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Il Nemeton è un arcipelago inaccessibile al mondo esterno grazie alla magia: qui, secoli fa, hanno trovato riparo i popoli sfuggiti all'Inquisizione. Tre sono le religioni che vi convivono: i...
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Di tutti i luoghi di questo mondo, il Nemeton risultava sempre essere un problema per chiunque avesse voluto intraprendere un discorso di natura razionale. Il motivo era perché effettivamente non esisteva. Se qualcuno avesse voluto approdare sulle sue coste, avrebbe trovato nient'altro che gli alti fondali dell'oceano.
Pochi, al di fuori di esso, ritenuti tra l'altro tutti pazzi, ne conoscevano la presenza e il motivo della sua creazione.
La storia famosa era forse anche quella che più si avvicinava alla verità, perché mai fu chiaro in sostanza quale fosse. Tale breve racconto narra che al tempo della Caccia alle streghe, intorno al XVI secolo, un gruppo considerevole di accusati, per lo più costituito da pagani Normanni e Celti e schiavi provenienti dall'Africa e dall'Asia, si ribellò, derubò tre navi e salpò per l'oceano Atlantico in cerca di un rifugio in quelle che chiamavano le Nuove Terre. Le navi approdarono dopo settimane di viaggio in un arcipelago idilliaco, e lì quelle strane genti, sfuggite ai processi della Santa Inquisizione per uso di pratiche demoniache, crebbero fino all'arrivo dei francesi sulle coste caraibiche. Ci furono degli scontri, poi, inspiegabilmente, nessuno da allora riuscì a trovare l'arcipelago che essi avevano chiamato Nemeton, che nell'antica lingua del culto che prese il comando significava luogo nascosto, sicuro e sacro. Gli abitanti delle isole vicine non videro più le sagome delle montagne e la sua esistenza fu nei decenni dimenticata.
C'è chi diceva che si erano resi invisibili grazie all'aiuto del demonio, chi sosteneva che Dio li avesse fatti sprofondare negli abissi dell'oceano per punire la loro depravata magia. Sta di fatto che nessuno seppe mai se essi prosperavano alle loro spalle o meno.
