I miei genitori mi baciano e mi adagiano dolcemente nella culla, per poi uscire dalla stanza. Un'ombra si abbatte su di me. È tutta nera, eccetto gli occhi, che sono rossi e penetranti. Mi guarda per qualche secondo, io sono impietrita dalla paura. Il suo sguardo è tagliente come una lama, lo sento scendere lungo la schiena, facendomi rabbrividire. Il cuore quasi mi esce dal petto, da quanto batte forte. C'è qualcosa di malvagio in essa che mi fa raggelare il sangue. L'ombra mi prende con se e mi porta via, uscendo dalla finestra. Io inizio a piangere. I miei genitori accorrono nella mia cameretta, ma è troppo tardi. Allungo le braccia verso di loro, continuando a strillare, ma sono troppo lontana.
<<Aaah!!!>> urlo. Mi sveglio di soprassalto. Oddio, è stato solo un brutto sogno, ma sembrava così reale... Sono madida di sudore, scscosto di lato le coperte per sbollentarmi un po'. La porta si apre improvvisamente. Oddio, è l'ombra! Mi rimetto istintivamente sotto le coperte, come se mi potessero proteggere.
<<Che è successo?!>> Pfiu, è Natasha. Lentamente, esco dal mio rifugio.
<<Hai avuto un incubo?>> mi chiede lei, chiudendo dietro di se la porta e avvicinandosi al mio letto.
Annuisco <<Come...?>>
<<Ti ho sentita urlare>> spiega lei.
<<Ah. Mi spiace se ti ho svegliata>>
<<Ho il sonno molto leggero, comunque posso sempre riaddormentarmi>> mi fa un mezzo sorriso. Non sorride spesso, sono contenta che lo abbia fatto. <<Sei tutta sudata>> nota <<doveva essere un incubo bello brutto>>
<<Abbastanza>> confermo.
<<Non ti vuoi dare una rinfrescata?>> mi chiede, facendo un cenno verso la porta.
<<Magari, si>> Così usciamo e andiamo in bagno.
Natasha bagna una spugna e la strizza un po', per poi passarmela.
<<Puoi... Non guardare>> le chiedo io. Mi vergogno, non sono molto sicura di me riguardo al mio corpo. Lei si gira verso il muro e io mi tolgo la maglia del pigiama.
<<Che cosa hai sognato? Se posso sapere>> mi chiede lei mentre mi passo la spugna sulla schiena.
<<Ero io da piccola. I miei genitori mi baciano e mi mettono nella culla. Quando se ne sono andati arriva un... ombra con degli occhi rossi che mi prende e mi porta via. Sembrava così reale...>>
Rimane in silenzio per qualche secondo, alla fine dice <<Mi dispiace per quello che ti è successo>> Vedendo che non dico niente, va avanti <<Anche io un po' di tempo fa sono tornata in Russia per cercare di trovare i miei genitori>> Mi confessa. Smetto di passarmi la spugna sul corpo e mi giro verso di lei, coprendomi il seno con la maglia. Deve aver sentito che ho smesso, perché si gira verso di me, scuotendo lentamente la testa <<Due piccole tombe vicino a un recinto di metallo>> Si prende una breve pausa, come se non sia ancora riuscita ad accettare il fatto che le tombe dei suoi genitori non hanno avuto una degna sepoltura <<Ho tirato via un po' di erbacce e ho lasciato dei fiori>> Altra pausa. Forse si aspetta che le dica qualcosa, ma non so proprio cosa. So solo come ci si sente, ma quello lo sa anche lei. Purtroppo non ho un rimedio. Alla fine dice lei qualcosa <<Abbiamo quello che abbiamo quando lo abbiamo>> Credo abbia ragione. Però nel sogno ho visto alcuni tratti dei miei genitori: mia madre aveva i capelli lisci a marroni, anche mio padre li aveva marroni, e aveva anche la barba. Magari è un segno. Però, anche sapendo questo, e supponendo che sia vero, sai quante persone così ci sono in Germania...
<<Mi dispiace...>> dico infine, non so che altro dire.
Lei scuote leggermente le spalle, facendo un sorriso forzato <<Adesso ho un'altra famiglia>> dice, guardandosi intorno. Poi esce dal bagno, tornandosene a dormire.
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A New Friend
Science FictionOra Kristen fa parte degli Avengers, ma riuscirà a vederli come la sua famiglia? E come la vedono loro? Un'altra ragazza si unisce al gruppo, sarà l'amica che non ha mai avuto? E in tutto questo deve decidere da che parte stare, se seguire gli Accor...