~ Saggio ~

109 8 0
                                    

Il rientro in città fu piacevole, il tragitto in macchina da casa di Hoseok all'università fu tranquillo. Tenevo la sua mano nella mia, guardando il paesaggio scorrere non troppo veloce. Quella sera stessa Hoseok avrebbe avuto il saggio con l'università cosi, mi misi d'accordo con Tae, saremmo andati insieme.
- Alle otto nella palestra dell'università? - chiesi a colui che era divenuto il mio ragazzo. Sorrise felice, mostrando quelle bellissime fossette ai lati delle guance: - Ne. - non disse altro, il suo sguardo parlava per lui. Felicità, trepidazione, era preoccupato: - Mi piacerà tutto quello che vedrò stasera. In fin dei conti i tuoi compagni non ti vantano senza un reale motivo. - dissi poco dopo e Hoseok sorrise abbassando lo sguardo. Una volta preparato il borsone, uscì di casa per raggiungere la scuola, io avrei aspettato Taehyung. Nel silenzio della nostra abitazione, mi guardai intorno, riflettendo sugli ultimi mesi della mia vita. Ero passato dall'odiare Hoseok anche senza apparente motivo, dall'amarlo come mai mi era successo in tutta la vita. Neanche con una donna avevo provato quello che Hobie mi aveva trasmesso in cosi poco tempo. Nonostante fossi stato un stronzo, offendendolo il più delle volte, quel ragazzo si era innamorato di me; questo mi portò a chiedermi se già provasse qualcosa. Cosi come mi fece riflettere quanta educazione avesse Hoseok. I rintocchi della porta mi distrassero dai miei pensieri, quando l'aprii, un Tae vestito di tutto punto fece capolinea davanti i miei occhi. - È un saggio di danza, non stiamo mica andando ad un matrimonio. - dissi e lui, per tuta risposta, tirò piano una ciocca dei miei capelli ancora spettinati. - Tu invece sembri uscito da una pattumiera. - rispose spingendomi per entrare. - Ti stavi masturbando? - chiese ed io assottigliai lo sguardo.

Chiusi la porta, mi avvicinai lento e gli diedi uno scappellotto cosi forte che non poté non spostare anche il copro. - Ya, coglione. - disse, massaggiandosi la testa. - Devo solo cambiarmi e non ho bisogno più di masturbarmi, c'è chi lo fa per me. - risposi. Tae fischiò, schioccando poco dopo la lingua sul palato. Arrivammo puntuali in università, quel posto non era mai stato cosi pieno; prendemmo posto davanti al palco e aspettammo che le esibizioni avessero inizio. Guardandomi intorno, notai molte scritte con il nome di Hoseok sopra: - Che cazzo sono quelle cose? - chiesi e Tae guardò nella mia stessa direzione. - Credo si chiamino cartelloni di incoraggiamento. - schernì. Lo guardai cosi male che se avessi avuto mani al posto degli occhi lo avrei riempito di cazzotti. - Non mi piacciano. - dissi, guardando di nuovo verso quelle ragazzine che non la smettevano di emettere piccoli urletti. Quando finalmente le luci si abbassarono, capii che tra poco avrei visto di cosa era capace il mio adorato Hoseok. - Loro saranno i secondi. - mi disse Tae a bassa voce. - Si esibiranno prima in gruppo e poi solo Kookie e Hobie. - feci si con la testa. Sentii qualcosa all'altezza del petto, il cuore aveva preso ad accelerare cosi forte che faceva quasi male. La prima esibizione finì in fretta, toccava a loro; una decina di ragazzi salirono in silenzio religioso sul palco. Si potevano udire le urla e i gridolini eccitati di quelle oche giulive. Prestai la massima attenzione a quello che mi stava di fonte, partì la musica ed io non sentii che quello.

Le movenze di Hoseok erano cosi eleganti e leggere che sembrava volare sul quel palco, uniforme ai movimenti degli altri, sembravano un unica cosa eppure, riuscivo a vedere solamente lui. Hoseok aveva tutto: portamento, eleganza, raffinatezza. Era etereo e reale allo stesso momento, qualcosa di astratto ma al contempo, di ben definito. Mi ritrovai ad essere eccitato dal movimento del suo corpo tanto da dover deglutire spesso per cercare di arginare la secchezza che avevo in gola. Il ballo di gruppo arrivò al termine, vidi Hoseok cercare i miei occhi sorridendo; strinsi di poco le gambe cercando di ricambiare. Quando fu la volta di lui e Jungkook, il mio raziocinio andò in pappa. Non era descrivibile quello che stavo sentendo, non riuscivo a trovare parole per esprimermi un qual si voglia pensiero. Tutto arrivò alla fine: saluti, congratulazioni, baci e consegne di fiori avvennero e finalmente potemmo tornare a casa: - Hoseok. - dissi. Si vedeva quanto fosse stanco eppure quando voltò lo sguardo verso di me, mi regalò un sorriso talmente pieno di felicità che l'aria mi si bloccò nei polmoni.
- Ero completamente abbagliato mentre ti guardavo. - continuai. Corrugò per un attimo la fronte non smettendo di sorridere.
- Da cosa Yoongi. - disse a bassa voce, cambiando la sfumatura nei suoi occhi. - Il tuo corpo mentre ballavi. - risposi, cercando di regolare il mio respiro. - Cosa aveva il mio corpo da farti rimanere abbagliato? - chiese ed io mi morsi il labbro inferiore.

- Non ti ho mai visto cosi eccitante da quando ci conosciamo. - risposi, dando voce ai miei pensieri. Si sedette sul letto, allargando di poco le gambe: - Ballare per me viene dopo il sesso, mi danno lo stesso estremo piacere. - disse carezzando piano il letto su cui era seduto. La gola secca fece di nuovo capolinea, deglutii rumorosamente: - Solo che adesso ho qualcosa che mi provoca più piacere di tutte e due le cose messe insieme. - continuò ed io corrugai di nuovo la fronte.
- Cosa? - sussurrai, non avevo più la capacità di parlare. - Non cosa, chi. - rispose. Sentii i miei piedi muoversi verso di lui: - Tu. Tu sei colui che mi provoca più piacere. - al che non riuscii più a trattenere il mio istinto. Salii cavalcioni su di lui, cominciando a baciare quelle splendide labbra, calde e mie. Quella notte Hoseok si concesse a me e fu la notte più belle di sempre. La mattina mi aspettava una giornata pesante in Università, avevo due verifiche e avevo dormito pochissimo, sorrisi tra me e me, avrei passato volentieri una altra notte cosi. - Sei impazzito che ridi da solo? - chiese il mio migliore amico. Guardai il suo volto, aveva esattamente la mia stessa espressione: - Anche tu ci hai dentro ieri? - chiesi e lui sgranò gli occhi diventando tutto rosso. Scoppiai a ridere: - E bravo il mio piccolo TaeTae. Quei ragazzi sono pericolosi. - dissi e lui rise facendo si con la testa. - Non credo sia la parola più adatta. Sono armi per lo sterminio di massa. - rispose ed io scoppiai a ridere.
- L'esibizione di ieri non ci voleva. - dissi e scosse la testa. - Te l'ho già detto che mi piace la persona che sei diventato? - chiese ed io mi soffermai a guardarlo. Anche io sentivo di non essere più lo stesso Yoongi di una volta, sì sempre incazzato davanti alle cose che mi infastidivano. Eppure c'era davvero qualcosa di nuovo e mi ritrovai a pensare che mi piaceva quella nuova sfumature di me. - Ti prendo lo stesso a calci in culo se mi rompi le palle con le tue battutine. - risposi. Se la mandibola non fosse stata attaccata all'osso, la bocca di Taehyung sarebbe caduta a terra per quanto l'aveva spalancata. Non potei non scoppiare a ridere, mi venne quasi male alla testa.

𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora