XLII

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"penso la mia vecchia casa in Inghilterra, perché me lo chiedi?"

"no così per sapere."

"il tuo?"

"st james park, è vicino Buckingham Palace."

"che ne dici di andarcene a Londra adesso con il primo volo?"chiede.

"cosa? Sei impazzito, io lo vorrei tanto ma domani è il mio compleanno, non posso poi c'è mia madre a casa."

"sai che tua madre non è qui quando potrebbe esserlo."

Mi vieni da piangere al solo pensiero perché lo so che è la verità, la spesa la faccio sempre io di solito.

"lo so ma non voglio pensarci."

"già non eri tu quella affrontiamo i problemi e liberiamocene?"

"sì certo, mi sono liberata del pensiero fregandomene altamente dell'esistenza dei miei genitori la maggior parte delle volte."

"dovresti parlare con lei, adesso che non c'è più tuo padre hai solo lei."

"ci ho già provato ma è del tutto inutile, non riesco a capire ogni volta che provo a parlarle lei sembra disinteressata e guarda il telefono e mi sento così fallita che non voglio più farlo a parte a volte. E poi io e mio padre ci odiavamo, i momenti felici con lui sono pochissimi rispetti a quelli brutti."

Mi sfogo così, è stato liberatorio, di solito non parlo con gli altri di tutto ciò.

"scusami tantissimo."urlo.

"sai che non devi scusarti vero? Non ne hai motivo, non sei fallita, sei meravigliosa e speciale per me."

Mi si scalda il cuore sentendo le sue parole.

Lo ringrazio e lo abbraccio mentre lui rimane rigido.

Il pomeriggio passa velocemente.

Mi metto un vestito viola di pizzo e tulle, devo dire che è davvero carino, anche se è un po' corto per i miei gusti.

Mi arriva a metà coscia.

Indosso un paio di vans nere e mi trucco bene visto che ho un po' di tempo.

Dominic mi fissa e io faccio lo stesso.

Lui in realtà ha dei jeans neri e una maglietta nera ma è comunque bellissimo.

Alla festa le mie amiche mi abbandonano per andare dalle loro crush, traditrici, non sapevo ci fossero anche loro.

Dominic come sempre scompare senza che io me ne accorga.

Meglio uscire, in questa stanza mi manca il respiro.

In giardino un ragazzo ci prova spudoratamente con me ed io lo rifiuto tirandogli un pugno in faccia, fortunatamente sono tutti troppo ubriachi per accorgersene.

Scoppio a piangere e decido di andare a bere qualcosa, in fondo cosa c'è di male?

"hey tutto bene?se vuoi parlare con me in un posto più tranquillo possiamo andare in una stanza."mi domanda una ragazza bionda dagli occhi verdi.

Non sembra cattiva, posso fidarmi.

"mi farebbe piacere."

"viene anche il mio fidanzato se non ti da fastidio?"

Mi distraggo vedendo Dominic che rifiuta una rossa.

Evento storico, vorrei andare da lui ma so che può anche arrangiarsi.

"certo, non c'è problema."

"entriamo nella camera ed io fisso il soffitto.

"piacere Peter."

Hai i capelli marroni e gli occhi anche, nel complesso è carino ma è fidanzato.

"io sono Ella."

"oh ehm il mio nome è Audrey."

"sai sei davvero sexy Audrey."esclama il moro.

Guardo confusa entrambi.

"ehm cosa?"

Di punto in bianco Peter mi sbatte contro il muro.

Che diamine sta succedendo?

Tira una specie di spada e la punta sul mio collo.

spazio autrice:

vi assicuro che i prossimi sono molto meglio, questo fa un po' schifo.

comunque mi dispiace tantissimo per l'assenza e mi scuso, spero solo di stare meglio e riuscire a postare più spesso.

ho deciso di postare oggi.

btw I'm back, love u all.

-giuls 

FALLING SKIES:Gold Rush and Illicit Affairs|giulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora