Si capisce tutto dal titolo
(La storia è ambientata dopo gli eventi di inazuma eleven go/chrono stone/galaxy)
Premessa è la prima storia che scrivo quindi, per favore, solo critiche costruttive.
Sono appena scesa dal taxi e mi fermo ad ammirare la mia vecchia casa, non è cambiata per niente.
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Anche se il giardino è tutto spoglio,visto che siamo in inverno. Inserisco la chiave nel vecchio e grande cancello d'entrata per poi percorrere il viale ed arrivare di fronte all'enorme portone scuro. Se devo essere sincera la mia casa ad un estraneo sembrerebbe spaventosa,per il semplice fatto che sembra la casa di un film horror,ma a me è sempre piaciuta. Appena entro appoggio la mia valigia e il borsone notando che i mobili non sono cambiati, sono rimasti sempre gli stessi. Esco per dirigermi dalla mia famiglia, ma prima cerco un fioraio nelle vicinanze del cimitero, trovandone uno non troppo distante. Appena esco dal fioraio mi dirigo subito al cimitero, ho preso tre mazzi di fiori diversi: uno con le rose nere per mia madre, uno con gli iris blu per mio padre e per mio fratello dei girasoli, ho preso ad ognuno i propri fiori preferiti. Entro nel cimitero e mi dirigo verso le loro tombe, che sono situate sopra una collinetta, lontane dalle altre. Appena arrivo davanti le loro tombe gli dico <mamma,papà, Ed, sono tornata a casa. Mi mancate tanto>poggio i rispettivi fiori sulle loro tombe e vado a sedermi dietro la lapide di mio fratello appoggiando la schiena e iniziando a raccontargli dei 5 anni che ho passato senza di loro. Lo so che non può sentirmi però mi sento più sicura a parlargli visto che io e mio fratello eravamo molto uniti e io gli dicevo tutto e lui diceva tutto a me. Guardo il telefono e vedo che sono già le 16, li saluto e ritorno a casa. Appena sto per entrare del cancello noto delle persone che mi guardano e che si stanno dicendo qualcosa. Io faccio finta di nulla e entro, ad un certo punto un signore mi ferma. X:<Ehi ragazzina non puoi entrare lì> dice in modo molto sgarbato Io:<E sentiamo, perché non posso entrarein casa mia?>dico io col mio solito tono freddo e spazzientito. X:<Tu abiti qui?! Non è possibile! In questa casa non ci abita più nessuno da quando la famiglia che ci viveva è morta> stringo la mascella al ricordo dell'incidente e alla sofferenza che ho provato quel giorno e tutti i giorni a venire. Io:<Beh sia il caso che io sia la figlia minore della famiglia che è morta> Chiudo il cancello in faccia al tipo e me ne vado in casa iniziando a sistemare le mie cose. Finisco di sistemare verso le 17:30 e quindi vado a farmi il giro della casa controllando che sia tutto apposto, finché non arrivo nel salotto ritrovandomi davanti un ritratto particolarmente grande della mia famiglia e decido di coprirlo con un telo, non voglio nessuna foto o quadro che meli ricordi il dolore sarebbe troppo. Visto che non sono neanche le 19 decido di chiamare la mia nuova scuola per la conferma che i miei zii abbiano fatto l'iscrizione.
~inizio chiamata~
Segr:<Segreteria della Raimon junior high, come posso esserle utile?> Io:<Buon pomeriggio ho chiamato per verificare che la mia iscrizione fosse stata fatta> Segr:<mi dica il suo nome> Io:< t/n t/c > Segr:<si signorina t/c la sua iscrizione è stata fatta, potrà venire a ritirare il suo materiale scolastico e la divisa domani mattina> Io:<Grazie arrivederci> Non ci penso proprio a mettere la divisa, soprattutto con quella gonna cortissima, non m'importa se i professori mi diranno qualcosa io non la metto. Arrovate le 19:30 decido di prepararmi un toast visto che non ho molta fame. Mi vado a mettere il pigiama e vado a letto.
-il giorno dopo- Mi sveglio alle 7 come ogni mattina, mi alzo e vado a fare colazione. Io non mangio tanto a colazione, anzi io non mangio tanto in generale. Infatti a colazione mangio sempre qualche biscotto con un bicchiere di te freddo al limone, il mio preferito. Vado in bagno a lavarmi e vestirmi, mettendomi i miei adorati jeans strappati, una canottiera e i miei anfibi con carrarmato e tacco non troppo alto, non saranno neanche 10 cm, ovviamente tutto i miei vestiti e scarpe sono neri. Mi metto il mascara e la matita per gli occhi e metto la mia giacca di pelle, anche questa nera. Esco di casa e mi dirigo alla Raimon per prendere le mie cose. Quando arrivo davanti alla scuola noto i ragazzi della squadra di calcio che si stanno allenando.《a quanto pare si allenano anche il sabato》Mi dirigo alla segreteria vedendo una signora che avrà sui 40 anni. Io:<Buongiorno sono t/n t/c e sono venuta a ritirare il mio materiale scolastico> Segr:<Ecco a te, questi sono i tuoi libri, la tua divisa e gli orari delle lezioni> Io:<Grazie mille, posso chiederle in che classe sono> Segr:<Sei nella 2C> Ringrazio la segretaria e me ne vado. Appena esco sento qualcuno che urla X:<Stai attenta!> Mi giro e vedo un pallone che si dirige verso di me, spontaneamente lo calcio e lo tiro talmente forte che nessuno si accorge che l'ho fatto entrare in rete.《Merda!》penso tra me e me, maledicendomi per averlo calciato. Me ne vado abbastanza in fretta senza dare ascolto alle parole di uno dei ragazzi che mi sta chiamando, dirigendomi a casa. Quando arrivo vado subito in camera mia buttandomi sul letto e stringendo al petto la collana che simboleggia il legame tra me e mio fratello. Da quando è morto non gioco più a calcio come una volta, prima ci giocavo per divertimento, adesso invece ci gioco solo per vincere e penso che smetterò di giocare del tutto. Inizio a piangere portandomi il braccio a coprire il volto. Finché non mi addormento.
Victor pov's Quella ragazza ha calciato la palla talmente forte che nessuno l'ha vista arrivare. Deve avere una forza di tiro eccezionale. Appena si accorge di quello che ha fatto se ne va mentre Arion gli urla di fermarsi, ma lei lo ignora e sparisce appena gira l'angolo. Chissà cosa ci faceva qui, non l'ho mai vista in giro.
♤My spazio♤
Ma buonsalve a tutti come state? Scusate se ci ho messo un po' per aggiornare ma sono un po' indaffarata con la scuola.😅
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto!
P.s. Sto finendo di scrive il capitolo 2 e vi dico subito che è abbastanza lungo.
