decido di optare per un paio di jeans e una camicetta, come sempre. Mentre finisco di vestirmi, sento bussare. Dal bagno, pensando che stesse bussando Sergio, urlo di entrare, che è aperto. Solo che, sempre chiusa, sento qualcuno che urla nella mia stanza, che non è decisamente Sergio. 'Come hai potuto farmi questo? ! Dicevi di amarmi, tu! E invece che vengo a scoprire? Che per te non è significato niente! Perché? Come hai potuto farmi questo? Eri la mia migliore amica!' . A meno che Sergio non ha bevuto qualcosa e ha cambiato voce, non è lui, e, a quanto ricordo, non ho fatto nessun torto a nessun mio amico. Dato che ho finito di vestirmi, con i capelli bagnati sulle spalle, esco. 'Scusa?' sussurro, confusa. ' Sa...Oddio.. O mio dio...scusi....credevo che...' lo raggiungo, camminando fino vicino al letto, dove si è fermato lui. 'No...non ti preoccupare...non è niente. 'Scusi...è che sono un po' distrutto...mi dispiace davvero.' Esclama sedendosi sulla sediolina, con le mani che si intersecano nei suoi riccioli biondi. Avrà trentacinque anni, alto e ha gli occhi lucidi. 'Ei...che è successo?' gli chiedo, mettendomi accanto a lui. 'La mia migliore amica è stata con me...poi ha chiuso i rapporti..' sussurra, rabbioso. 'Mi spiace...d'avvero.' Dico, comprensiva. So come si sente, ad essere illuso. Gli rivolgo uno sguardo comprensivo, e mi perdo in quegli occhi tristi. Inaspettatamente, lui inizia ad avvicinarsi, e, prendendo la mia mano ,mi bacia. Per qualche secondo l'istinto prende il sopravvento, e ricambio, mentre mi avvicino ancora. Poi, però, la ragione torna a comandare, e mi allontano bruscamente. Lui sbarra gli occhi, come rendendosi conto solo ora di ciò che aveva fatto, e si alza, scusandosi ,mentre esce correndo, senza darmi nemmeno il tempo di rispondere. Sospiro, mi alzo, per andarmi ad asciugarmi i capelli, dato che è già tardi. Poi esco dall'hotel, e mi avvio a piedi verso il ristorante. Appena arrivo, ed entro, vado verso il tavolino, dove trovo già quattro persone. 'ciao! Ambra Giorgi...piacere.' Mi presento a tutti, prendendo posto accanto ad una ragazza che interpreterà mia sorella. Serena Bianchi, ha detto di chiamarsi. Cominciamo a parlare, ovviamente da discorso partito da lei, e facciamo amicizia. Dopo una mezzoretta, sono arrivati tutti, e ha detta di Serena, manca solo un certo Maurizio. Così continuiamo a parlare, del più e del meno, finché, mentre mi giro per rispondere a Serena, vedo l'uomo che mi ha baciato in hotel avanzare verso il nostro tavolo, e, confusa, sbarro gli occhi. 'E lui che ci fa qui?' chiedo alla mia nuova amica. 'è Maurizio...perché lo conosci?' mi affretto a negare, prima di alzarmi assieme agli altri per 'presentarci' . Quando arriva il mio turno, mi presento, ottenendo una risata ironica da lui, che ricambia la stretta. 'Maurizio Conti' ,esclama, con un sorrisetto che mi da il nervoso. Gli lancio un'occhiataccia, e me ne torno al mio posto. La serata scorre tranquilla, anche se non parlo quasi mai, grazie sempre al mio caratteraccio. Così, a fine serata, esco fuori per fumare una sigaretta. Mi appoggio al balconcino, e la accendo. Poco dopo, sono costretta a sussultare per lo spavento, perché non sono più sola, purtroppo. 'Ambra...io...io volevo parlare di quello che è successo, scusa se sono scappato..' Rimango di stucco, ma dice d'avvero? 'ei...ei...frena, frena. Non è successo niente, assolutamente niente. È stato solo un bacio, un bicchiere d'acqua. E hai fatto bene ad andartene.' Dico, allontanandomi, per andare a salutare gli altri, per tornare in hotel. 'Ambr...aspetta!' mi blocca, afferrandomi per un polso. Sfilo rabbiosamente il braccio, e vado via. Ma chi si crede di essere, lui?! Saluto tutti, e mi dirigo in albergo, con il proposito di dormire come un sasso, dato che domani sarà una giornata stancante, e ho bisogno di riposare. Mentre cammino, la mia mente comincia a vagare. Forse ho esagerato, a trattarlo così. Ma è pur vero che ci conosciamo da nemmeno un giorno e che mi ha baciata per ripicca contro la sua ex. E poi, io con le relazioni non voglio averci niente a che fare. Il problema, è che da domani dovremo lavorare assieme tutti i giorni, ma lasciamo stare. Ci penserò a tempo debito. Ora devo solo riposarmi. Ma, ovviamente i miei buoni propositi vanno tutti al diavolo quando, mentre smanetto sul computer, trovo un e-mail non letta. La apro, e inizio a leggere.
Oggetto: trama e personaggi di 'Litigi al chiaro di luna'
Buongiorno, le inviamo la trama e i personaggi della serie in questione, di cui lei interpreterà Giulia Moschei, la protagonista. La serie si aprirà con la morte di Marta, (Carlotta De Angelis) madre di Giulia e di sua sorella Sara, (serena Moretti). La donna verrà ritrovata sulla spiaggia di Ostia, (dove avverranno le riprese), e le due sorelle inizieranno ad indagare per conto proprio, non prestando attenzione agli ispettori. Le due, attireranno l'attenzione soprattutto di un detective in particolare, Roberto Masta (Maurizio Conti), che proverà a calmare le sorelle, concentrandosi soprattutto su Giulia, con cui nascerà un'attrazione difficile da calmare. Le auguriamo buon lavoro e la ringraziamo per la sua disponibilità . arrivederci !
Quindi...se non ho capito male . io e Maurizio dovremo lavorare più a stretto contatto di quanto pensassi. Bene . va sempre meglio, devo dire. Do un ultima letta alle poche sceneggiature che abbiamo per domani, e, in effetti lui appare già.
'Sara e Giulia gironzolano per casa, in cerca di un passatempo. Ormai abitano insieme, da quando Giulia si è trasferita qui per lavoro. Giulia è un avvocato, ed ha uno studio tutto suo, con dei colleghi. Incomincia a lavorare lunedì, e ha deciso di passare questo fine settimana con la sua famiglia: sua sorella e sua madre. Improvvisamente il telefono di Giulia squilla, e la ragazza si reca a rispondere. Quello che sente, però, le fa girare la testa, ed è costretta a sedersi. Sua madre, è stata trovata morta sulla spiaggia. Le cade di mano il telefono, e inizia a piangere. Così sua sorella, preoccupata si avvicina per capire cosa sia successo.
Giulia :mamma...
Sara : cosa? Cosa è successo a mamma?
La ragazza non risponde, ma, alzandosi mette il giacchetto ed esce di corsa, seguita dalla sorella maggiore. Salgono di corsa in macchina, guida Giulia, e, arrivano sulla spiaggia della loro città. Ormai non c'è bisogno di parlare, Sara ha già capito tutto, ma diventa tutto più chiaro. Le due scendono dall'auto e iniziano a correre verso il corpo, che è in una busta nera. Mentre Sara rimane dietro il nastro della polizia, Giulia li scavalca e si piega sul corpo senza vita di sua madre. Le lacrime iniziano a scendere, finché non si sente tirata da dietro. È un uomo, Roberto Masta, che, una volta dietro il nastro, mentre Giulia si dilegua ,prova a calmare la ragazza. Si siede accanto a lei, che però, si alza e scappa vicino alla riva.
Sara: la polizia deve farci alcune domande...vieni Giulia...
Giulia, senza dire una parola si alza, e segue la sorella maggiore, che la prende per mano, fino alla macchina della polizia.'
Leggo e rileggo queste poche righe, che dobbiamo girare in due sere, in teoria. Domani sera andremo a girare la prima scena in assoluto della serie, a casa 'mia' . Dopodomani in spiaggia. invece, sia mattina sia pomeriggio di domani, andremo ad una specie di conferenza dove dovremo, discutere della trama in generale, e ci spiegheranno meglio tutto. Spero sinceramente che vada tutto bene, ma voglio essere positiva. Devo dormire.
Momento Autrice.
salve a tutti! Eccomi qui con una storia diversa dalle altre che ho scritto. questa, sarà completamente inventata da me, e posterò un capitolo ogni mercoledì. spero veramente la trama vi piaccia, dato che ci lavoro da un bel po'. un bacione a tutti, a presto!
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On Set
RomanceLei, la tipica ragazza fredda e tosta. Venticinquenne Pugliese, delusa dall'amore, a cui non crede più. Lui, un quarantenne Romano, ironico e sarcastico. Si incontrano per girare una serie tv che parla di una storia d'amore. Si fermeranno a fingere...