Capitolo 1

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Sole accecante,caldo afoso.
Harry si affretta ad annaffiare i fiori esposti fuori,potrebbe non usare neanche l'acqua visto che sta grondando di sudore dalla testa ai piedi.
I suoi capelli lunghi sono appiccicati alla sua fronte e tutto quello che desidera è di ritornare alla stanza del dormitorio ed accendere l'aria condizionata.
Ma non può.
Deve finire il turno lavorativo,questo significa altre orette sotto il sole cocente.
Guarda il sole e si porta una mano sopra la fronte,si asciuga il sudore,afferra l'annaffiatoio e lo riempie d'acqua.
Mentre sta annaffiando i fiori nota un ragazzo che sta entrando nel negozio di tatuaggi di fronte al fioraio.
Lo guarda entrare e subito si rende conto che è Louis Tomlinson,uno dei ragazzi più altolocati e popolari della città.
Un bel ragazzo,pensa.
Harry Rientra e chiede al proprietario se può prendersi dieci minuti di pausa,esce e va a sedersi sotto l'ombra di un albero lì vicino.
Osserva in silenzio le macchine che passano e le poche persone
che hanno il coraggio di uscire di casa con questa temperatura.
Chiude gli occhi e si sdraia sull'erba.
Annusa l'aria che sa di erba appena tagliata.
"Sei il ragazzo che vende fiori? "
Una voce distrae Harry dai suoi pensieri,apre gli occhi e vede due profondi occhi azzurri che lo stanno osservando dalla testa ai piedi.
Si rende conto che quella persona è Louis,proprio quel Louis.
"Allora? Sei tu?" Sembra seccato e spazientito.
"Ehm eh si sono io" balbetta e si alza velocemente.
Si sposta i capelli dalla fronte e cerca di sistemarli velocemente.
"Devo comprare dei fiori per mia madre,scegli tu quali,che di queste cose non me ne frega un cazzo" dice velocemente.
"Ehm non so,cioè che gusti ha tua mamma?" Cerca di rispondere senza sembrare di essersi appena alzato.
"Cazzo ne so,scegli qualcosa a caso"
"O-okey ehm andiamo..lá" indica il fioraio.
Louis accelera il passo,seguito da Harry.
"Penso che che questi qua,vadino bene...o no? Non so" balbetta.
"Senti,vanno bene,ecco i soldi,tieni il resto"
"Ah va bene" cerca di fare un bel sorriso senza far tremolare le labbra.
Harry si sente in imbarazzo,scrutato a vista da quel ragazzo.
Impacchetta il vaso e glielo porge.
"Grazie di di aver scelto il nostro negozio" stessa frase ogni volta che vendeva qualcosa.
Louis prende il pacchetto e lo guarda di nuovo dall'alto al basso.
"Avresti bisogni di una doccia" dice.
Harry non riesce a trattenersi e arrossisce e comincia a balbettare qualcosa.
"Si si ehm lo so ma"
È in evidente imbarazzo e gesticola con le mani.
"Ciao...mh Harry" abbassa lo sguardo verso l'etichetta con scritto nome e cognome.
"Si cioè no,ehm si"
Comincia a tremargli il labbro e non sa neanche cosa rispondere ad una semplice domanda.
Cazzo ma che mi prende? Pensa Harry fra sè e sè.
Louis gli da un ultimo sguardo,poi si gira e se ne va.
"Porca puttana" impreca. "Che figura di merda"
Si sente ancora più accaldato di prima,pieno di vergogna.
Guarda Louis che sta andando verso il centro e vorrebbe non rivederlo più.
Guarda l'orologio e decide di tornare al dormitorio.
"Basta,recupero le ore domani,ma per oggi basta"
Si toglie la divisa e la lascia appesa alla porta.
Va verso la sua moto,si mette il casco e accende il motore.
Parte e si dirige al dormitorio.
Harry apre la porta della sua camera e va subito in bagno per farsi una doccia.
Apre l'acqua,fredda e subito Entra buttandosi sotto il getto d'acqua.
Non pensava a qualcosa di preciso e l'acqua faceva scorrere via tutti i suoi pensieri.
Di solito le sue doccia duravano un'oretta,in quei momenti si rilassava e riusciva ad essere senza pensieri.
Con riluttanza spegne l'acqua e fa un passo per uscire. Sospira e si aggiusta i capelli,lasciandoli umidi.
."devo studiare,dio". Sbuffa il ragazzo che non è il tipico studente modello che troviamo di solito nei college,anzi salta le lezioni,non studia,non sta attento mentre il professore spiega e se ne frega di avere buoni voti.
Ma fra una settimana si svolgerà l'esame finale e se Harry non riesce a superarlo sua madre sarà costretta a riportarlo a casa,e per lui,tornare a casa è come entrare all'inferno.
Prende un asciugamano e lo arrotola intorno alla vita.

A: Niall
Dopo esci,vero?

Doveva studiare,ma non poteva rinunciare ad uscire con il suo migliore amico.
La risposta del biondino fu quasi immediata.

Da: Niall
Ovvio harold
20:30 al Magicland

Certo di uscire più tardi,si siede sulla sedia e apre il libro di Letteratura praticamente nuovo e mai usato.
Dopo essersi perso di nuovo nei suoi pensieri riesce a studiare le prime pagine del libro senza troppe complicazioni.
."pausa". Sospira.
Si alza e si veste velocemente per uscire.
Esce dalla sua porta e si scontra con un ragazzo.
."s...scusa". Balbetta Harry e continua a camminare.
."riccio guarda dove vai".
A quelle parole si gira e con grande stupore riconosce il ragazzo che poco fa era andato a comprare fiori per sua mamma.
Louis Tomlinson.
Lo guarda dritto negli occhi ed Harry si perde in quell'azzurro ghiaccio per pochi istanti.
"Oh ehm ciao" balbetta. "P-piaciuti i fiori a tua mamma?"
"I cazzi tuoi?" Replica louis "comunque dov'è la stanza 153?"
Harry comincia a respirare piano e cerca di trattenere la calma,odiava essere trattato male.
"È la stanza in fondo al corridoio" indica una porta in lontananza.
Senza dire niente il nuovo arrivato si gira e cammina verso la sua stanza.
"Vedo che ti sei fatto una doccia,bravo" detto questo entra e si chiude nella sua nuova stanza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 14, 2014 ⏰

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