Sai perché sono qui?

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Trascorro tutto il mio tempo libero con Alessandra. Giochiamo a carte, a Forza 4. Guardiamo film, cuciniamo insieme. La sua compagnia è davvero piacevole. Mi racconta delle sue passioni. Le racconto della palestra, dei viaggi. Ridiamo di gusto e non l'ho ancora baciata. Ed è quasi trascorsa una settimana. Attendo un suo cenno, che però non arriva. Ho paura di non piacerle abbastanza.
" Ti va di andare al mare domani?" si rivolge a me quasi distrattamente senza guardarmi. Non siamo mai uscite insieme. Può esser simpatico. Perché no.
" Certo " rispondo entusiasta, ma lei non è qui con me.
Dove sei Alessandra?

Scendo di buon ora, pronta di tutto punto. Prendiamo il caffè con Enzina e usciamo in vespa.
Alessandra è sorridente ma silenziosa. Stranamente silenziosa. È come se avesse qualcosa per la testa.
Il mare è così limpido che si confonde col cielo. Lei, nel suo bikini rosso, toglie il fiato. Posso decretare che il suo fondoschiena sembri disegnato col compasso. Molto più tonico del mio, allenato costantemente a colpi di crossfit.
" Mi dici cos'hai?"
" Nulla" non mi guarda e gioca con gli schizzi d'acqua. Io sono nervosa e non insisto. Non ho voglia di discutere.
Trascorriamo così il tempo, in silenzio.
" Mi hanno detto che non sei una persona affidabile " dice in un lampo mentre continua a giocare con l'acqua e mantiene lo sguardo verso l'orizzonte.
Avvampo. Perché mi sta dicendo questa cosa?
" Chi te l'ha detto?"
" È vero?"
" Chi te l'ha detto?"
" Ottavia, io non voglio star male per causa tua e non sono un giocattolo"
Sono furente di rabbia. Il cuore non risponde. La bocca asciutta. 
" Sai con quante donne sono stata? Tante. Ho fatto sesso ovunque e a qualsiasi ora. Sai di quante donne sono stata innamorata? Nessuna. Ero libera e non dovevo dar conto a nessuno. Zero spiegazioni. Se avessi voluto una storiella estiva, non avrei avuto problemi. Se volessi far sesso mi basterebbe fare giusto qualche telefonata. E invece sono qui con te a parlare di stronzate! Sai perché sono qui? Perché ti amo. Ma tanto non serve a un cazzo dirlo!"

Mi allontano, cercando di modulare il mio respiro. Mi sento tradita. Pensavo avesse iniziato a conoscermi, a fidarsi. Non è vero che non sono affidabile. Sono vera e non mi nascondo dietro al perbenismo. Cammino senza voltarmi indietro, fino agli scogli. Mi arrampico, faccio un tuffo. Riemergo.Mi arrampico di nuovo. Più e più volte. Guardo verso il nostro ombrellone. Alessandra è seduta all'ombra e gioca con le pietre. Che idea di merda questo corteggiamento!


Trascorro un tempo indefinito tra tuffi e arrampicate. C'è molto caldo, il sole picchia duro.
" Otti, per favore, puoi venire sotto l'ombrellone? Rischi di ustionarti "
Mi coglie di sorpresa. Vorrei dirle di no, ma non ho 15 anni e devo essere ragionevole. Rischio una insolazione.
Camminiamo l'una accanto all'altra senza parlare. Senza guardarci.
Mi siedo sotto l'ombrellone e sarò sembrata di certo buffa perché Alessandra scoppia in una risata fragorosa. Di contro, i miei occhi si riempiono di lacrime, fortunatamente nascosti sotto gli occhiali da sole.
Alessandra si siede proprio vicino a me e poggia le labbra lievemente sulla mia spalla. Questo gesto totalmente inaspettato mi confonde e mi lascia senza fiato.
" Sai cosa penso di te? - dice con lo sguardo serio, dopo aver tirato su gli occhiali, occhi negli occhi- penso che tu sia dolcissima e in gamba. E mi vergogno d'aver ascoltato le dicerie su di te. Mi han detto: " Se non ti ha ancora baciato evidentemente scopa altrove, altrimenti non si spiega". Questa frase mi ha fatto così male che me la sono presa con te senza motivo. Ma devo chiedertelo: Otti, stai vedendo altre donne?"
Sospiro. Non ho la più pallida idea di chi le abbia detto questa assurdità, ma non indago, non mi interessa.
" No, non sto vedendo nessuna. Né per un caffè né per sesso. Trascorro tutto il mio tempo libero con te ed è una cosa meravigliosa. È ovvio che desideri baciarti e in tutta franchezza ho tanta di quella voglia di far l'amore che potrei esplodere, ma ti ho promesso un corteggiamento romantico e, a dir la verità, aspettavo un tuo cenno".
" Quindi siamo due stupide - dice mentre mi schiocca un bacio sulla guancia- io aspettavo te, tu aspettavi me...e la prossima settimana devo ripartire. - si fa seria, mi accarezza  i capelli e chiede a se stessa, o forse a me - come faremo con la distanza? " 


La partenza . Abbiamo voluto scacciarla dai nostri pensieri e adesso si avvicina. Inesorabile.
Mi lascio infastidire dal pensiero e invece di cogliere l'attimo e baciarla, le propongo di andare a casa. Devo riposare prima del servizio notturno.

Ti ho baciato con gli occhi milioni di volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora