A come A-P-A-T-I-A

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Le albe meccaniche,
sorgevano timide.

Come di consueto,
mi alzavo,
sormontata da mille vicissitudini
che colmavano
le mie intere giornate,
assorbendole come spugne...

Con solerte e maniacale cura,
adempivo, assolvevo e portavo a termine
i miei obblighi e i miei compiti,
in maniera passionale,
smaniosa e soddisfatta,

risoluta e determinata.

Credevo fermamente
in ciò che facevo,
perché era giusto così ed era così
che doveva andare.

Ero troppo severa con il mio IO,
non volevo sensi di colpa dilanianti.

Non potevo permettermeli e non
avevo il tempo materiale
per pensarci;

mai mi sarei perdonata
un simil affronto e confronto.

Mi dava troppo fastidio
l'idea di
dover render conto delle mie "sconfitte"
ai miei demoni,
alla mia essenza bipolare
e al mio enigmatico dualismo,
che nascosti ad un angolo,
aspettavano qualche mia
impercettibile mossa,
per inveire
malevolmente gaudenti
sulla mia labile psiche.

Sarebbe stato troppo alto
il prezzo da pagare;

non potevo e non dovevo
DAR LORO VINTA!

TUTTO ERA SOTTO CONTROLLO,
IL MIO CONTROLLO.

Ero padrona del mio mondo.

Mi sentivo SICURA, UTILE, INDISPENSABILE, PERFETTA.

Poi,
senza che ti aspettassi,
senza avvisarmi,
hai fatto irruzione.

Sei piombata così,
all'improvviso...

Come un acido corrosivo,
annebbiando e offuscando
la mente ormai pervasa
da una sensazione di noia, di catartica atarassia e plumbea monotonia,
miste ad un' involontaria e fiacca
spossatezza.

Realista, cinica e sadica sei,
nel vedermi così lisergica,
spasmodica.

Rintanata,
nella mia composta "letargia".

Non ti dispiace affatto,
anzi,
lo fai apposta.

Sembra quasi tu voglia,
diventar parte integrante
di tutto quello che fino a ieri,
orbitava attorno a me.

Egoista.

Non esisti solo tu.

La tua invadenza,
ha messo tutte le altre cose da parte,
mettendo tutto in discussione,
eccetto la moltitudine di pensieri
che puntualmente
aggrovigliano, stuprano, attanagliano e masturbano
le mie contorte cervella perennemente
al "lavoro",
senza mai avere un attimo di sosta...

Senza mai "riposarsi".

Un "abusivo" arrovellamento,
più fastidioso del trapanare continuo, chiassoso e assiduo
di un martello pneumatico.

Non so nemmeno io
perché scrivo,
dal momento che hai messo
tutte le carte allo scoperto e in gioco...

LE MIE CARTE!

Hai stravolto,
il mio EQUILIBRIO;

ammesso che io,
l'abbia mai raggiunto o avuto
un equilibrio.

Ero atta a tenermi
sempre impegnata,
forse perché
dentro di me già sapevo
che di punto in bianco,
saresti venuta a far capolino...

Bussando alla mia porta;

ma non davo peso a questo,
sicché tenendomi "VIVA"
avrei in qualche modo
scacciato e messe a tacere,

la tua presenza, la tua voce,
la tua pulce nel mio orecchio.

Mi sbagliavo enormemente.

Ah povera sciocca, illusa...

Ed ora ho paura
che tu possa imperterrita,
farmi compagnia
per parecchio tempo;

non te ne andrai facilmente, anzi mai più.

Ne sono certa.

Perché vedi, mia "cara",
il punto è che non so
nemmeno io
se ora come ora,
VOGLIO ESTRANIARTI DA ME.

La verità è che lentamente,
stai diventando
"PARTE DI ME".

Mi sto ABITUANDO A TE.

Mi stai plasmando,
come tu vuoi.

Allora ti chiedo,
CHI SONO, o per meglio dire,
COSA SONO?

Quale è IL MIO POSTO?

Sto vomitando al mondo,
la mia angoscia,
razionalmente voluta.

Rimugino e rammento
a me medesima che forse,
son stata io inconsciamente a cercarti.

Quindi la colpa è mia?

Giusto?

Direi proprio di sì.

Me la son cercata,
lo so.

Ne sono consapevole a pieno.

Seppur lo abbia
sempre camuffato e negato.

Ad oggi,

sono combattuta, scostante,
lunatica, inconcludente,
irrequieta, ribelle, triste,
asociale, misteriosa, glaciale,
anaffettiva, volubile, ermetica,
indolente;

a tratti,
dannatamente insopportabile.

È per questo,
che hai fatto breccia su di me.

Così facendo,
siedo appoggiata
alla mia scrivania e di notte,
nel silenzio assordante,
avvolta dall'insonnia
che ormai bisbiglia, permea,
incalza ed impregna
I MIEI SOGNI
di un inchiostro
più corvino e funereo della pece,

quando nessuno mi sta attorno,
ripeto a voce greve:"NON ME NE FREGA PIÙ NIENTE".

In fondo,
è quello che avresti voluto
sentirmi dire da sempre,

cara APATIA!

Non credo tu possa spezzare
quest'incantesimo,
frutto della tua magia nera.

Non dimenticarti che
ci hai messo tu lo zampino
e mi hai usata
per il tuo scopo.

Io ero solo un mezzo,
un "vettore" del tuo influsso
che ricadeva su di me ed io,
l'ho accolto accondiscendente.

Ho bevuto
spontaneamente
la tua pozione.

Questo tu,
lo sai molto bene.

Mi conosci da sempre,
praticamente da una vita intera.

È da  quando sono nata
che vegli su di me e sei stata in disparte, nascosta,
per tutti questi lunghi anni.

Non ti biasimo...

Dopotutto,
SEI L' UNICA AMICA CHE HO!

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 06, 2020 ⏰

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