XLIII

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"sei impazzito?"

Gli tiro un calcio nello stomaco e lui cade.

Oddio svengo, la bionda si è trasformata in un ragno gigante.

Io odio i ragni e gli insetti, ma soprattutto i ragni.

Mi sento così male che non riesco nemmeno a parlare, devo trovare un modo per scappare.

"figlia di Atena, non vedo l'ora di mettere fine alla tua vita."

Devo prendere la spada, perché non ci ho pensato prima.

Lanciarsi dalla finestra sarebbe troppo pericoloso ma forse dovrei provarci, se la vita finisce sono tutti felici, compresa questa stronza.

Prendo la spada ma prima che riesca a fare un passo il grande ragno mi salta addosso e io cado a terra.

"sei solo una fallita, forse riuscirai ad uccidermi ma se morirò io morirai anche tu."

Mi infilza una delle sue zampe sul fegato e io la pugnalo con tutta la forza che ho.

Lei scompare come per magia e io urlo dal dolore.

Perché non sono normale, prima non c'era quasi niente di bello nella mia vita ma adesso mi sembra tutto ancora peggio.

Mi avvicino alla porta e mi aggrappo alla maniglia cercando di alzarmi ma è del tutto inutile.

Solo adesso mi accorgo che Peter è il ragazzo del giardino.

Non capisco, com'è possibile?

"sono un muta forma." (rido, me l'aveva corretto come metafora.)

"cosa vuoi da me?lasciami andare."strillo.

"ti lascerò in vita ad una condizione, dovrai venire a letto con me."

"neanche per sogno."

Lui stringe le mani nel mio collo e io quasi soffoco.

"scusa ragazzina ma non ne ho voglia stasera, devo trovare Audrey."è una voce che viene da fuori.

Sembra il mio coinquilino.

"il figlio di ade non ti salverà, non questa volta."

"sono quiiiiii."grido ancora con voce strozzata.

Peter mi nasconde dietro di lui.

"lasciala andare."ordina Dominic.

"ciao sofia, ti avevo persa di vista, entra."lo ignora il moro.

"noi dobbiamo divertirci, vuoi venire anche tu ragazzo?"

"io mi prendo Audrey, tu Sofia, è una cosa equa."

"non credo riuscirai a salvarla semidio."

Mi lancia come un sacco di patate tra le sue braccia e io vomito.

Devo dire che sarebbe stato anche bello finirci in un altro momento.

"ti vorrei portare in ospedale ma farebbero troppe domande, prendi un po' di questa ma non troppa."

Mi da una specie di polvere e io lo guardo confusa, vuole drogarmi?

"ma che problemi hai? Io non mi drogo!"esclamo.

Lui si sbatte una mano in fronte e mi dice che è una cura apposita per quelli come noi.

La prendo e inizio a sentirmi meglio.

"dobbiamo trovare gli altri, non sentiranno mai il cellulare qui dentro."sussurra.

"lo so per questo non dobbiamo per forza metterli in mezzo, andiamo da una guardia medica e..."

Mi bacia senza lasciarmi finire di parlare e io rimango paralizzata.

"non preoccuparti quella cosa farà passare tutto, probabilmente avrai ancora un po' di mal di pancia per qualche giorno ma almeno sei viva anche perché senza di te la mia vita non avrebbe un senso."

(scusate ma non riesco a ricordarmi come si chiama anche se ho provato a ricercare tra i libri di pj non sono riuscita a trovare il nome):

spazio autrice:

hey, come state?

-giuls

FALLING SKIES:Gold Rush and Illicit Affairs|giulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora