capitolo 7~ cambio look

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Un pomeriggio Lisa ebbe l'idea di portarmi con lei dal parrucchiere. Il salone dove andava era stracolmo di persone, per cui decise di fare una sosta al centro commerciale. Comprò una dozzina di vestiti, poi un'altra dozzina li scelse appositamente per me e mi spinse nei camerini per farmeli provare.
-Tenendo conto del tuo fisico slanciato, vedrai che gli outfits scelti da me ti calzeranno a pennello!- ridacchiò e si accomodò su una poltrona, sfogliando una rivista di moda. Per me era già troppo essere servita e riverita. Poi che mi comprasse anche i vestiti. Non volevo passare per una poveraccia. Ricca non ero, ma lo stesso dovevo mantenere saldi i miei principi. Ne scelsi due soltanto tra tutti gli altri. Provai solo quelli.
-Lisa, quei due mi bastano. Davvero. Non sprecare soldi per me. Usali per comprare qualcosa che ti piace, per favore- le spiegai. La sua faccia si incupì. Mi dispiacque.
-Va bene, per ora te la do vinta. Ma in futuro scordatelo- mi fece l'occhiolino e andò alla cassa per pagare mentre io gironzolavo tra i vestitini.
-Mi sento inutile. Che vergogna... Ma perché? Dovevo capitare in una famiglia perfetta per capire la differenza tra me e loro?- mi lamentai.
Basta chiacchiere.
I miei peli sulla nuca si drizzarono.
-Ancora tu? Ma la smetti di ossessionarmi? Non potevi andare a tormentare qualcun altro dico, io? Ma poi chi mi assicura che tu non sia frutto della mia testa? Di uno shock post traumatico come accade nei film?-
Pff... Guardi troppa televisione invece di studiare.
-Cosa? Io guardo troppa televisione. Perché non ti sveli brutto codardo? Ti concio per le feste eh?!- mi scorciai le maniche mentre una signora con un cagnolino in braccio stava passando. Mi guardò e alzò gli occhi al cielo.
Mi aveva presa per demente? Divenni rossa come un peperone.
-È colpa tua!- mi tappai la bocca. Non dovevo fare altre figure.

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Tornammo a casa con diverse buste da shopping e i capelli in ordine. Quelli di Lisa erano stati tinti di un biondo acceso, mentre i miei di un nero petrolio. Lisa aveva scelto di portarli mossi, io lisci. Mi aiutò anche a sistemare i vestiti nella mia stanza e cacciò fuori un'altra busta con altri indumenti.
-E questi? Di chi sono?-
-Sono quelli che hai rifiutato di comprare. Mentre giravi per il negozio ho deciso di prenderli lo stesso. Non ti arrabbiare, mi faresti contenta- evitai di fare una faccia scontrosa, quindi sospirai.
-Ti ripagherò. Non so quando e in che modo ma mi ingegnerò-
-Ma smettila- disse spingendomi con il fianco. Lisa mi lasciò sola, quindi mi sdraiai sul letto. Ero un po' triste perché anche se loro mi trattavano benissimo, mi sentivo sempre un peso.
Dalla finestra spalancata entrò una farfalla bianca che si venne a posare proprio sul mio naso.
-Ehii... Piccolina, sei venuta a consolarmi?- mi asciugai una lacrima. Lasciai che la farfalla si posasse sul mio dito indice senza compiere il minimo movimento o emettere suoni.
Non so cosa mi fece quell'animale.
L'unica certezza che ho, è che probabilmente mi diede un'energia positiva che non sapevo di avere, perché poi mi addormentai sorridendo e mi svegliai allo stesso identico modo.

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