Intervista anonima

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Intervista fatta ad una ragazza che preferisce restare anonima, buona lettura.


Ecco l'intervista:

Quanti anni hai?

25 

Vivi da sola a o con qualcuno? Se vivi con qualcuno, con chi? 

Vivo con mio padre e con il mio cane.

Qual è stata la tua reazione quando hai saputo della quarantena? Pensavi di doverci stare così tanto? 

Sono rimasta un po' scioccata perché mi trovavo in una situazione personale già stressante - di continui litigi con i miei parenti. Ma in realtà ero chiusa in casa già da due-tre settimane. Quanto alle disposizioni del governo, intuivo che la quarantena sarebbe durata a lungo in quanto seguivo la vicenda dall'inizio e all'università ho studiato epidemiologia quindi avevo abbastanza un'idea di cosa sarebbe successo.

Hai continuato a lavorare o studiare da casa? Se si, riesci a farlo come prima o senti di più il peso del lavoro? 

Ho continuato a lavorare e svolgere i miei progetti, in quanto prevedevano tutti un lavoro online già da prima. Per questo motivo mi sono trovata bene, da quel punto di vista. Ho dovuto solo rimandare di un po' alcuni impegni.

Quando parlarono per la prima volta di covid-19 pensavi potesse diventare una situazione così seria? 

Non subito: a metà gennaio ero abbastanza tranquilla che rispettando le disposizioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità la situazione si potesse arginare. Ma già a fine gennaio avevo deciso di non uscire più di casa per evitare di diventare un potenziale vettore della malattia. Meglio essere troppo prudenti che troppo poco, mi sono detta.

Come stai vivendo mentalmente questa situazione? Riesci a tenerti occupato in qualche modo?

Sono fin troppo occupata. Forse è un modo per distrarmi dal distanziamento fisico, ma anche prima in realtà avevo notato questo mio vizio di accumulare gli impegni. Sono un po' stressata, sicuramente per la quarantena ma soprattutto per una vicenda personale che mi è capitata il mese scorso e ancora non l'ho superata del tutto. Una mia presunta "migliore" amica ha improvvisamente deciso di non parlarmi più senza darmi spiegazioni. Poi ha tagliato i ponti anche con altri: tutti gli amici che avevamo in comune. La cosa mi ha presa alla sprovvista: inizialmente mi sentivo molto in colpa, così ho somatizzato lo stress e non sono ancora guarita dall'effetto che mi ha provocato.

Ti manca qualcuno o qualcosa in particolare?

Inizialmente mi pesava molto il non poter vedere gli amici, ma con le video chiamate abbiamo iniziato a sentirci anche più frequentemente di prima. Chi mi manca parecchio è il mio ragazzo. È praticamente l'unica difficoltà concreta che riscontro in questa quarantena.

La quarantena ha portato a te e alla tua famiglia dei problemi particolari (psicologici, materiali o di qualsiasi tipo)?

Come dicevo, ho un problema di somatizzazione dello stress che però è insorto per altri motivi, anche se non è migliorato molto nemmeno con il trattamento. Mia madre, che vive altrove, soprattutto all'inizio ha vissuto molto male la notizia: dormiva poco e ci chiamava continuamente dicendoci che temeva che non ci avrebbe più rivisti. Poi si è ripresa, perché ha trovato i suoi ritmi anche nella quarantena e si è tranquillizzata. Per il resto non abbiamo avuto problemi particolari. Mi rendo conto che siamo fortunati, perché non ci è mancato il denaro e nessuno di noi ha perso il lavoro. Io in particolare mi trovo in campagna, in una casa con giardino in cui posso svolgere sport e sbizzarrirmi in sorte di pic-nic.

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