10. Mi Dispiace

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Il battito accelerato, il fiato corto, le gambe tremanti, le farfalle nello stomaco, il formicolio nel basso ventre.


Non pensavo si potessero provare tutte queste emozioni insieme, eppure era reale, tutto quello che stava accadendo lo era.

Non capii molto cosa stava succedendo, la mente era completamente annebbiata dal desiderio ed ero ormai incapace di fare pensieri anche lontanamente decenti.

Le sue labbra erano incollate alle mie, mentre poggiava le mani sulla mia pancia, praticando una lieve pressione, incitandomi ad indietreggiare.

E così feci, finché non sentí qualcosa dietro di me che mi impedí di compiere altri passi e che mi fece inciampare.

Lasciai fuoriuscire un piccolo urlo quando la mia schiena entrò in contatto con la superficie morbida del letto.

"zitta che ci sentono" disse Payton che si trovava sopra di me e coprì la mia bocca con la sua mano, che poco dopo morsai facendogliela ritrarre velocemente e provocandogli un lieve dolore, mentre io risi.

Cercai di nuovo le sue labbra, fu un bacio diverso questo: travolgente e sicuro, dove trapelarono mille emozioni e le farfalle nel mio stomaco non fecero che aumentare.

Le sue mani iniziarono a vagare sul mio corpo senza una meta precisa e per la prima volta mi resi conto di non avere paura, come successe con Peter, era completamente differente, ero finalmente tranquilla.

Infilai le mani sotto il tessuto della sua canotta e sentii i suoi muscoli contrarsi sotto al mio tocco.

Gli sfilai la canotta larga e la buttai sul pavimento, lui fece lo stesso e ben presto anche la mia maglietta e i miei pantaloni mlitari fecero capolino sul pavimento.

Rimasi in intimo, ma non mi sentii in imbarazzo, il modo in cui mi guardava era indescrivibile tanto da lasciarmi senza fiato, mi faceva sentire bella e senza difetti.

Gli afferrai il viso e lo avvicinai con foga al mio e lo baciai, e lì capi, io lo volevo, quella sera di agosto lo volevo più di chiunque altro.

Si staccò e lo vidi esitare sul mio viso, mi fissò intensamente, prima di spostare i suoi occhi sul comodino di fianco al letto per poi riportarli nuovamente su di me.

"sei sicura?" vidi il suo sguardo vacillare in attesa di una mia risposta e riuscii a notare qualcosa di scuro attraversare i suoi occhi, ma non riuscii a capire bene che cosa perché già il secondo dopo era sparito.

Ero sicura? Stavo veramente facendo la scelta giusta? Me ne sarei pentita un giorno? Non sapevo se era giusto, se me ne sarei pentita, in quel momento pensai solo a quello che volevo.

Annuii lentamente e un sorriso prese posto sul mio viso.

Lui non perse tempo e si sporse verso il comodino, dove aprí un cassetto e tirò fuori una piccola bustina blu.

Sentii il rumore della plastica strapparsi e istintivamente chiusi gli occhi.

Una emozione diversa mi stritolò lo stomaco: forse era eccitazione o forse ansia, era comunque normale in quella situazione, giusto?

Sentii il letto piegarsi ai lati della mia testa e aprii gli occhi ritrovandomi le braccia di Payton di fianco al viso e lui a pochi centimetri dalle mie labbra.

Presi un lungo sospiro e mi preparai, non sapevo come comportarmi, era pur sempre la mia prima volta.

'tutto verrà da sé' pensai e riuscì a sentirmi più tranquilla.

"guardami" disse e io lo feci, perdendomi nei suoi occhi poco dopo.

Ero così presa che in un primo momento non mi accorsi della biancheria che scese lungo le mie gambe per poi raggiungere il pavimento.

Un attimo dopo una fitta colpì il mio basso ventre e contrassi il viso per il fastidioso dolore mentre Payton aumentava il ritmo.

Non staccai mai il contatto visivo da lui e questo aiutò a distrarmi.

Una volta arrivati entrambi al culmine si stese sul letto sfinito, io nelle sue stesse condizioni e con un sorriso sulle labbra.

"è stato..." fece fatica a trovare le parole "...wow"

"già" dissi ridendo, una risata quasi impercettibile.

Era stata in assoluto la notte più bella della mia vita, mi sentivo nuova e libera come non mai. 

Mi avvolsi nel lenzuolo bianco e andai verso la porta del bagno, di fronte al letto, non prima però di aver raccolto i vestiti da terra.

Mi feci una doccia veloce e fredda, mentre rivissi tutto, in ogni minimo dettaglio. Era come se mi fossi liberata di un peso, mi sentivo più leggera e inoltre la nostra relazione aveva raggiunto nuovi livelli ed era diventata più sicura.

Tornai in camera e mi stesi nuovamente nel letto con lui, non parlammo, il suo sguardo era perso, distante e quella strana oscurità ricomparse, ma non riuscii a capire di cosa si trattasse perché chiuse gli occhi.

Decisi di lasciar perdere, sapevo che se doveva dirmi qualcosa lo avrebbe fatto, a suo tempo, ma lo avrebbe fatto, o almeno sperai fosse così.

Poggiai la testa sul suo petto e chiusi gli occhi, la stanchezza iniziò a farsi sentire.

Tutti i suoni esterni iniziarono a farsi più attutiti, sentivo solo il battito del suo cuore e un "mi dispiace" fuoriuscire dalla sua bocca in un sussurro.

Qualcosa scattò nella mia testa, un allarme, mille paranoie presero posto nella mia testa: perché lo aveva detto? Perché gli dispiaceva? E per cosa? 

Scacciai queste paranoie pensando che probabilmente era stato solo frutto della mia immaginazione. La sera tardi, e soprattutto dopo quello che è successo, è normale scambiare la realtà con l'immaginazione, no? Sperai vivamente di avere ragione.

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Nuovo capitolo, un po' diverso dal solito. È stato abbastanza difficile scriverlo, usare le parole giuste per descrivere scene così delicate, ma non mi lamento del risultato.
Che ne pensate?

Vi consiglio una storia che a parer mio (per quello che ho letto) è scritta molto bene: la trovate sul profilo di ccvdmv

Buon weekend a tutti.
Love u❤️

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora