8. Piccola ma grande vittoria

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Paolo pov

"Paolo sveglia" urlò una voce a lui fin troppo familiare, subito dopo sentì il materasso abbassarsi sotto al peso della ragazza che saliva sul letto e si metteva a saltare.

"Sophie vai fuori e lasciami dormire" urlò P prima di prendere il cuscino e coprirsi la faccia e le orecchie
"Ma è ora di colazione" disse lei buttandosi sopra al ragazzo al quale poco mancava venisse un infarto
"Ma sei scema?" domandò togliendosi il cuscino dalla faccia e guardandola male
"Ho solo voglia di salutarti" disse lei prima di mettere il broncio e girarsi di spalle al ragazzo.

Quello sorrise e l'abbracciò da dietro, stringendola a lui il più forte possibile.
"Le frittelle sono mie" urlò P mentre si buttava letteralmente giù dal letto ed usciva correndo dalla stanza
"Fottiti stronzo" sentì urlare a sua volta la ragazza dietro di lui, cosa che lo fece scoppiare a ridere.

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"Cosa mi racconti?" chiese la ragazza mentre guidava per accompagnare il ragazzo a scuola
"Ci sono tante cose che non sai e tante che non posso dirti" fece P facendo comparire il broncio sul viso di quella

"Ti rendi conto che dicendo così alla gente metti ansia, vero?" fece lei fermandosi davanti al bar.
Quella mattina infatti era insolitamente presto, perciò decisero di fermarsi a fare una seconda colazione, perché si sa che la fame è peggio di un'ex: si fa viva sempre quando non dovrebbe.

"Ma oddio P da quanto non parliamo io e te?" fece lei una volta finito di ascoltare tutta la storia
"Da troppo" disse lui sorridendole timidamente.

In quel momento entrò nella caffetteria una ragazza, e dire che Paolo era sorpreso era dir poco.
Era entrato in agitazione.

E se l'avesse riconosciuto?

Non poteva riconoscerlo, infondo quando era al contest si tingeva i capelli di marrone ed aggiungeva qualche altro particolarmente per non essere scoperto.

Emma, sentendosi degli occhi addosso, si girò nella sua direzione.
Per un momento le pareva di aver già visto quel faccino scarno prima, ma decise di non prestarci più di tanto attenzione e si diresse al bancone.

Paolo era spaventato e decise di non girarsi più finché lei non fosse andata via, nel frattempo la ragazza seduta davanti a lui lo guardava con sguardo interrogativo, non capendo il perché del suo comportamento.

Una volta che Emma uscì dal locale, P potè tornare a respirare una volta per tutte e dovette dare spiegazioni a Sophie che rimase a bocca aperta.
P aveva tralasciato la parte in cui parlava del ragazzo del treno, ma dovette raccontargliela per farle capire appieno la situazione.

"Così questo ragazzo ti si è avvicinato e avete parlato, poi l'hai rivisto al contest ed è successo quello che è successo, giusto?" fece lei guardando il ragazzo ancora incredula
"A come lo dici tu sembra neanche cosa sia successo, ma sì" disse P ridendo mentre Sophie metabolizzava la situazione.

"Quindi lui ti piace" fece lei, facendo andare di traverso il succo a P che poco mancava se lo versasse sopra ai pantaloni.

"Ma sei scema" fece lui guardando la ragazza a bocca aperta
"Beh da come mi racconti e da quello che vorresti fare, un minimo penso ti interessi. Altrimenti perché vuoi andare a tutti i costi a quella serata di beneficenza?" chiese lei inarcando un sopracciglio mentre se la rideva.

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