𝓓𝓸𝓷'𝓽 𝓽𝓸𝓾𝓬𝓱 𝓱𝓲𝓶! ~6~

2.4K 97 16
                                    

Alex's pov.

Mi diressi quanto più velocemente possibile al tavolo dove sedevano i suoi amici per farmi aiutare a salvarlo. Indipendentemente dai sentimenti che iniziavo a nutrire nei suoi confronti non potevo assolutamente lasciarlo nelle grinfie del rosso.  <<Noi siamo tutto fuorché amici, ma dovete aiutarmi>> dissi una volta arrivato alla mia destinazione. <<E perché dovremmo?>> mi rispose il leader del gruppetto ed io subito controbattei informandoli del fatto che era nel loro interesse visto che la questione interessava direttamente Giorgio. Così facendo catturai immediatamente la loro attenzione e dopo poco ci ritrovammo tutti davanti alla porta che ci separava dai rispettivi compagni. 

Spalancai la porta facendo girare Cico verso di noi e intimandogli di lasciare andare il ragazzo. <<Cico non fare il coglione>> cercai di farlo ragionare, ma con scarsi risultati dato che la risposta fu <<Dai, non dirmi che stai dalla parte di questi sfigati>>. <<Basta, io lo ammazzo di botte>> esordì Lyon subito seguito da un <<Ettore fermo!>> urlato dalla sua fidanzata. <<Non devi toccarlo>> intimai al mio amico fissandolo dritto negli occhi neri come la pece. <<Alex non rompere il cazzo>> si interruppe per un breve attimo <<Fino a ieri lo prendevi per il culo e adesso lo difendi? Che incoerente, devi decidere da che parte stare>> concluse. <<Sto dalla loro parte, allora. Mi sono davvero stancato di insultare dei poveri innocenti che non hanno fatto niente di male->> abbassai lo sguardo consapevole di aver lasciato tutti senza parole. <<E sarebbe bello se anche tu li lasciassi in pace>> gli consigliai illudendomi di poterlo cambiare, ma l'unica cosa che ottenni fu un pugno sul naso accompagnato da <<Tu non mi dici cosa devo fare>> a cui io risposi prontamente. Ovviamente non esitai a colpirlo anch'io sul naso e all'istante due dei ragazzi alle mie spalle lo presero per le braccia, mentre l'altro prese me per un polso nel tentativo di allontanarci. Il biondo e la mora, invece, si gettarono su Giorgio che nel frattempo si era accasciato sul pavimento con le gambe al petto e, con le braccia attorno ad esse, poggiava la fronte sulle ginocchia. Quando tutti notammo la sua posizione calò il silenzio. Rimanemmo a guardarlo tremare con i suoi amici accanto che lo abbracciavano nel tentativo di tranquillizzarlo, l'unico suono che riempiva quella stanza fredda era il suo pianto. Emetteva delicati singhiozzi che mi fecero venire una fitta al cuore. E pensare che io ero in parte stato causa del suo malessere mi provocò un forte senso di colpa. Dovevo farmi perdonare a tutti i costi. Liberai il mio polso dalla presa di colui che mi aveva impedito di spaccare la faccia al mio migliore amico e mi avvicinai cautamente al castano raggomitolato per terra. <<Stai bene?>> gli chiesi cercando di non spaventarlo più di quanto non lo fosse già. Alzò lentamente la testa mostrando a tutti i suoi dolci occhietti lucidi e lievemente arrossati rivolti su di me. Con un filo di voce sussurrò un flebile <<No>> e subito dopo abbassò nuovamente lo sguardo verso pavimento. Udii una dolce voce femminile dirmi di andare a medicare il mio naso, ma la sola idea di allontanarmi da quel piccolo ragazzo non mi piaceva per niente. Prima ancora che potessi esporre il mio pensiero alla giovane, un mormorio di Giorgio attirò la mia attenzione. <<P-perché sei qui? Vicino a-a me, intendo->> al ché io sorrisi <<Mi fa male vederti ridotto così, non me ne andrò finché non starai meglio>> gli sussurrai all'orecchio in modo che solo lui potesse sentirmi. In cambio ricevetti un <<grazie>> carico di sincerità. Fu, forse la prima volta che pensai di poter avere un speranza, ma, di certo, non sarebbe bastato questo per farmi perdonare di tutto ciò che avevo fatto.

---------------------------------------------

◦•●◉✿ ɦαƭε σɾ ℓσѵε ɱε? ✿◉●•◦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora