Prologo

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Odio proprio la pioggia. Ma da oggi, mi piace un po' di più.

La strada è affollata, e mi faccio spazio a spallate tra la gente tenendo il mio ombrello in alto, per non ficcarlo negli occhi a nessuno.

La pioggia è da settimane incessante nella città, e tutti non fanno altro che lamentarsi. Invece a me piace: il profumo che l'asfalto sprigiona quando è bagnato, la sensazione delle goccioline che colpiscono il viso, e il rumore dello scroscio incessante sulla finestra. Certo, anche a me piacerebbe un po' di bel tempo dopo tutto questo diluvio, ma non ne sto facendo un dramma.

Immersa nei miei pensieri, non mi accorgo che un ragazzo enorme mi sta venendo addosso, e nel trambusto della folla mi urta la spalla e mi fa volare via l'ombrello.

"Ehi!" esclamo, voltandomi dalla sua parte, ma improvvisamente vengo abbagliata da un raggio di sole che fa capolino tra le nubi scure. Dimentico subito che sono stata colpita e mi paro gli occhi con una mano, per ammirare il gioco di luci che si sta formando sulle nuvole. La pioggia mi bagna il viso e mi spunta un sorriso sulle labbra.

"Lucie!" esclama la mia amica, riportandomi alla realtà. Jenny mi sta venendo incontro con il mio ombrello in mano, ma subito il suo sguardo scatta preoccupato davanti a me. "Luce, ti ha fatto una foto."

Il sole è andato via, ma ci metto qualche secondo per mettere a fuoco ciò che mi sta di fronte.

Dall'altezza, sembra che sia il ragazzo che mi è venuto addosso. Indossa una felpa nera con il cappuccio alzato, sopra una semplice maglia bianca. Con la mano sinistra regge senza fatica un ombrello, mentre con l'altra ha portato all'occhio una macchina fotografica. Appena incrocio gli occhi con l'obiettivo, il ragazzo abbassa la macchinetta. Con le labbra dischiuse in un'espressione sorpresa, il suo sguardo si aggancia al mio. Non posso fare altro che notare gli occhi color miele, molto particolari per un asiatico, e la loro forma piuttosto felina.

Rimango elettrizzata da questo scambio, tanto che mi accorgo a malapena che la mia amica mi sta scuotendo la spalla. Un battito di palpebre e si è già voltato per andarsene.

"Che mascalzone. Luce, andiamo, ti stai bagnando tutta" Jenny mi trascina via mentre io mi volto per guardare la schiena di quell'affascinante fotografo misterioso.

Rain. • Johnny SuhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora