Capitolo 7

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Non potevo crederci, era viva ed era una serva di questa casa. Quando ci guardammo negli occhi lei non mi riconobbe, anche perché probabilmente non mi aveva mai notato al villaggio e io che la guardai con stupore misto a gioia. Tutto questo durò un attimo, e Shi continuò per la sua strada e io per la mia sempre accompagnato dalla serva anziana.
Quest'ultima mi guardò e chiese:
'' La conosci? ''
'' No, cioè si. Non lo so. '' Risposi incerto. Di per sé non la conoscevo, ma ne ero innamorato in un certo senso. Non sapevo niente di lei, neanche il nome. Forse mi ero innamorato solo del suo gesto generoso. Forse non ero realmente innamorato di lei ma solamente di quel gesto che aveva compiuto.
'' No, tu non la conosci ma vorresti conoscerla'' concluse l' anziana.
'' Io...'' iniziai la frase ma non riuscii a finirla.
Ne frattempo eravamo arrivati nel mio alloggio.
Mi diede la chiave e mi disse che fra tre ore si mangiava. Entrai dentro la stanza e devo dire che non era male per uno schiavo. Cioè io immaginavo che gli schiavi dormissero sulla paglia nel porcile e lavorassero quattordici ore al giorno. Ma questa stanza dimostrava che non trattavano gli schiavi come li trattavano la maggior parte dei padroni. Di per sé non era una stanza lussuosa, ma aveva il suo fascino, era molto piccola, con un letto, una piccola scrivania e un armadietto per tenere in ordine i vestiti. A fianco c'era un'altra stanza: il gabinetto. Per lavarsi si doveva andare fuori e immergersi in una vasca piena d'acqua. Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi.

Mi svegliai in una foresta ed era molto buio. Nonostante questo mi sentivo a mio agio. Tra gli alberi scorsi una luce bianca e la seguii. Arrivato abbastanza vicino per vedere cosa provocava quella luce, ci vidi dentro un volto di ragazza. Era addormentata, o così mi sembrava. Sentii una voce nella mia testa:
''Oh fratello. Ti stai rinforzando. Io purtroppo non ce la sto facendo e se non trovo un corpo la mia essenza volerà via e si disperderà nel nulla come del fumo nel vento. Devi aiutarmi o scomparirò per sempre''
Non sapevo chi fosse ma ebbi una gran paura. Mi guardai attorno e tutta la foresta sembrava sovrastarmi. La voce riparlò:
'' Se vuoi sapere chi sei devi liberarmi perché noi due siamo legati, devi cercarmi e trovarmi''.

Mi svegliai di soprassalto ancora nel lettuccio della cameretta e qualcuno stava bussando alla porta. Doveva essere lì da un po' perché sbraitava e non era per niente felice. Non era la prima volta che facevo un sogno del genere.
Mi alzai e andai ad aprire. A bussare era stato un ragazzo e mi disse che era ora di mangiare.
Così lo seguii, e andai con lui. Guardai la sua uniforme e a quanto pare il giorno dopo avrei dovuto indossare una di quelle.
Non mi sentivo schiavo, ma un ospite. Ma non ero ne l'uno ne l'altro. Comunque mi sarei potuto trovare bene. Questo lo pensavo perché non sapevo cosa mi sarebbe successo. Ma ancora non è il momento di parlarne...

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