CAPITOLO 8

27 3 0
                                    

Nei giorni successivi Fiona si è impuntata che deve andare in palestra e ovviamente io devo farle da spalla, così dopo aver preparato il borsone, andiamo alla palestra Flower, parcheggio davanti alla struttura e ci dirigiamo al bancone.

Seduto alla scrivania c'è un uomo abbastanza giovane, all'incirca sui trent'anni, appena ci avviciniamo ci fa un grosso sorriso -Buon giorno-,

-Salve, quanto costa un abbonamento annuale per la sala pesi?- chiede Fiona sicura di sé, ma io non sono molto convinta di quello in cui mi sto cacciando, non sono per niente una persona atletica sarà proprio una bella sfida.

-Allora questo mese c'è un'offerta vantaggiosa, 550 euro di iscrizione e visita medica- io e Fiona ci guardiamo contemporaneamente,
-Mentre un ingresso?- chiedo io
-7 euro-
-Perfetto allora per ora iniziamo con un'ingresso intanto che la mia amica decide sul da farsi- dico,
-Molto bene ecco i costi ingressi- gli sorrido calorosamente, 
-Bene ragazze buon allenamento- e dopo averci dato badge entriamo negli spogliatoi della palestra. 

Lo spogliatoio è molto grande, con tanti armadietti per contenere oggetti, alcuni vuoti altri chiusi a chiave, delle panchine al centro della stanza dove io e Fiona appoggiamo le nostre cose ed infine un bagno anch'esso enorme con le docce e i wc. 

-Sei pronta a far vedere di che pasta siamo fatte?- mi stuzzica,

-Io per torta- rido, lei rimane a guardarmi senza capire così aggiungo, -Lasciamo stare, forza sbrighiamoci-

**************

La palestra è ben attrezzata, ci sono delle pedane da corsa con diversi livelli di inclinazione davanti alla scala da cui siamo salite, alla destra 5 cyclette, due delle quali sono occupate, mentre a sinistra ci sono le panche per gli addominali e attrezzi per le gambe e ovviamente un angolo riservato per il corpo libero. Dopo aver osservato con cura la sala ci dirigiamo verso le cyclette, Fiona si incammina per prima mentre io mi chino per allacciarmi una scarpa, ma girato l'angolo che porta verso di lei, mi imbatto in qualcuno che esce da una porta bianca proprio lì dietro. Alzo gli occhi e lo vedo, è il ragazzo del negozio di tatuaggi, indossa dei pantaloni blu e una maglietta bianca, è leggermente diverso dalla volta precedente, ha un leggero strato di barba che lo rende molto più sexy. 

-Dovremmo smetterla di incontrarci così- mi dice ridendo,

-Mi sa che non sarebbe una cattiva idea, che ci fai qui?- dico senza riflettere "Martina secondo te cos'è qui a fare? si starà allenando a giudicare dai suoi bicipiti, ammazza che bicipiti" lui risponde subito, non per vantarsi ma con fare molto dolce,

-Faccio il personal trainer, a proposito non ci siamo ancora presentati piacere Nicolas- mi risponde indicando il cartellino che indossa sulla maglietta. Noto che il suo nome si scrive senza h, ma non voglio fare domande stupide così mi presento.

-Piacere mio, io sono Martina, la mia amica ed io siamo venute qui a fare un po' di esercizio per buttar giù i chili delle feste anche se, a dir la verità diciamo che mi ha più che altro costretto-, al nostro primo incontro non mi sono resa conto che avesse due buchi all'orecchio, effettivamente ci siamo visti praticamente di sfuggita, ma gli stanno proprio bene,  

-Beh dovrò ringraziare la tua amica allora- mi fa l'occhiolino, io arrossisco e cambio subito discorso,

-Posso chiederti un consiglio? da che attrezzo è meglio partire se si è inesperti?-, lui ci pensa un attimo e a giudicare dal sorriso che sta cercando di trattenere deve aver capito un doppio senso, ma dopo pochi secondi mi risponde, 

-Tutto dipende da che parte del corpo vuoi allenare. Se vuoi rafforzare i muscoli della gambe ti consiglio di fare un po' di cyclette per iniziare e poi la pedana da corsa, se invece vuoi concentrarti sull'addome ti consiglio un po di addominali con attrezzi o anche a corpo libero.  Ti avrei seguita molto volentieri, ma purtroppo ho un ragazzo che ha un appuntamento tra 5 minuti e starà qui per un'oretta, se hai tempo dopo possiamo fermarci a fare un po' di esercizio insieme- sorride aspettando una conferma positiva,

-Sarebbe una bella occasione, ora scusami ma devo scappare la mia amica si starà chiedendo che fino ho fatto, a dopo- e mi dirigo subito da Fiona con le guance rosse un po' imbarazzata e sorprendentemente felice di averlo rivisto.

-Martina dov'eri finita? E perché mi sembri così- la interrompo prima che finisca la frase -imbarazzata?-,

-Si esatto, ti ho vista parlare con quel ragazzo chi è?- mi domanda curiosa come solo Fiona può fare, 

-A dir la verità ci siamo scontrati oggi per la seconda volta-,

-Vi eravate già visti allora?- solleva le sopracciglia come per dire che c'è del tenero tra noi,

-Si e no Fiona, Nicolas e io ci siamo appena presentati però  ci siamo già visti al negozio di tatuaggi ma nulla di ciò che pensi tu- concludo l'argomento pronta ad iniziare l'esercizio che Nicolas mi ha consigliato.

-Tu non me la racconti giusta- dopo avermi fatto un sorrisetto malizioso si rimette le cuffie alle orecchie e continua ad allenarsi.

Non riesco a smettere di pensare ai suoi occhi verdi, così profondi, alla sua voce calda e al suo sorriso, è deciso devo rivederlo. 

**************

E' passata un'ora da quando ho incontrato Nicolas e mi ha proposto di fare esercizio con lui, così decido di lasciare Fiona a fare ancora un po' di tapisroulant  e andare a prendere un tappetino per fare un po' di stretching. Non mi è mai piaciuto fare gli addominali, perciò decido di effettuare un po' di allungamento degli arti, quando sono in piedi con le gambe tese intenta a toccarmi con le mani la punta dei piedi, sento dietro di me una voce famigliare. 

-Ciao- mi alzo di scatto con le guance in fiamme,

-E' da molto che sei qui?- chiedo

-Il tempo necessario ad ammirare il panorama, se vuoi posso farti vedere qualche esercizio più appropriato, io stacco alle 17.00, quindi ho un'oretta ancora libera prima di finire il turno- dice guardandomi dritta negli occhi, "cielo che begli occhi"

-Volentieri grazie-, lui si dirige subito a prendere un materassino dalla cesta e si mette affianco a me.

Il suo corpo compie dei movimenti puliti e leggeri, in confronto io sembro un elefante in una cristalleria. 

-Come te la cavi con gli addominali?- mi chiede sorridendo, "ti prego, ma perché?"

-Non è il mio esercizio preferito se devo essere sincera, anzi credo che non abbia un esercizio preferito, però se dobbiamo farli facciamoli, sono pronta per farli basta che non ridi-, dico mettendogli un finto broncio, 

-Va bene promesso, dai che ti tengo le gambe- si posiziona davanti a me tenendomi giù i piedi mentre faccio gli addominali, arrivata a venti mi fermo, 

-Direi che venti sono più che sufficienti è dalle elementari che non li faccio abbi pietà- gli dichiaro coprendomi la faccia dalla vergogna,

-Non vergognarti la prossima volta ne farai di più ne sono sicuro e poi così possiamo lavorarci- ride e gli tiro una pacca sulla spalla in modo dolce.

Quest'ora in sua compagnia passa fin troppo velocemente, restiamo più che altro a parlare che a fare esercizi, vedo Fiona che ci spia e mi sorride facendomi l'occhiolino ogni volta che lui cerca di instaurare un contatto fisico e proprio in uno di quegli istanti ci scatta una foto con il flash. Lui sembra non accorgersi di nulla o forse non vuole dare troppo peso a questa figuraccia e io sento la temperatura della stanza diventare molto calda.

Non è un addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora